Questione di Stile aka Leony 47

Stile Leony 47

La legge dell’algoritmo che domina le ricerche nel web – e le nostre vite, non solo quelle artistiche – non contempla lo ‘stile’. Ma cos’è, in fondo, lo stile? Leony 47, producer della crew Superfluido, interessante novità della scena rap underground romana, ci propone – appunto, col suo album Stile – la sua visione del concetto.

Leony 47 ha Stile: l’evoluzione di un sound ‘importato’

Venerdì mattina. Sono le 6 e sono sul treno per Roma. Mi aspetta una di quelle giornate lavorative piene, impegnato in un lavoro che non ho scelto, che mi consumerà presto e che abbassa di netto la mia autostima, e i miei ‘sogni’ (sempre sia ancora permesso sognare).

Una sola cosa, mi tiene in piedi: lo stile. Chi ha stile – chi sente di averlo – lo manifesta in ogni attività della sua vita, anche quando lo smarrisce – o crede di averlo smarrito -. Il disco di Leony 47 è lì a confermarlo. Se lo stile è presente, si avverte.

I Superfluido stanno evolvendo uno stile che non gli appartiene del tutto. Rubandolo, lo stanno facendo proprio, disco dopo disco. Per chi ancora non li conoscesse, mappare una lista soddisfacente delle loro uscite, sarà impresa ardua. Non possiamo parlare propriamente di ‘saturazione’, quanto di istinto: l’istinto di beccarsi in studio, sfornare tracce, e trovare il contenitore adatto a contenerle. Con stile. Sapendo già la direzione da intraprendere…

La nostra storia – sarà la più bella/sappiamo tutti – come andrà a finire

Superfluido è istinto

Ufficialmente, la crew Superfluido si annuncia alla scena in un altro producer album: Oliva, di Grande Fumo. Da quel disco in poi, hanno collezionato molte uscite, contraddistinte dalla ‘brevità’ – poche tracce, e di pochi minuti -, soddisfacendo il gusto del pubblico, sempre più frenetico e meno paziente.

I prodotti assolutamente da recuperare sono – almeno – 3: Dont’try this at home vol. 3, di Slam e Giord, terzo capitolo di una saga di EP cominciata durante il Covid, nel quale Slam è giunto a una maturazione artistica ineccepibile, nelle strofe e nella produzione.

Gli altri lavori imperdibili sono Il mostro, brevissimo EP (tre tracce) del solito Slam insieme ad Eric Draven; e Kids Kill Medea, particolarissimo prodotto che vede alternarsi al microfono Slam – onnipresente – e gg Proiettili, prodotti da, appunto, Leony 47.

Con Stile, Leony sviluppa una personale evoluzione di un suono molto apprezzato – molto meno dal sottoscritto… – in tutto l’ambiente Hip Hop. Lo stile ‘Griselda’, caratterizzato dal drumless e da campioni che girano – potenti – all’infinito.

Con Stile, questo sound ‘importato’ recupera nuova linfa vitale. Se partiamo dal presupposto che non esiste l’originalità pura – perché nulla si crea, e nulla di distrugge -, i nostri, con personalità, sviluppano un gusto ‘comune’ e noto, con quello che hanno a disposizione: liriche intricate e campionamenti saggi.

Ecco a voi ‘Stile’!

Stile è tutto questo. Un giocare ‘secondo le regole’, modificandole dall’interno, entro i suoi meccanismi. Perché i meccanismi NON sono più importanti del messaggio. Il solito discorso sulla forma (il ‘contenitore’) e il contenuto: puoi avere tutti i tecnicismi che vuoi, ma se non trasmettono niente…

È il messaggio che ‘determina’ il prodotto finale. I meccanismi – la capacità di adoperarli per veicolare le proprie impressioni (personali) – si ricostruiscono a posteriori. Lo stile è il contenuto. Il contenuto è un contenitore di emozioni: le emozioni, sono tutto.

Personalmente, le emozioni più forti me le ha trasmesse Indicatori Quantici, con Eric Draven e Martire. Grazie a questo pezzo ho capito una cosa, forse banale per voi, ma sulla quale non avevo mai riflettuto seriamente.

Su un pezzo drumless, la differenza, il ritmo – la batteria -, è la voce. Eric e Martire distruggono il pezzo, con strofe ‘gruffianti’, termine che non esiste e che può essere coniato appositamente per loro. Libertà nell’uso di immagini e parole, oltre le rime baciate o alternate, in perfetto stile Gruff.

Leony unisce, nell’ultima traccia del disco, Centrale Superfluido, tutti e 5 gli mc’s della crew. E con questo pezzo ci rimanda a un futuro prossimo, a – finalmente – un disco Superfluido, che i seguaci del gruppo attendono.

Un ultimo, doveroso props, va agli altri partecipanti al progetto: Gentle T, che insieme a None – in Ambassador – tira fuori dal cilindro una mega strofa, dove “la qualità comanda”; e – oltre a Doye, Sonny Purini, Enema SDO, Zeboh, AMNESIA e Kazawi, tutti sul pezzo – Karlino Princip, veramente forte e particolare (se ancora non lo conoscete, ascoltatevi ShoeDogs…).

Conclusione

Complimenti a Leony, dunque, per un producer album organizzato bene, con le persone giuste, e con le giuste atmosfere. Non possiamo che concludere con l’inizio, per riassumere quello che, nelle intenzioni di chi l’ha prodotto, è l’idea cardine di Stile.

La citazione bukoskiana dell’intro è tratta da un film di Marco Ferreri interpretato da Ben Gazzarra, Storie di Ordinaria follia. Forse il peggior film mai realizzato sullo scrittore americano, anche se la frase è perfetta, e stimolante:

lo stile è una risposta a tutto. Fare una cosa noiosa con stile è meglio che fare una cosa pericolosa senza stile. Fare una cosa pericolosa con stile è ciò che noi chiamiamo arte. Non molti hanno stile. Non molti possono mantenere uno stile. Abbiamo visto cani che hanno più stile degli uomini. Certi tipi ti insegnano lo STILE.