Mentre stavamo stilando la consueta classifica degli album migliori del 2021, ci siamo accorti che nel corso dell’anno più di una volta siamo rimasti delusi da progetti di rapper (ex rapper in alcuni casi) su cui ci saremmo aspettati di più considerando background, capacità tecniche e possibilità offerte dal proprio management/label.
Così eccoci qua, con un’inedita e soggettiva raccolta di progetti che non hanno corrisposto alle nostre aspettative o al potenziale dell’artista in questione.
I dischi rap italiani che quest’anno, purtroppo, ci hanno maggiormente deluso
Lo sappiamo benissimo: non abbiamo alcun potere oggettivo per dire che un album è deludente per un motivo o per l’altro ma ci sembra giusto, in un periodo storico in cui è veramente difficile trovare una critica musicale capace di stroncare determinati progetti, poter dir la nostra anche quando c’è qualcosa che secondo noi non va, come tra l’altro abbiamo già fatto più volte in passato.
Molti dei dischi che abbiamo scelto per questa raccolta hanno ottenuto risultati vertiginosi ed encomi di ogni tipo ma secondo noi, al loro interno (a volte anche esterno), c’è più di un punto debole.
Proviamo a presentarveli di seguito, con la piena consapevolezza di non avere la verità in tasca.
Capo Plaza – Plaza
Forse è un po’ eccessiva, ma l’espressione “tutto fumo e niente arrosto” potrebbe prestarsi bene nello descrivere l’ultimo album ufficiale di Capo Plaza. Tra vari video di annuncio, Allenamento 4, una rivista con fumetto in edizione limitata ideato da lui stesso e un videogioco online, nelle settimane precedenti l’uscita si è parlato molto di questo disco, portando così automaticamente un boom immediato di ascolti che, però, è andato subito scemando. Si parla tanto di numeri quando si legge il nome di Capo Plaza e il confronto con l’album che l’ha preceduto, 20, non regge, nonostante tutti quegli ospiti internazionali chiamati al suo interno. Avere un featuring straniero non è sinonimo di una traccia di qualità o apprezzata dal pubblico e questo disco ne è forse il caso più lampante. Quello che però l’ha più penalizzato è l’assenza di uno step ulteriore nella sua carriera: il rapper di Salerno pare sia voluto rimanere nella sua comfort zone, senza offrire molto di più di quanto fatto in passato.
Brano da ascoltare: Track 1
CoCo & Mecna – Bromance
Sin dalle loro prime collaborazioni CoCo e Mecna ci avevano abituato a un certo tipo di brani, molto introspettivi e per certi versi unici. Equilibrio e Se Mi Perdo Altrove settarono un certo tipo di standard, che semplicemente non si è rivisto (se non in piccolissima parte) nel loro disco collaborativo. Bromance è ben scritto e cantato, ma nettamente sbilanciato verso un approccio più leggero. Questo non è un male di per sé, ma ci lascia l’amaro in bocca pensando a cosa avrebbero potuto scrivere i due scavando un po’ nelle loro corde. La sensazione è che, al netto dei numeri (che sono stati sicuramente importanti), tra un po’ di anni rimarrà ben poco di questo disco.
Brano da ascoltare: Amici
Lele Blade – Ambizione
Ambizione, secondo noi, è stato il cosiddetto passo più lungo della gamba nella carriera di Lele Blade. I numeri macinati con le hit estive e dai precedenti progetti dell’artista napoletano hanno creato un’aspettativa importante su questo disco, che tuttavia ci ha convinto a metà. Tra molti brani rappati in napoletano e featuring giusti, si fa fatica a trovare più di un brano che possa rimanere nel futuro. Il progetto è stato sicuramente ben prodotto e confezionato, grazie al team major alle spalle, ma se si è parlato di più della strofa di Paky che del resto del disco forse qualcosa significa…
Brano da ascoltare: Extendo
MadMan – MM Vol.4
Averlo inserito in questo articolo ci lascia qualche dubbio, nonostante ciò siamo convinti che il ritorno di MadMan poteva offrirci qualcosa di più. Oltre alla metrica impeccabile e agli extrabeat ben espressi sopra i beat, MM in questo disco pare non sia riuscito a offrire quello che nei mixtape precedenti ti faceva mandare in dietro più volte la punchline dopo averti fatto saltare in piedi sulla sedia. In MM Vol.4 ci sono poi alcune tracce che sembrano le cosiddette filler che forse potevano essere sfruttate meglio: stiamo parlando di un’assenza – in termini di progetti solisti – lunga quasi tre anni e la speranza era quella di poter aver tra le mani un disco ideato per rimanere nel tempo. Lo sarà magari l’album ufficiale? Noi teniamo le dita incrociate.
Brani da ascoltare: La Cosa, Defcon1, Alfredo’s
Mondo Marcio – My Beatiful Bloody Break Up
Ispirato dal capolavoro senza tempo di Kanye West, Mondo Marcio si è presentato nel 2021 con un progetto che non rispetta le sue stesse ambizioni. MBBBU è un EP che lo stesso artista ha definito come terapeutico e necessario al termine di una relazione importante e questo è lodevole, ma la forma che dà al suo dolore appare in fin dei conti essere troppo confusionaria e poco coesa, portandoci una narrazione interessante ma troppo frammentata. Se Uomo! non era riuscito nell’intento di rinnovare una formula consolidata, My Beautiful Bloody Break Up quantomeno ci prova, riuscendoci però solo a metà.
Brano da ascoltare: Sigarette
Rkomi – Taxi Driver
Quando uscì la tracklist di Taxi Driver, chiunque avesse un minimo di onestà intellettuale riconosceva che l’album avrebbe macinato numeri. Il disco abbondava difatti di artisti che hanno collezionato diverse certificazioni negli ultimi anni e l’hype che c’era per l’uscita avrebbe finalizzato il tutto. Le aspettative di molti però non sono comunque state ripagate: Rkomi ha voluto fare un netto passo nel mondo del pop rimanendo con una scarpa nel rap, finendo per non soddisfare molti ascoltatori di entrambe le categorie. Ogni artista è libero di fare il percorso che preferisce, ma è bene ricordare che non sono pochi i rapper ad aver provato il salto nel pop senza grande successo. Un grande rapper non è detto diventi un grande cantante e se oggi si può sperimentare sul velluto avendo fan base solide, non è detto che in futuro sarà possibile farlo ugualmente senza rischi.
Brano da ascoltare: Solo con me
Salmo – FLOP
L’ultimo album ufficiale di Salmo arriva a tre anni di distanza da Playlist ma sembrano entrambi il frutto delle stesso periodo. Ascoltando FLOP pare veramente di essere a che a fare con un Playlist 2.0, ossia con un insieme di tracce che cercano di cavalcare i vari trend del momento o confort zone dell’artista. Ma nel 2021 a Salmo serviva un disco simile? I numeri ci dicono sicuramente di sì, ma considerando il rapper in questione non ci pare così estrema la pretesa di avere a disposizione un progetto con un’anima differente rispetto a quello che lo ha preceduto e con un fil rouge che ne potesse accompagnare l’ascolto. In FLOP di Salmo ci sono tanti pezzi che presi a sé stanti risultano essere oggettivamente ben fatti ma che messi all’interno di un album ufficiale lasciano, forse, il tempo che trovano. Se poi la seconda traccia più ascoltata del disco – dopo la radiofonica Kumite – è quella con principalmente Marracash sopra il beat, qualche punto di domanda ulteriore sulla forza del disco lo lascia eccome…
Brani da ascoltare: Ghigliottina, In Trappola, La Chiave
Shiva – Dolce Vita
Questa volta forse c’abbiamo un po’ perso le speranze, perchè di Shiva si è ormai detto tutto quel che c’era da dire tra chi ne protegge il talento e chi punta il dito a priori. Sono ormai lontani i tempi delle collaborazioni con Honiro in cui dimostrava di aver qualcosa da dire nonostante la sua penna fosse ancora acerba ed il suo futuro più incerto che mai. Che Shiva sia in grado di lavorare con le barre ci sono pochi dubbi, il problema è che non basta. Dolce Vita doveva essere una sorta di riscatto dopo un periodo buio in cui sembrava aver accusato le critiche e invece è solo l’ennesimo album che suona tutto uguale dall’inizio alla fine, aggiungendo ben poco ad un repertorio già pieno zeppo di clichè e cose già sentite. Non basta neanche Lil Baby a salvare il disco, anche lui presente con una strofa dimenticabilissima.
Brani da ascoltare: La Mia Storia
Ty1 – Djungle
Questo è uno di quei rari casi dove “deludente” sta più per “occasione mancata”. Anche TY1 fa il suo debutto nel 2021 con un producer album che – come altri suoi colleghi – forse ha sofferto un hype smisurato dettato dai nomi presenti del disco e dalle conseguente aspettative. Come ha affermato lo stesso producer, DJUNGLE è un prodotto figlio della pandemia, lavorato perlopiù a distanza e quindi con tutto ciò che ne consegue. Non è un disco brutto, ma è un progetto un po’ stanco, che risente del suo complicato processo lavorativo, di accoppiate non sempre convincenti e di artisti non al top nelle rispettive performance. Un aspetto positivo è però senz’altro legato alle strumentali che lo compongono, che riflettono davvero l’ambiente della giungla e che suonano coese lungo tutto l’ascolto. Ottimo il concept, un po’ meno l’esecuzione.
Brani da ascoltare: Fantasmi, Novanta
2nd Roof – Roof Top Mixtape Vol. 1
Per i 2nd Roof il discorso da fare è molto simile a quello dedicato a TY1. Il primo progetto ufficiale del duo milanese si presenta in modo ambizioso nella sua composizione, cercando di unire mondi e sonorità diverse tra loro che però non sembrano mai trovare l’alchimia giusta. É sicuramente un merito quello di aver collaborato con molti artisti emergenti – che si alternano ad altri mostri sacri della scena – ma il risultato finale è quasi sempre scontato e non appagante. Roof Top Mixtape Vol.1 non porta nulla di nuovo a questo 2021 nonostante siano presenti più di un paio di tracce interessanti, la narrativa “dei palazzi” portata dai nuovi emergenti non attrae più e l’ottimo lavoro svolto nella realizzazione delle strumentali non viene valorizzato a dovere da tutti gli artisti presenti al suo interno. Speriamo sicuramente in un Vol.2 perchè le potenzialità ci sono tutte.
Brani da ascoltare: Infame, Tadan, Ready Battle Fight
Articolo a cura dello staff di Rapologia.it
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