Le Lockdown Sessions di Machine Gun Kelly anticipano l’album rap

machine gun kelly

Machine Gun Kelly ha aggiunto alcune delle sue canzoni composte nelle sue “lockdown sessions” ai servizi di streaming. Tre brani sono ora disponibili in un EP, e sembrano preannunciare un ritorno al rap per l’artista, oggigiorno più diretto verso il pop-punk.

Lockdown Sessions di MGK, un personaggio tra rap e punk

Machine Gun Kelly è sicuramente una figura eccentrica che ha strutturato il suo personaggio tra l’attitudine strafottente del punk, e la temerarietà gangsta dell’hip hop. Questo suo profilo, aggiunto ad un’estetica e musicalità che spazia tra chitarre elettriche e punchlines, lo hanno sicuramente reso una curiosa star del panorama mondiale.

Il suo arcinoto dissing con Eminem evidenziò il distacco tra i valori del vecchio hip hop delle battle di freestyle, e il nuovo trap-peggiante mondo hip hop, dominato da un atteggiamento insolente e conformista.

Le lockdown sessions e il loro successo musicale

Nel 2020 MGK ha registrato numerose cover e brani nuovi durante quelle che ha definito “lockdown sessions“. Il musicista e rapper ha interpretato brani come Love On The Brain di Rihanna, Swim Good di Frank Ocean e altri durante queste sessioni.

Gli inediti nati da queste sessioni pubblicate a mo’ di mini-serie su YouTube hanno ricevuto un’ottimo riscontro dalla sua audience, ottenendo decine di milioni di visualizzazioni, buona mossa per l’artista decidere di mettere sui servizi di streaming tre di questi inediti in un breve EP, soprattutto a seguito della grande richiesta che hanno scaturito. In questi brani l’artista si mostra innegabilmente in ottima forma.

Si rivede un Machine Gun Kelly nei panni di rapper, che comunque non nasconde la sua versatilità, unendo i suoi feticci per rap e rock melodico, soprattutto nella particolare traccia in this house, un bel brano che sonoramente (e ironicamente) strizza l’occhio a caratteristiche Eminem-iane.

Il ritorno al rap di Machine Gun Kelly

A seguito del diss con Eminem, Machine Gun Kelly ha fatto il suo debutto nel pop-punk col suo quinto album Tickets to My Downfall, un disco che aderisce prettamente al genere, donando ad MGK il suo più grande successo, diventando il suo primo album a raggiungere la vetta della classifica americana, e primo album certificato disco di platino.

Qualitativamente il disco suona autentico, l’orecchiabile singolo Bloody Valentine ne è una prova, tralasciando completamente le sue matrici artistiche hip hop. Sebbene sia le capacità da rapper che da punk-man di Machine Gun Kelly viaggino tra celebrazioni e contestazioni, dei buoni meriti come MC li ha collezionati col tempo.

Tra questi c’è l’approvazione di un noto palato sensibile dell’hip hop, la compianta leggenda DMX, che nel suo penultimo disco, Undisputed, del 2012, collaborò con Kelly nell’unico singolo del disco, I Don’t Dance. A seguire Tickets to My Downfall l’artista sembra voler pubblicare nel 2022 due dischi, vociferati essere uno pop-punk (intitolato Mainstream Sellout) ed uno rap.

 

Nell’attesa di questi due progetti, queste lockdown sessions fungono da gradite anticipazioni, per un 2022 che si preannuncia prolifico di musica per Machine Gun Kelly.

Buon ascolto!