9 album rap che non sono mai stati pubblicati

Kendrick Lamar J Cole album rap mai pubblicati

Ogni genere ha i suoi progetti mitici, quelli che sogniamo ma che nella maggior parte dei casi non verranno mai pubblicati: alcuni rimangono limitati nelle loro epoche altri purtroppo coinvolgevano leggende non più tra noi, noi ne abbiamo scelti 9 di questi album rap.

9 album rap che probabilmente non verranno mai pubblicati

CRS (Child Rebel Soldier) – Untitled

Immaginate uno degli MC più potenti di sempre, una delle icone più influenti e uno dei produttori migliori di tutti i tempi, ognuno con la propria gigante personalità, insieme, nello stesso studio. Forse è stato proprio l’ego la ragione per cui Kanye West, Pharrell Williams e Lupe Fiasco non sono riuscito a concludere i loro piani per i Child Rebel Soldier. Un super gruppo formatosi nel 2007 e che fece la loro esplosiva comparsa nel celebre e ultimo mixtape di Mr. West Can’t Tell Me Nothing.

Nonostante il trio sia comparso sul remix di Everyone Nose dei N.E.R.D. e resuscitato per un’ultima volta con la pubblicazione del singolo Good Friday Don’t Stop!, Us Placers rimane il più grande segnale di ciò che poteva essere. Campionando The Eraser di Thom Yorke, Lupe, Pharrell e Kanye esplodevano liricamente su un beat ambiguo per il rap game del 2007 attirando l’attenzione del pubblico e della critica fino a far diventare la traccia virale.

Si parlò persino di una posizione nella tracklist del successivo Graduation ma col passare del tempo i tre si allontanarono sempre di più, lasciando nel passato quel progetto dal potenziale illimitato.

2Pac – One Nation

A soli 25 anni il leggendario 2Pac poteva contare di una collezione musicale incredibile. Il genere di animale da studio con in mente 5 progetti futuri mentre ne sta registrando altri 3. Detto questo è difficile scegliere un album, un film o anche solo un brano lasciato in sospeso dalla tragica notte del 13 settembre 1996. Quello che però ha tenuto più sulle spine non facendo dormire milioni di fan nel mondo rimane One Nation.

Un disco e un piano, questo era One Nation con l’obiettivo di mostrare a tutti che la tossica dicotomia West Coast – East Coast era più un prodotto dei media che della sua penna. Artisti da entrambi le coste si sarebbero uniti per un album presentato dalla figura più controversa degli anni 90′. 2Pac e i Boot Camp Clik avrebbero diretto il progetto accompagnati da grandi nomi come DJ Premier, Greg Nice, OutKast, Outlawz, Scarface, E-40 e altri.

One Nation non era solo un album a cui Pac stava lavorando già dalla primavera del 1996, ma un super gruppo capace di prendersi il mondo partendo non più solo da una costa ma da tutta l’America.

André 3000 – Solo Album

Dopo l’annuncio spezzacuore dello scioglimento degli OutKast, le voci di due album solisti in arrivo colpì i canali del web già nel 2008. Big Boi annunciò al mondo che lui e André avevano nel cassetto i seguiti delle idee espresse nell’epocale e diviso Speakerboxxx/The Love Below. Mentre la carriera solista di Big Boi al giorno d’oggi può contare ben 3 album in studio e svariati progetti collaborativi, Andrè 3000 d’altra parte iniziò a saltare su degli specifici brani da lui scelti creando dei remix che ne elevassero incredibilmente il valore. 30 Something di Jay-Z, Deuces di Chris Brown l’elenco non solo è vertiginoso ma si è mutato nel tempo in svariate ma sempre più rare collaborazioni.

La penna di André 3000 non era/è solo rara e preziosa ma mostrava una crescita e una maturità da far invidia anche ai colleghi attivi nella scena al tempo. Le poche interviste rilasciate nel corso degli anni hanno mostrato un 3 Stacks insicuro, cosciente della voglia tremenda del mondo nel voler ascoltarlo ma ancora oggi il suo album è parte di una mitologia che speriamo diventi realtà.

Negli ultimi anni André ha continuato a regalare alla scena Hip-Hop strofe incredibili e anche le ultime hanno lasciato un segno indelebile nelle varie carriere che lo hanno ospitato; es. Come Home di Anderson .Paak, Where’s the Catch? e l’epica Life of the Party.

André ti prego ne abbiamo bisogno.

Kendrick Lamar & J. Cole – Collab Project

Un progetto costituito da falsi inizi e speranze spezzate. Questi due leader del Rap Game moderno non hanno perso tempo nel mostrare al mondo la loro travolgente sintonia. Brani come Hiiipower rappresentano il manifesto di due artisti capaci di lasciare anche insieme un segno sul mondo se solo lo avessero voluto. La scintilla che venne mostrata fu di quelle più luminose quando Kendrick ad un in-store per Section 80 fece ascoltare in anteprima Shock the World e Temptation. Due brani di un progetto insieme a J. Cole mai materializzatosi, quella scintilla poteva creare il più maestoso degli incendi e invece, buio totale.

Nel corso degli anni innumerevoli sono stati le copertine finte create dai fan, i rumor che si sono divagati e le voci di una probabile release.

Kendrick e Cole in persona hanno più volte tentato di rendere questo sogno nel cassetto di milioni di ascoltatori realtà, confermandolo in interviste e provando a pianificare delle sessioni in studio.

Rakim – Oh My God

Nonostante la magnitudine dei nomi citati in questo elenco sia enorme, Oh My God di Rakim è probabilmente il disco con l’effetto farfalla più devastante. Se avesse visto la luce al tempo, il progetto di Rakim sotto la label di Dr. Dre Aftermath avrebbe cambiato il corso della storia dell’Hip-Hop dei primi anni 2000.

Ottobre 2000. impegnato a dirigere il celebre video della hit Stan di Eminem, Dr. Dre annuncia al mondo che il nuovo arrivato nella Aftermath Family è Rakim, il God MC in persona. Dopo l’annuncio i due hanno spinto al massimo le loro abilità ma a detta di Rakim le intenzioni finivano sempre in strade completamente opposte.

Per quanto riguarda me e Dr. Dre, non appena ci siamo ritrovati insieme abbiamo capito quanto fossimo diversi. Rimanere sulla stessa pagina era più complicato di quanto pensassi. Metteva un beat e mentre lo ascoltavamo io già visionavo cosa volevo fare ma poi Dre interveniva dicendo “Yo, vorrei che facessi questo e quello” io ero tipo “Eddai Dre! Già le ho scritte quelle cose!”, niente da fare, eravamo come il giorno e la notte.

Rakim sarebbe durato in Aftermath Records per ben 3 anni con un uscita definitiva dalla label nel 2003. I contributi ufficialmente rilasciati sono solo 3 ma di grande impatto nella carriera solista del God MC: R.A.K.I.M., Addictive e l’epica strofa in The Watcher 2.

Nonostante alcune tracce con gli anni siano state trafugate, la più celebre rimane l’onirica After You Die prodotta proprio da Dre, niente di ufficiale è mai più stato rilasciato dai due titani del Rap Game. L’impatto che questa macchia nera ha avuto sulla carriera solista di Rakim è stato gigantesco portando l’artista a provare una profonda sfiducia per il mercato discografico e lasciando i fan con un mediocre progetto nel 2009 senza mai più tornare “ufficialmente”.

Per quanto riguarda l’impatto che ha avuto sulla Aftermath Records e sulla scena l’abbandono di Rakim, basta solo pensare che i beat su cui 50 Cent nel 2003 scrisse la storia in Get Rich Or Die Tryin’ erano originariamente prodotti per Oh My God

Foxy Brown – Ill Na Na 2: The Fever

I lavori per il lancio di Ill Na Na 2: The Fever iniziarono nel 2002 con la pubblicazione dell’inedito Stylin. Questo fu il primo ed unico assaggio del quarto sforzo discografico di Foxy Brown. Il progetto doveva essere distribuito dalla Def Jam – label storica della rapper – e dalla Bad Boy Records ma alcuni dissapori con Puff Daddy e altri pezzi grossi dell’etichetta portarono alla cancellazione dell’intero disco.

Stando alle dichiarazioni dell’artista, infatti, i vertici delle due case discografiche si erano accordate per cedere a Diddy il 50% di quanto previsto nel contratto di Foxy, la quale non avrebbe mai dato il proprio consenso a ciò. Inoltre, il celebre produttore le chiese di cambiare radicalmente la sua immagine, stravolgendo la sua natura e la sua arte. Queste vicende portarono alla rottura con la Def Jam, con la quale la rapper riprese i contatti tempo dopo quando Jay-Z ne divenne il presidente. L’artista venne messa sotto contratto e riprese a registrare materiale per il rinominato Black Roses. Anch’esso venne rimandato per poi essere cancellato per problemi di salute di Foxy che, per lungo tempo, perse l’udito e dovette sottoporsi a svariati interventi chirurgici.

Di recente, però, Ill Na Na 2 è divenuto disponibile sulle principali piattaforme di streaming – probabilmente all’insaputa di Foxy Brown stessa. Presenti quasi tutte le tracce della versione originale del progetto, la cui tracklist era stata resa nota all’epoca con una serie di cartelloni promozionali.

N.W.A. – Not These Ni**az Again

Impegnato con il leggendario Up In Smoke Tour, Dr. Dre non aveva ancora esaurito la stellare ispirazione che un paio di anno prima gli aveva permesso di lanciare una delle pop/rap star più famose del pianeta e registrare un leggendario seguito di The Chronic. L’avvicinamento e la partecipazione di Ice Cube ed MC Ren aveva acceso una fiamma tra i tre in grado di riportare in vita una delle bestie che aveva scritto la storia della musica negli ultimi anni 80 ma aveva ridefinito il ruolo del rap su scala mondiale.

Gli N.W.A. stavano tornando e la confermata partecipazione di DJ Yella e l’inclusione di Snoop Dogg aveva dato speranza ai fan.

Il titolo Not These Ni**az Again e la prospettiva di rilascio che puntava ad un autunno 2001 lasciava presagire un progetto ormai in pieno svolgimento. Diversi brani furono registrati ma solo due videro la luce: Chin Check inclusa nella colonna sonora del film Next Friday e Hello inclusa nel disco solista di Ice Cube War & Peace Vol. 2.

I due brani non andavano in contro alle aspettative di Dre in termini di qualità e il tempo una volta finito il tour non era dalla loro parte.

Ci stiamo scontrando con due elementi: non abbiamo molto tempo e dobbiamo fare un grande album, queste due cose non si mescolano bene. Mentre io sto facendo un film loro stanno facendo i loro in più non sono interessati a rappare su nessuna traccia almeno che non ci sia Dre dietro, lui è il quarterback.

Così Ice Cube spiegò la sospensione di uno di quelli che sarebbe potuto essere uno dei più grandi ritorni di sempre o uno dei più grandi disastri della storia.

Missy Elliott – Block Party

Nei piani originari di Missy Elliott, l’uscita di Block Party – per un breve periodo rinominato FANomenal – era prevista per il 2008. La rapper aveva lanciato la propria era discografica con un paio di singoli, inclusi nella soundtrack di Step Up 2: Ching A Ling e Shake Your Pom Pom. Entrambi confermarono la sua nota vena creativa e Melissa lanciò addirittura un video in 3D per la prima. Queste due tracce – tutte da ballare – diedero al pubblico un’idea del progetto in fase di registrazione: un disco festaiolo che avrebbe portato la fan base di Melissa ad infiammare le piste delle discoteche.

Questo album è probabilmente più melodico e musicale dei miei precedenti. Molti dei miei dischi sono profondamente hip-hop con sfumature di altri generi. Questo è hip-hop con una certa vena di hip-hop targato UK.

La produzione fu affidata a Timbaland, Pharrell e T-Pain per citare alcuni dei nomi coinvolti e Missy Elliott arrivò anche ad organizzare un listening party per alcune delle principali testate giornalistiche americane.

Nonostante nel corso del 2008 le conferme in merito all’album arrivarono dalla diretta interessata, Block Party non approdò mai sugli scaffali dei negozi di musica. Una serie di leak lo avrebbero poi diffuso – parzialmente – su internet, ma l’insoddisfazione della rapper per il risultato finale nonché gravi problemi di salute lo cancellarono definitivamente rendendolo una chimera per i suoi fan.

Dr. Dre – Detox

Un disco divenuto leggenda e successivamente mito. Difficile dire se le speranze riposte in Dr. Dre e il suo album della vita si siano sgonfiate dato che in questi giorni prima della performance al Super Bowl le voci sono tornate ancora a far rumore.

Originariamente annunciato nel 2002, Detox divenne subito una creatura in grado di mutare nella mente del suo creatore. Forse proprio questa qualità è la ragione della sua assenza nella discografia di Dr. Dre.

Concepito originariamente come un concept album da un Dre deciso ad abbandonare il suo mantra artistico legato alla ganja, Detox presentava una storia unica. In una prima intervista con MTV nel 2002 Dre rivelava:

Ho deciso di fare qualcosa di diverso ma ugualmente hardcore così ho deciso di creare un album che parli dal punto di vista degli occhi di un singolo personaggio. Ogni ospite sarà un personaggio in quello che sarà praticamente un musical Hip-Hop. La storia riguarderà quella di un killer professionista, come vive la sua vita e tutte le cose a cui andrà in contro.

L’idea venne abbandonata ma il titolo Detox continuò ad essere utilizzato creando enormi aspettative. Molti brani destinati alle varie versioni che prese il progetto furono donate ad altri artisti. Scott Storch definì il disco il più avanzato disco rap mai esistito e mentre Aftermath come label continuava a raggiungere sempre risultati più vertiginosi in termini di successo, la pressione su Dr. Dre era sempre più grande.

Nel 2008 qualcosa cambio, il successo delle Beats Headphone ispirò Dre a spingere il progetto ad una fase successiva addirittura registrando così tanto che alcune tracce finirono sul web. Brani come Topless, Coming Back e This is Detox seppur non avendo in alcune delle loro versioni strofe di Dre, gli artisti che ne facevano parte erano in veste di ghostwriters.

Con l’arrivo di Kush e I Need A Doctor, primi veri singoli ufficiali di Dr. Dre, Detox sembrava più vicino che mai.

Ma anche nel 2011 Dr. Dre illuse tutti e si ritirò ancora una volta nei suoi svariati studi di registrazione.

Dopo l’ennesimo falso allarme Compton nel 2015 diede qualcosa al mondo del Rap progettato dal Dottore ma il sound di Detox era sotto diverse aspettative.

L’unico brano che riuscì a farsi strada nella tracklist del progetto proveniente dalla legacy di Detox fu Talking To My Diary.