Online il primo video della Championships Era di Meek Mill: l’Intro è il brano prescelto.
Quelli che seguono il rapper originario di Philadelphia oramai da tempo sanno che un suo tratto distintivo è dato dalla prima traccia dei suoi progetti. Per Meek Mill, infatti, non si tratta mai di un semplice brano introduttivo, ma qualcosa di più profondo che prepara l’ascoltatore ai suoi che sentirà nel corso del disco e ai temi affrontati.
Negli ultimi anni, la musica rap ha smarrito la cultura degli intro, degli outro, degli skit e degli interlude, i quali hanno conosciuto la massima diffusione negli anni ’90: se date un ascolto a lavori come Ready To Die di Biggie, Vol. 3 di Jay-Z e Supa Dupa Fly di Missy Elliott non potete che trovare una conferma di ciò. Di contro, negli album del XXI secolo – dove ogni traccia deve servire a portare più streams possibili al progetto – non c’è spazio per questi “residui” dei tempi d’oro del rap, divenuti molto rari: ecco quindi che Meek Mill ha avuto il merito di risuscitarli e di dar loro una veste nuova.
Non più brani da qualche manciata di secondi in cui molto spesso si offre all’ascoltatore un dialogo (più che musica rappata o cantata), ma dei singoli in piena regola. Le intro di Meek Mill ricalcano lo stesso schema: il brano si apre con un beat molto soffuso sul quale il ragazzo rappa molto lentamente, per poi esplodere a metà ed accompagnare le violente barre del rapper fino alla fine.
Meek Mill ha inaugurato questa tradizione nel 2012 con Dreams & Nightmares, suo album di debutto (#2 nella Billboard Hot 200 e disco d’oro negli States), e le è rimasto fedele fino al suo progetto più recente (Championships), che si prepara a debuttare al primo posto degli album più venduti in America.
L’Intro di Championships è stata prodotta da Papamitrou e presenta un campionamento di In The Air Tonight di Phil Collins. Il brano del celebre cantautore britannico – a detta dello stesso Collins – non ha un significato ben preciso, ma quello che “si sente arrivare nell’aria questa notte” potrebbe essere la rovina, la disfatta, l’annientamento di ognuno di noi: sono proprio questi aspetti ad emergere dalle rime di Meek Mill.
All’inizio troviamo riferimenti alla sua giovinezza, durante la quale ha assistito alla morte di molti suoi compagni (Pray for my ni**as (All my ni**as), all my friends (Yeah)/In the trenches, warring with killas, we been getting it in). Proprio questi omicidi fanno sentire Meek come 2Pac, freddato nel 1996 durante il ritorno da un match di Mike Tyson.
Seguono riferimenti al successo che Meek Mill è riuscito ad ottenere in questi anni (Being irritated ‘cause you gotta count a million/All this fu**ing money, I ain’t got no time for chilling), a Marthin Luther King e all’amico Drake, con il quale il rapper di Philadelphia aveva ingaggiato una feroce faida accusandolo di servirsi di ghostwriters.
Per celebrare il successo del disco, Meek ha condiviso con i propri fan un filmato dell’Intro, diretto da Kid Art. Le scene ritraggono il rapper in compagnia della sua crew e rievocano tutte le tematiche descritte dalle barre: le origini, gli amici perduti, il successo. Intro fornisce a Meek Mill l’ennesima occasione per ringraziare e per ricordare: una perla rara sulla quale non dobbiamo sorvolare.
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