Il Can’tAutorato: un racconto hip hop di Carlo Corallo

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Carlo Corallo ha trovato nel rap, il bandolo della profonda matassa del Can’tAutorato.

Prima di oggi mi era già capitato di spendere qualche parola su questo giovane rapper nativo insulare, precisamente di Ragusa. Carlo Corallo fu il nome su cui mi soffermai chiacchierando con Murubutu, nella nostra ultima intervista (precipitatevi qui, se ve la siete persa).

Lo stesso Alessio mi consigliò l’ascolto di qualche traccia, considerandolo una vera e propria promessa italiana per quanto concerne la sua aspirata “scrittura alta”.

In effetti quando si parla della scena siciliana ci si perde banalmente nel particolare percorso storico di questa matrice rap intrinseca di penne ricercate come i recentissimi Johnny Marsiglia e Davide Shorty, fino a risalire a Louis Dee o Stokka & Madbuddy. Ma non siamo qui per decretare quei confronti scomodi di cui si nutrono gli utenti medi in quel di Instagram.

In realtà vorrei potervi parlare di Can’tAutorato, il progetto d’esordio di Carlo Corallo pubblicato il mese scorso per One Shot Agency e distribuito da Artist First. Un album chimerico prodotto da un incrocio geneticamente stabile tra un rap metricamente poco discutibile e la profondità cantautoriale italiana.

Can'tautorato

Tutta questa laboriosità viene però improvvisamente sintetizzata nell’autoironico inglesismo “Can’t”, che sta quasi a sminuire tutta la fatica che il nostro Carlo avrà patito per scrivere tutto questo bel po’ di roba. Oltre questa componente satirica, posso affermare che il disco percorre una buona varietà di argomenti disparati che trovano il loro costante punto d’incontro nella quotidianità.

Amari un po’ (possibile omaggio a Lucio Battisti) è decisamente il brano romantico che ci si aspetta da un rapper-cantautore (binomio che ritorna spesso nei miei articoli, chiedere a Dutch Nazari per saperne di più). Apre Can’tautorato, ma anche il cuore di chi la ascolta per la prima volta. E per chi non si stanca mai di ascoltare roba da smancerie consiglierei anche Un Letto: con la gradita collaborazione di un T-Robb (dj proveniente dalla Kattiveria Crew, non a caso la stessa di Murubutu) meritevole di aver prodotto una sequenza di ottoni molto ben costruita.

Il flusso di parole scorre talmente inesorabile da arginare anche la necessità del ricorrere alla costanza dei ritornelli. Quelli che però compaiono sono davvero astuti ed interessanti, come ad esempio in Jessie e James (feat. Dile) che riportano la formula pretesa dalla coppia dei ladri Pokémon più sfigata di Kanto, Johto, Hoenn e via discorrendo.

“Preparatevi a passare dei guai
A passare dei guai molto grossi
Come fanno a esser sempre felici
Le attrici su quei giornali di gossip
Se facessi una gara di cosplay non sceglierei mai tra i protagonisti
Sai, il mondo è razionale
E sono più le volte in cui facciamo male delle volte in cui ci fanno tristi”.

Piacere Miope, un altro riferimento abbastanza esplicito, questa volta al grande Fabrizio De Andrè, ci porta ad alzare la testa per guardarsi negli occhi. I sogni e le prostitute invece arriva a toccare il complesso tema della prostituzione femminile. E se non è ancora abbastanza sappiate che troverete anche una guida in autotune su come poter costruire una Canzone di successo (feat. Matteo Maffucci).

Carlo CORALLO

Insomma, il rapper classe 95′ è davvero un fuoriclasse dello storytelling, questo è sicuro. Anche se, in certo senso, a volte, sembrerebbe pagare il prezzo del suo talento. Non è mai facile rendere musicalmente essendo ‘gravati’ da una massa di contenuto così considerevole. Nonostante ciò il disco scorre abbastanza bene e non risulta quasi mai noioso, semmai intenso.

Tutto ciò tenendo sempre presente che Carlo Corallo ha un obiettivo preciso: provare a restituire il rap ai giovani adulti. Una controtendenza che non necessariamente dovrà sfavorire il teenager, in quanto potrebbe essere anche colpito da questa modalità di scrittura. Ma che ci porterà ad un innalzamento culturale che ci trasporterà alla definitiva rivalutazione del genere che stiamo difendendo.

Potrete ascoltare il Can’tAutorato di Carlo Corallo grazie al link Spotify che vi lascerò qui sotto questo articolo. Buon ascolto!