«Gli artisti devono sentirsi a disagio per poi rinnovarsi» – Intervista a Yung Snapp

Yung Snapp

Dopo aver firmato un contratto con la Warner Music Italy, Yung Snapp ha avuto la possibilità di completare e pubblicare il suo primo album ufficiale da solista, Hotel MontanaIl progetto era stato anticipato dalla pubblicazione di tre estratti: Shawty con ANNA, Sincer con Lele Blade e Icy Subzero e la traccia EDM Ma Xkè a me.

Per entrare appieno nel progetto Hotel Montana e farci raccontare il processo creativo, ci è stata data la possibilità, via streaming, di realizzare un’intervista con Yung Snapp.

Yung Snapp ci porta all’interno di ogni stanza di Hotel Montana

Ciao Antonio, come stai? Ormai il disco è uscito da più di una settimana, pensi che la gente abbia già assimilato un po’ il progetto? Ricordiamo che quest’album viene fuori da un processo di crescita molto importante, iniziato nel 2021 con la pubblicazione di Hours.

«Si, sono molto soddisfatto, ho ricevuto tanti feedback positivi, anche da parte di persone con le quali non ho mai avuto la possibilità di parlare. Molti colleghi mi hanno fatto i complimenti».

Ci sono molte tracce che mi hanno colpito, sia il sound, che per la tematica; in particolar modo, mi vorrei soffermare su Tutto L’oro, un singolo molto introspettivo dove entri in totale confidenza con i tuoi fan. Io ho dato una mia interpretazione ma…ce lo puoi raccontare?

«Guarda, nel disco di pezzi introspettivi ce ne sono vari, diciamo che mi sono capitati tutti insieme dato che fino a questo momento ho sempre condiviso i singoli sempre con qualcun altro; ora ho avuto la mia occasione. Ci sono anche altri due/tre pezzi molto intimi. Questo è il mio brano preferito, sia per il suono, che per i temi affrontati. Il tutto nasce da una chiamata brutta, risolta in breve tempo. Ho realizzato il brano in 20 minuti, un vero e proprio flusso di coscienza».

Abbiamo toccato il discorso famiglia, com’è il rapporto con la SLF? Ormai è consolidato?

«Siamo amici prima di tutto, ci divertiamo e ci piace fare musica insieme. Per me è semplice parlare di SLF, è un rapporto naturale che va avanti da tanti anni, da ben prima che ci fosse in mezzo il discorso della musica».

Hotel Montana: con questo titolo è come se paragonassi ogni singolo del disco a una stanza d’albergo. Qual è la tua stanza preferita?

«La stanza che preferisco è quella con la Jacuzzi fra (ride, ndr). Come ben sai, i pezzi che piacciono all’artista sono sempre quelli che passano maggiormente in sordina e l’outro è sempre il singolo preferito di ogni artista, ti crea l’hype giusto per il prossimo disco. Spesso la traccia conclusiva può essere vista come un filler ma in realtà è sempre il pezzo migliore».

La ricerca particolare del sound, sembra aver caratterizzato la struttura di questo progetto: quali sono state le maggior influenze per la creazione di questo album?

«Io sono una di quelle persone che realmente ascolta musica di qualsiasi tipologia. Cambio in base ai momenti e spazio tra tantissimi generi. Apprezzandola tutta, ho voluto inserire qualsiasi tipo di influenza. Prediligo soprattutto roba di inizio anni 2000, mentre tra i progetti  trap usciti di recente ho apprezzato particolarmente I Never Like You di Future e Wunna di Gunna. Continuo comunque ad avere forti influenze RnB e House».

Nell’intervista realizzata ad Mv Killa, Marcello ci ha parlato del vostro rapporto indissolubile, una magia creatasi tra di voi e che va avanti da anni, ancora prima del successo. Volevo rigirare la domanda anche a te: com’è il rapporto con Mv Killa?

«Guarda, è come se fosse mio fratello, abbiamo un bellissimo rapporto, siamo due persone che si sono interfacciate al mondo della musica allo stesso modo. Quando abbiamo iniziato, entrambi ci dicevamo a vicenda di non cambiare nel caso in cui fosse successo qualcosa e fortunatamente siamo sempre gli stessi di prima. In studio abbiamo questa particolare sinergia e ci adattiamo benissimo l’uno con l’altro, sia a livello di timbro che sul beat, e sono sicuro che se dovessi rifare un altro progetto con lui, uscirebbe sicuro in due settimane».

Ad oggi, hai una carriera avviata, hai cominciato come produttore sviluppando di pari passo anche le tue doti canore. Hai deciso, a questo punto, di cambiare città per un discorso lavorativo, o sei ancora a Napoli?

«Zero bro, per ora rimango a Napoli, poi non si può mai sapere. Non sento il bisogno di spostarmi nonostante io lavori meglio quando sono in giro perchè mi viene molta più ispirazione. Quando sono a Milano, ad esempio, mi viene sempre molta voglia di stare in studio e di fare cose nuove in continuazione».

Come detto poco fa, sei un artista completo sotto diversi punti di vista; hai pensato o hai in programma un producer album?

«Sì e ti dirò di più: per questo progetto avevo pensato di strutturarlo in questo modo: metà rapper e metà producer, ma poi per problemi logistici ho optato per realizzare un disco solo mio. Ho in programma di fare un disco solo da produttore e sono sicuro che prima o poi uscirà e che sarà sicuramente un bel progetto. Ho tante idee su come realizzarlo.»

Spesso, quando si parla di producer album, si commette l’errore di prendere come metro di paragone un progetto qualsiasi della discografia di DJ Khaled, composti solo da hit commerciali che si spera possano raggiungere la vetta delle classifiche. In merito a questo, volevo appunto chiederti cosa ne pensassi.

«Sono d’accordo con te, io non capisco cosa vogliano ottenere con questi album. In Italia, però, abbiamo avuto OBE di Mace che ha portato il suo sound con l’intenzione di creare qualcosa di nuovo e ci è riuscito molto bene. Io non sono fan della musica elettronica, ma con il suo lavoro successivo, Oltre, mi rendo conto che ha fatto un bellissimo lavoro. Skinny, poi, è un grande, ti diverti un sacco con lui; ha questa abilità di creare determinati mood grazie al suo modo di campionare…Per progetti di questo calibro è inutile stare sempre a cercare la hit, devi porti come obiettivo quello di portare un suono tuo, cercando di far adattare i vari artisti al tuo stile, devono sentirsi a “disagio” per poi sapersi rinnovare.»

Obiettivi futuri? Tour in programma?

«Con SLF lavoreremo sempre, abbiamo dei pezzi pronti come al solito e a breve inizieremo con i dj set nei vari club, poi vediamo come procedere».

In attesa di nuovi progetti con la SLF, date un ascolto ad Hotel Montana, un progetto variegato e ricco di numerose influenze musicali. Buon ascolto!