Eminem, Music to Be Murdered By – Recensione

Eminem Music to Be Murdered By

Con Music to Be Murdered By Eminem è pronto a girare pagina: continuate a leggere la nostra recensione.

A poca distanza da Kamikaze, Eminem ha deciso di inaugurare il nuovo anno e il nuovo decennio con Music to Be Murdered By. Il progetto è uscito da poco, ma ha già sollevato – come da tradizione – innumerevoli polemiche.

La critica specializzata non è stata clemente con Marshall, rimproverandogli di non sapersi innovare e di commettere gli stessi errori in cui incappa da oramai un decennio. Tuttavia, la chiave di lettura per comprendere l’ultima fatica discografica di Eminem è forse un’altra.

Con Music to Be Murdered By, Eminen scende infatti ad un compromesso con sé stesso, con le vicende che lo hanno sempre tormentato, ma – soprattutto – con le critiche più recenti.

Anzitutto, Eminem sfoga qui la frustrazione che ha covato negli ultimi due anni. La critica e i media lo hanno trattato ingiustamente e, invece di riconoscerlo come uno dei più longevi del rap game, hanno preferito denigrarlo mettendone in luce le debolezze. Questo risentimento traspare molto bene in Premonition dove Marshall rappa:

“They said I’m lyrically amazing/But I have nothing to say/But then when I put out Revival and I had something to say/They said that they hated the awake me/I lose the rage, I’m too tame/I get it back, they say I’m too angry”

Ecco quindi che Music to Be Murdered By diviene la continuazione ideale e naturale di Kamikaze. Se con quest’ultimo, infatti, Eminem aveva sparato a zero su chiunque dando voce alla stessa rabbia che in passato ne aveva fatto la fortuna, qui invece sembra accettare i giudizi subiti di recente.

Di conseguenza, questo album serve a seppellire non solo il disappunto e l’impotenza provata di fronte ad una carriera in declino, ma anche i demoni che hanno tormentato il rapper in questi anni: i bulli che lo picchiavano da bambino (Leaving Heaven), il patrigno che si divertiva a malmenarlo (Stepdad) ed anche le droghe che lo hanno spinto ad un passo dalla morte (Never Love Again).

“You’re dead to me now and I’ma be the last face you see/’Fore you die cussin’ (Yep)/My eye a tiger’s and I’m a survivor so I will rise up and (What?)/Be triumphant ‘cause when I’m looking at my legacy (Leg, I see)/Bunch of dogs tryna dry hump it/Like Triumph The Puppet, so I’m like, “F**k it”

Al contempo, con Music to Be Murdered By, Eminem dà anche prova del fatto che le sue capacità sono ancora immacolate: l’extrabeat di Godzilla, lo struggente storytelling di Darkness e i giochi lirici di Marsh contribuiscono, infatti, a dare vita ad un lavoro corposo e complesso.

“No suicide note, just a note for target distance/But if you’d like to know the reason why I did this/You’ll never find a motive, truth is I have no idea/I am just as stumped, no signs of mental illness/Just tryin’ to show ya the reason why we’re so f****d/’Cause by the time it’s over, won’t make the slightest difference”

Il rapper non ha rinunciato a riproporre qualche formula vincente come il rap-rock di Stepdad o l’old school I Will, ma ha anche avuto il coraggio di uscire dalla propria comfort zone con risultati molto più positivi di quelli ottenuti con Revival: Those Kinda Nights e Unaccomodating ne sono la prova.

Il nuovo sforzo discografico di Eminem potrebbe suonare come qualcosa di “già sentito”, ma questo non ci deve impedire di dargli una lettura di più ampio respiro. Nel 2020, appare infatti quasi come una benedizione un disco in cui si possono notare la fatica spesa nella stesura di ogni singola barra e un virtuosismo impareggiabile.

Siete d’accordo con la nostra recensione di Music to Be Murdered By di Eminem? Fatecelo sapere nei commenti dopo aver recuperato il progetto su Spotify. Potete invece acquistare la vostra copia fisica sul sito web del rapper… buon ascolto!

Grafica di Mr. Peppe Occhipinti.