Il cantante californiano torna dopo anni di attesa con un album intimo che racconta la sua guarigione. Ma SiR non è soltanto introspezione e con Heavy vuol far capire che la sua musica ha un peso dentro alla scena americana.
Finalmente possiamo ascoltare Heavy di SiR
È il 2017 quando per la prima volta ascolto la voce di SiR: Ooh Nah Nah – featuring Masego – diventa una delle mie tracce preferite di quel periodo. Da quel momento cerco di capire chi sia quel cantante californiano dalle atmosfere soul e dove vuole arrivare con la sua musica.
Sette anni più tardi, dopo aver rimandato il disco per oltre diverso tempo (Heavy era stato annunciato nel 2022), SiR esce con un progetto completo che ci permette di comprendere a fondo la sua identità. Infatti, se dovessimo definire la musica di SiR diremmo che è figlia di un musicista RnB con una grande passione per il rap e per la scrittura.
All’anagrafe Sir Darryl Farris, SiR nasce in una famiglia di musicisti soul che inevitabilmente influenzerà la sua produzione musicale. La madre è stata una corista di Michael Jackson e Anita Baker, lo zio fu uno dei bassisti di Prince e il fratello è il rapper D Smoke (che abbiamo intervistato tempo fa).
Il suo primo album Seven Sundays era passato un po’ in sordina, uno dei tanti album che avevano cavalcato l’onda del RnB americano nel 2015. Ma è con November che SiR inizia a delineare una sua identità precisa: è il 2018, ha appena firmato per l’importante etichetta Top Dawg e il disco contiene D’Evils che sbanca le classifiche americane.
Chasing Summer è l’album definitivo che gli permette di arrivare al grande pubblico, probabilmente grazie a featuring incredibili come ad esempio Kendrick Lamar, Sabrina Claudio, Smino oppure Lil Wayne. Eppure, per quanto sia un progetto molto valido e con delle produzioni interessanti, sembra che manchi ancora qualcosa.
Un disco per uscire dall’inferno
Heavy era il disco che serviva alla carriera di SiR. È un album con una struttura e una metrica rap ma i suoni sono ammorbiditi dalle voci gospel (come ad esempio in Six Whole Days) e da produzioni soul. Un progetto completo che sa guardare alle influenze musicali del rapper ma che valorizza le sue capacità di scrittura e il suo flow.
Quando gli chiedono cosa sia cambiato dall’ultimo album, SiR in un’intervista risponde:
I’m in a different space mentally, physically and spiritually. It’s going to be enlightening and tell a side of my life that people haven’t heard yet. So many things have changed with me. It’s going to be nice to reintroduce myself to the world and my fans.
Il filo conduttore del disco è senza dubbio la trasparenza: SiR si apre a una lunga confessione sui suoi disordini personali, dalla crisi con la moglie alla disintossicazione da alcol e sostanze. Sempre nell’intervista racconta che l’album è nato mettendo insieme i testi che aveva scritto dopo aver fatto le sedute di psicoterapia, per questo ne è uscito un progetto così intimo.
Particolarmente interessanti sono le scelte dei feat. Troviamo Ty Dolla $ign in una traccia più trap, c’è Andeerson.Paak su una strumentale funk e Isaiah Rashad in Karma che ha conquistato il cuore del pubblico. C’è anche Scribz Riley che meriterebbe più attenzione ed infine Ab-Soul, un grande artista che sta collezionando traguardi importanti e una fetta di pubblico sempre più ampia.
Heavy ci ha permesso di capire a fondo chi è SiR, e ora non ci rimane che aspettare di vederlo in concerto dal vivo (speriamo in Italia).