X2VR di Sfera Ebbasta è un album rap… elementare

Sfera Ebbasta

X2VR di Sfera Ebbasta è l’album del momento, sulla bocca di tutti. Ha fatto già scordare a molti CVLT, l’annuncio del Paradiso di Tedua o qualsiasi altra novità o trend della scena nostrana.

Pensiamo porti con sé elementi positivi e negativi, in un rapporto però molto differente dalla sua recente discografia. Vediamoli assieme.

Il rap di Sfera Ebbasta in X2VR può anche fare del bene

Neanche gli scommettitori più esperti nell’azzardo avrebbero puntato un euro sulla presenza degli scratch in un album di Sfera Ebbasta nel 2023. Figuriamoci se inseriti all’interno di un traccia che riprende quella pietra miliare rilasciata da Jake vent’anni fa.

È quindi una piacevole sorpresa quella presente in X2DVR, un disco che risulta essere a tutti gli effetti il suo progetto più rap dal 2015 ad oggi, da quando stupì l’intera scena con il celebre mixtape prodotto internamente da Charlie Charles. Il magico duo ora si è riformato (con il contributo di altri amici produttori) e fin dall’inizio ha fatto sì che la mente di diversi ascoltatori tornasse all’anno in cui ruppero gli schemi con brani come Brutti Sogni, Panette e Mercedes Nero.

I tempi però sono cambiati, come per tutti. Sfera è diventato papà ed è uno degli italiani più famosi al mondo nel music business. Charlie è stato in silenzio per molto tempo ed è tornato solo negli scorsi mesi a far parlare di sé.

Le loro carriere sembravano ormai distanti anni luce e di difficile ricongiunzione, un po’ come la strada che separava Sfera Ebbasta da quella del rap. Pop, reggaeton, liriche ridotte all’osso per dare spazio a sonorità e argomenti amorosi triti e ritriti, avevano messo una sorta di pietra tombale su questo connubio.

C’era stato però un piccolo segnale che ne alimentava leggermente la speranza ne fan più longevi. Stiamo parlando di $€ Freestyle, il primo brano autoprodotto da Sfera, in cui si tolse di dosso qualsiasi accessorio da Famoso o da Rockstar, autotune compreso, per tirare fuori quella verve da rapper che aveva perso negli anni, offrendoci due strofe crude che facevano una cosa: se avesse voluto, un album molto più rap Sfera Ebbasta poteva realizzarlo senza troppi problemi.

Ma come: Sfera Ebbasta dopo tutto questo successo, dopo i featuring con J Balvin, Diplo e Steve Aoki, penserà davvero di tornare indietro sui suoi passi e fare un disco con questa impronta? Figuriamoci. Nonostante quel pezzo, anche nel 2021 nessuno ci avrebbe scommesso sopra quell’euro con cui abbiamo aperto il nostro discorso.

Invece, oggi ci troviamo qui a parlare inaspettatamente di X2VR, l’album di Sfera Ebbasta più rap degli ultimi otto anni, che presenta – almeno per noi amanti del genere – momenti certamente più piacevoli di quelli trovati un po’ a fatica nei suoi ultimi progetti.

La gente molto spesso mi odia, mi critica ma fondamentalmente penso che non abbia capito il mio modo di vivere

Comincia così X2VR, immerso in un’atmosfera corale su cui il ritornello cantato si incastra bene, subito seguito da una breve strofa che ci riporta a tutti gli effetti a “quei palazzi, gli odori, le facce” che Sfera evocava poco prima della firma con Roccia Music.

Fragile è la classica intro fuoco di paglia? No. Passando da una traccia all’altra si ha a che fare con un susseguirsi continuo di questi riferimenti e mood sopra il beat, grazie anche all’uso di quello che se non volete definire rap, non sapremmo effettivamente come identificare.

Seppur ci siano stati momenti in cui la sua vena più melodica abbia preso il sopravvento, rovinando forse un po’ troppo il mood del disco – G63, Anche Stasera, oppure ComplicatoX2VR è a tutti gli effetti un album rap, solo che è un rap fondamentalmente elementare, privo di qualcosa che possa lasciare il segno. Pensiamo non serva nemmeno analizzarlo o fare esempi particolare al riguardo, basta ascoltarlo con orecchio critico per accorgersene.

Ciò che lascia il segno, invece, è semplicemente la decisione che lo ha portato a fare un disco così, inaspettato e con un potenziale da non sottovalutare per il pubblico più giovane che si accingerà ad ascoltarlo per la prima volta.

Ricordiamoci che per anni Sfera Ebbasta è stato il rapper più famoso in Italia senza fare album rap, senza mettere il rap al primo posto nella sua discografia. Offrire a tanti ragazzini di oggigiorno un disco con questa sfaccettatura può aprire gli occhi a quelle persone che vogliono farlo, ossia a quelle in grado di rendersi conto che è sicuramente più rap questo di ti ho portato un pacco, happy birthday e compagnia bella.

Ok, difficile pensare che un ragazzino che parte ascoltando questo Sfera Ebbasta arrivi subito dopo ad approfondire l’underground italiano. Tuttavia, anche solo brani come VDLC o 15 Piani possono far abituare l’orecchio a qualcosa che se vuoi ascoltare devi slegarti da quello che viene propinato 7 su 7 dai principali media nazionali.

Speriamo solo che lo capiscano il prima possibile, perché ora questo famigerato euro da scommettere il sottoscritto lo metterebbe su un progetto di Sfera Ebbasta ricco di hit radiofoniche, magari neanche così in là nel tempo…