Black Rob perde la vita, storico artista della Bad Boy

Black Rob

Un’altra tragedia ha toccato il mondo dell’Hip-Hop. Black Rob artista che trovò il successo nella Bad Boy post-Biggie ha perso la vita nei giorni scorsi a seguito di gravi problemi di salute.

Black Rob se ne va insieme ad un pezzo di storia della Bad Boy

Per chi mastica un po’ di storia del Rap east coast, avrà sicuramente sentito parlare di lui. Black Rob arrivò nella label fondata da Puff Daddy in un momento in cui si stavano raccogliendo gli enormi frutti del progetto Ready To Die. Era il 1996 e Puff essendo il mastermind per eccellenza, consacrò il nuovo rapper di Harlem con una strategia molto simile a quella adottata per far conoscere Biggie agli Stati Uniti. Black Rob infatti apparì in diversi remix a prescindere dal genere di appartenenza, tra i più celebri troviamo Come See Me dei 112 e Love Like This di Faith Evans.

Rob doveva essere la promessa di strada successiva al successo di Biggie e Mack, l’artista che doveva tenere alta la parte Bad della label.

Così fu per diversi mesi, la tragedia della scomparsa di Biggie non fece altro che ampliare la fama della Bad Boy e il disco No Way Out rimane oggi il simbolo della fenice rinata dalle ceneri. Black Rob compare nel leggendario progetto con I Love You, Baby un brano capace di racchiudere tutte le sue qualità da MC. Un beat cinematografico interpretato da un flow grezzo e un testo storyteller capace di rendere evidente a qualsiasi tipo di ascoltatore le influenze di Nototrious B.I.G. a soli pochi mesi dalla sua scomparsa.

Il disco di Black Rob tardò ad arrivare ma quando uscì nel 1999 si rivelò una piacevole sorpresa. Life Story era una pecora nera per la Bad Boy Records considerando che la label da anni a questa parte aveva ritrovato la sua carica grazie ad un’immagine lussureggiante e materialista della musica.

Il disco di Black Rob d’altra parte era un potente testamento del Rap con vivido storytelling, collaborazioni da urlo e beats di gran classe. La hit tratta dal progetto Whoa! malgrado sia l’unico brano di Black Rob ad aver toccato la Hot 100, è al giorno d’oggi un singolo storico del brand Bad Boy.

Un anthem newyorkese composto da un ritornello additivo e da un beat di violini e batterie, un brano che segna la salita e la caduta di Black Boy.

Il disco successivo The Black Rob Report nonostante venne anticipato da diversi momenti, primo tra tutti la comparsa nella storica Bad Boy For Life (samplata nel 2015 da Mac Miller) non raggiunse il successo del primo. Questo portò a diversi contrasti tra Rob e Puff Daddy, una relazione che si esaurì nel 2010.

Rob entrò nella famiglia della Duck Down Records producendo un album e un mixtape. Anche se Game Tested, Street Approved e Genuine Article fossero lontani dall’essere mediocri, l’MC di Harlem non trovò mai quella fiamma che lo fece esplodere a fine millennio.

La carriera di Black Rob è indubbiamente corta e composta da progetti più sottovalutati che celebrati, nonostante questo rimane un tassello importante della storia di una delle label più importanti del genere.

R.I.P. Black Rob