Tupac: il caso di omicidio è risolto? – True Crime

Tupac

L’implacabile scia di crimini che ha segnato e continua tristemente a segnare la scena hip-hop, ha travolto nel 1996 anche Tupac Shakur, causandone il tristemente noto omicidio.

Dato il calibro della leggenda di cui stiamo parlando, raccontare di 2Pac partendo dai primi anni della sua vita, come siamo soliti fare nel nostro format di True Crime, sarebbe del tutto superfluo ed ecco perché, in questo nuovo episodio dedicato a quello che per molti è il rapper più grandi tutti i tempi, partiremo dai tragici eventi che lo hanno strappato alla vita.

L’omicidio di Tupac Shakur: come è morta una leggenda

Siamo a metà degli anni ’90, più precisamente nel 1996, quando nella notte tra il sette e l’otto settembre, Tupac si trovava all’interno del MGM Grand Las Vegas, famoso hotel e casinò, pronto ad assistere, con il fidato amico Suge Knight, all’incontro di boxe tra Mike Tyson e Bruce Seldon.

Dopo aver lasciato il casinò, fu notata la presenza di Orlando Anderson, uomo facente parte dei Crips con già dei trascorsi piuttosto spiacevoli con la Death Row. Solo l’anno precedente, infatti, Anderson aveva derubato uno dei membri del team della Death Row Records e proprio per questo, Tupac gli si scagliò contro, per poi scappare a bordo di una BMW.

Diretto verso un club della Death Row, assieme ad altri membri dell’entourage, Tupac si lascia prima immortalare da un fotografo, per poi essere fermati dalla polizia e rilasciati subito dopo, quando succede l’impensabile.

Alla BMW che trasportava il rapper, si affianca sulla destra una Cadillac con sopra quatto uomini: Orlando Baby Lane Anderson, Duane Keffe D David, Terrence T-Brown Brown e Deandre Dre Smith. Dalla vettura esplodono dodici colpi, quattro dei quali raggiunsero proprio Tupac che, si narra, prima di perdere i sensi disse f*ck you a un sergente del Las Vegas Metropolitan Police Department accorso sul posto.

Dapprima trasportato urgentemente in ospedale e posto in coma farmacologico, dopo diversi interventi e dichiarato con buone probabilità di sopravvivenza, si aggrava improvvisamente il 13 settembre per un’emorragia interna che gli è fatale.

Tupac Shakur viene dichiarato morto alle 16.03 dello stesso pomeriggio per insufficienza respiratoria e arresto cardiorespiratorio, dovuto ai diversi colpi.

Suge Knight snoop dogg Let Bygones Be Bygones

I vari complotti e le teorie più disparate dietro l’omicidio di Tupac

Dal momento della dipartita del rapper, ci fu un susseguirsi di innumerevoli teorie e complotti, solo per citarne alcune, ricordiamo quelle che vedono come mandante The Notorious B.I.G., dato il declino del loro rapporto ma che sappiamo aver sempre negato il coinvolgimento nell’accaduto fino alla sua morte avvenuta tristemente soli pochi mesi dopo, a quella che vede Suge Knight come colpevole. Il presunto movente di quest’ultimo, sarebbe la volontà di impedire a Tupac di fondare la propria etichetta.

Un’altra ancora più scottante, è quella in merito al coinvolgimento di P. Diddy: tra i presunti sostenitori c’è perfino Eminem che, in una barra provocatoria della celebre Killshot, disse questo al bersaglio MGK, ai tempi sotto la label di Puff:

But, Kells, the day you put out a hit’s the day Diddy admits
That he put the hit out that got Pac killed

Questa è stata ripresa recentemente anche da 50 Cent, da anni in “faida” con il fondatore della Bad Boy Entertainment. In un post su Instagram risalente a questo ottobre, pubblica la nota foto di 2Pac in macchina con Suge Knight la notte in cui il rapper verrà brutalmente ucciso e scrive: “Accidenti, così Pac è stato freddato da Love“, riferendosi proprio a Diddy con il suo nuovo nome.

Ovviamente qui si parla con tutta probabilità di provocazioni, anche se in giro il coinvolgimento di P. Diddy viene sostenuto non da pochi. La teoria più assurda è però quella che lo ritrae ancora vivo, in quanto allontanatosi in maniera volontaria da tutto e da tutti.

C’è poi chi dice che è stata l’FBI, chi ci sia un collegamento con la numerologia dietro la teoria dei 7-Day, insomma, un elenco infinito di teorie cospiratrici…

La realtà però, già nota a molti, diventa più definita e finalmente concreta il 27 settembre 2023, con l’arresto di Keffe D, direttamente implicato nell’omicidio di Tupac Shakur e conosciuto da tempo a tutti gli interessati al caso, anche grazie al suo libro Compton Street Legend.

Ora che l’omicidio di Tupac sembra non lasciare più posto a strane teorie e complotti, sorgono spontanee alcune domande: perché è dovuto passare così tanto tempo prima di risolvere un caso di questa portata? E qual è il profilo di quello che è stato finalmente identificato come l’assassino del rapper?

Per meglio rispondere a queste domande così complesse, abbiamo contattato F.T. Sandman, autore del libro Rap Criminale.

Domande all’autore di Rap Criminale: capire meglio gli ultimi avvenimenti

Come mai ci sono voluti così tanti anni per risolvere il caso? Sono i tempi canonici di un’indagine di questo calibro?

«Devo dire che in realtà la “notizia” e il clamore con cui è stata battuta dai media italiani mi ha fatto un po’ sorridere. Sono più di dieci anni che si è al corrente del coinvolgimento di Keffe D nell’omicidio di Tupac, lo aveva ammesso lui stesso in una confessione fiume fiume all’agente Greg Kading. Solo che, per accordi presi antecedentemente per farlo parlare, il LAPD non poteva perseguirlo sulla base delle sue stesse dichiarazioni. Nel libro “Rap Criminale” riporto proprio le sue parole e quelle che mi ha riferito Kading. Se la notizia è che lo hanno finalmente arrestato per la morte di Pac, ok, è una notizia… ma che sia stato lui, insieme al nipote Orlando e ad altri, a organizzare ed eseguire quell’agguato è un’informazione che si conosce da anni.»

Rispetto al profilo di quello che è stato designato come l’assassino di 2Pac, rimaniamo stupiti davanti al suo coinvolgimento o non sconvolge il fatto che quest’uomo sia il colpevole?

«Va aggiunto che, tecnicamente, non fu Keffe D a sparare ma il nipote Orlando Anderson, Keffe recuperó le armi e guido la macchina. Ovviamente cambia poco…»

Secondo te segnerà la parola fine di questo caso o no? Hai altre idee al riguardo?

«A Compton il caso è chiuso da anni, in particolare da quando hanno ammazzato Orlando e altri affiliati ai Crips. È solo sui giornali che se ne parla ancora, anche perché Tupac, o meglio la sua leggenda, è più viva che mai, basta vedere i tanti ragazzini di oggi con indosso magliette che lo raffigurano. E la leggenda continua…»

Rap Criminale Tupac, Biggie E Gli Altri Martiri Del Gangsta Rap F.T. Sandman

Una breve riflessione e le tristi conclusioni

Se, dunque, per noi l’arresto di Keffe D è stato un fulmine a ciel (quasi) sereno, Rapologia per prima ha dedicato un post all’evento non appena accaduto, il punto di vista di Sanderman ci fa capire come oltreoceano questo avvenimento non abbia destato così tanto scalpore.

Eppure, sapere che ora anche l’ultimo superstite di quella dannata Cadillac sia dietro le sbarre, ci fa pensare che in un modo o nell’altro il caso dell’omicidio di Tupac sia chiuso, almeno per la legge…

Rap Criminale, che trovi QUI è il modo giusto per approfondire la vita di Tupac Shakur, ma anche quella di Biggie Smalls, protagonista del prossimo episodio.

Questo era il nostro format di True Crime, oggi dedicato a Tupac Shakur, 1971 – 1996. Le leggende non muoiono mai davvero.