La sottile linea che divide la citazione dal plagio

Plagio rap tapiro d'oro

Plagio o citazione?
Quando qualcosa non torna…

Per chiunque non lo sapesse, gli artisti – qualsiasi cosa essi facciano – sono i primi conoscitori della loro materia. Sia che essi facciano musica, scrivano, dipingano, facciano teatro etc. Qualunque persona impegnata in un’attività artistica ad un livello professionale, è spesso estremamente colta nel proprio settore ma, spesso, anche in altri. Quindi non stupisce, anzi è apprezzabile la citazione che, tuttavia, da definizione del dizionario Treccani è:

“ripresa di motivi già noti, riecheggiamento di luoghi, passi, temi, situazioni, motivi di altre opere precedenti, in un’opera non solo letteraria ma anche musicale o scenica, in un film, in un’opera d’arte figurativa.”

Per esempio l’inizio di “Milano BachataRkomi feat. Marracash, è un omaggio di Rkomi alla canzone dello stesso Marracash, “La parola che nessuno riesce a dire“, da cui viene ripreso pari pari parte del testo. Una citazione dichiarata, voluta, cercata e per nulla mascherata, quindi apprezzata e applaudita perché dimostrazione di knowledge. Il rap è pieno di citazioni ed è bello anche per questo…

Ben diverso è quanto accaduto in queste settimane con Drefgold e con Capo Plaza.

Per quanto riguarda Drefgold, la polemica nasce dalla pubblicazione della sua ultima canzone,  “Boss” che, passato qualche giorno, viene accusata di plagio da parte di un segmento di ascoltatori. Il pezzo sarebbe infatti una copia di “Can you be my friend” di Chief Keef, tratto da “Thot Breaker” un mixtape (tra l’altro bellissimo, chi non lo conosca lo vada a recuperare) dello scorso anno.

Come si può evincere anche leggendo i commenti sotto il video, una parte degli ascoltatori non ha per niente apprezzato il gesto. Che si tratti di plagio o meno le somiglianze non mancano, produzione e flow rimandano in modo spiccato alla traccia americana, da cui non sembra staccarsi in modo deciso. Davvero un peccato per tutti i fan del nuovo golden boy di Bolo (tra cui il sottoscritto).


Diverso ma simile il caso di Capo Plaza e del suo ultimo pezzo, “Non cambierò mai“, il cui ritornello ricorda un po’ troppo la traccia di Travis Scott e Quavo: “Oh my dis side” dall’album “Rodeo” del 2015. Le differenze tra i due casi sono palesi e riguardano sia l’estensione del supposto plagio, sia il rapporto con l’orginale. Per prima cosa, se nella situazione precedente sia strofa che ritornello possono essere assimilate a quella del collega d’oltreoceano, in questo contesto è solo il ritornello ad esserlo. Secondo, l’appropriazione da parte del ritornello non pregiudica la personalizzazione del resto della traccia che, a conti fatti, è un traccia di Capo Plaza, il quale crea una narrazione indipendente dalla versione Americana.

Indipendentemente dalle conseguenze che avranno questi episodi – ai quali, per alcuni, si possono aggiungere anche le accuse fatte a Ghali per il brano “Lacrime” – starà al pubblico decidere se sono o non sono plagi, se tutto ciò si può fare o meno, se dargli un peso o meno. Rimane, però, un problema di fondo: la mancanza di una narrazione personale.

Nonostante questo sia un momento ricco e florido, in molti ragazzi nuovi – non tutti ma il discorso vale per la maggior parte – manca ancora la capacità di convertire i propri ascolti e le proprie ispirazioni in qualcosa che sia effettivamente nuovo. Non basta essere giovani per portare qualcosa di nuovo. Il nuovo non risiede nella carta d’identità, ma nell’abilità di raccontare le nuove dinamiche personali e sociali che attraversano l’Italia del 2018, con produzioni, skills e tecnica. Tutto ciò che c’è all’estero può essere fonte di ispirazione, ma la creatività non risiede nella fonte di ispirazione stessa, che deve essere usata come punto di partenza per un percorso unico e personale. Questa è la sfida delle nuove leve, speriamo tutti che la raccolgano.

Se tutto ciò non fosse chiaro, consiglio vivamente la visione di questa intervista di Ghemon, uno che sta cambiando la musica in Italia ma pochissimi sembrano rendersene conto.

Fateci sapere cosa ne pensate riguardo a questo tema.

 Grafica di Manuél Di Pasquale.