Tory Lanez è stato condannato a 10 anni di carcere

Tory Lanez 10 anni carcere

Sono 10 gli anni di carcere che Tory Lanez dovrà scontare per aver aggredito Megan Thee Stallion con un’arma da fuoco. L’episodio era accaduto poco più di tre anni fa, quando nella notte del 12 luglio 2020, l’artista aveva sparato alla collega e (allora) amica.

La parola fine è stata scritta dal tribunale di Los Angeles, presso il quale si sono tenute tutte le fasi del procedimento giudiziario.

10 anni di carcere a Tory Lanez per aver sparato a Megan Thee Stallion

L’accertamento della colpevolezza di Tory è avvenuto a dicembre del 2022 e, per ben tre volte, è stata rimandata la seduta durante la quale il giudice avrebbe dovuto quantificare la pena a carico del rapper.

Tre i capi di accusa addebitati all’artista: aggressione con un’arma da fuoco semiautomatica, possesso di un’arma da fuoco non registrata ed uso negligente della stessa.

L’aggressione aveva dato il via ad un lungo processo durante il quale Megan è stata vittima di accuse infondate e ridicole da parte dei media e dei sostenitori di Tory Lanez. La rapper era stata, infatti, rimproverata di essersi inventata il tutto e di aver fatto causa con l’appoggio della Roc Nation.

Megan Thee Stallion aveva inizialmente detto la propria tramite la musica (Shots Fired da Good News), ma la campagna diffamatoria nei suoi confronti l’ha poi messa a dura prova. Un’intervista rilasciata ad ELLE Magazine le aveva poi permesso di chiarire definitivamente la propria posizione, emblema delle condizioni di vita delle donne nere nella società americana:

“Quando il verdetto di colpevolezza è arrivato il 23 dicembre 2022, è stato più che una conferma, è stata una vittoria per ogni donna che è stata umiliata, liquidata ed incolpata per un crimine violento commesso nei suoi confronti. Sto però male per tutte le donne che, nel mondo, stanno soffrendo in silenzio, soprattutto se sei una donna nera che non dà a vedere di aver bisogno di aiuto.”

La vicenda fornirà un precedente molto importante, destinato – se non a cambiare – almeno a migliorare la condizione delle donne afroamericane in un contesto sociale e culturale pericoloso e ingiusto.