Rapologia Charts – I 10 migliori featuring americani del 2021

Dopo aver stilato la classifica dei migliori album usciti negli Stati Uniti, continuiamo a tirare le somme con il 2021 che sta ormai per terminare.

In questo caso la nuova Chart riguarda i featuring dell’anno appena trascorso, ossia quelle strofe realizzate dai rapper nelle tracce altrui.

I 10 migliori featuring americani del 2021 secondo la redazione

Fortunatamente quest’anno ci ha regalato una lista infinita da cui poter attingere ed è stato molto difficile doverne lasciare fuori molte

Mancano così le strofe di Lil Baby in brani come Wants And Needs di Drake e Pride Is The Devil di J.Cole, quella 21 Savage in My Life di J.Cole oppure una delle molteplici strofe presenti in Chomp 2 di Russ realizzate da parte di giganti come Joey Badass, Jadakiss, Snoop Dogg, Lloyd Banks e molti altri…

Adesso però è arrivato il momento della vera top 10 che vede, per la gran parte, ritorno di grandi veterani con dei versi memorabili.

Kendrick Lamar in Family Ties di Baby Keem

L’attesissimo ritorno di king Kendrick non ha deluso minimamente. L’abbiamo trovato in due brani del nuovo album del cugino Baby Keem intitolato The Melodic Blue, ma il suo featuring nel singolo Family Ties è senza dubbio quello che ha lasciato maggiormente il segno. K.Dot è tornato a distanza di un anno dall’ultima sua comparsa rilasciata per il brano Look Over Your Shoulder di Busta Rhymes con un nuovo featuring pieno di energia, ma la caratteristica principale, che ha permesso alla strofa di entrare di diritto in questa lista, è stata la varietà di flow, voci, delivery e cadenze con cui Kendrick decora le sue liriche iconiche. Probabilmente non ci sarà neanche bisogno che vi consigliamo il brano perchè è stato uno dei più attesi, ascoltati e apprezzati dai fan dell’hip hop americano quest’anno, rendendo Baby Keem la nuova promessa del genere e rafforzando ulteriormente il GOAT status di Kendrick Lamar agli occhi del mondo.

Fivio Foreign in Off The Grid di Kanye West

Off The Grid è senza dubbio una delle standout tracks del nuovo capolavoro firmato da Kanye West intitolato Donda. All’interno del brano troviamo anche quello che, sorprendentemente, è diventato il featuring migliore all’interno della versione standard dell’album, superando forse perfino le strofe di grandi veterani come Jay-Z e anche di nuove promesse come Lil Baby e, rientrando anche a far parte dei top guest verses dell’anno. Qui Fivio rappa per circa due minuti su un beat cupo e distorto prodotto dallo stesso Ye e non spreca una barra. Questa collaborazione ha avuto così tanto successo che, stando alle ultime dichiarazioni su Twitter dello stesso Fivio Foreign, Kanye figurerà da produttore esecutivo (e magari anche di qualche beat) del nuovo album dell’artista, sperando di riproporre l’alchimia vincente tra i due che abbiamo potuto assaporare in questa prima traccia.

Jay-Z in What It Feels Like con Nipsey Hussle

Il 2021 ci ha regalato la bellezza di cinque nuove strofe da parte di Hov, tutte molto valide (sottolineiamo nuovamente quella in Jail di Kanye West) e con questa in cima alla lista, sia cronologicamente che qualitativamente. Jigga ha rilasciato la strofa ad inizio anno come parte della colonna sonora del film Judas And The Black Messiah, film acclamato dalla critica e premiato agli Oscar. La traccia vede l’attesa collaborazione tra il compianto Nipsey Hussle ed il leggendario Jay-Z: Nipsey tiene testa al collega con una strofa validissimo, ma Jay ruba la scena cavalcando il beat con un flow degno del suo prime (che va avanti da 30 anni senza sosta) e con cari vecchi riferimenti nel testo, di cui il più memorabile è il fatto che lui sia nato il giorno in cui Fred Hampton fu ucciso e che richiama molto il brano December 4th estratto dal classico The Black Album. Facendo questo Hov omaggia allo stesso tempo la sua carriera, le ingiustizie compiute nei confronti degli afro-americani negli USA nel corso degli anni, le tematiche del film e l’uccisione dello stesso Nipsey Hussle, collegando tutto in maniera magistrale come solo lui sa fare.

Lil Wayne in Sinister di Cordae

Il nuovo album di Cordae è senza dubbio uno dei più attesi del 2022 e, con questo brano l’hype è salita ulteriormente. In Sinister chi fa la differenza è Lil Wayne, uno di quegli artisti che migliorano con il passare degli anni e che, quando ci regala nuovi guest verses (ultimamente molto spesso) alza sempre l’asticella e rende il rap game un posto molto competitivo ed interessante. In questo singolo il suo flow e le punchlines che lo hanno da sempre contraddistinto trovano la loro massima espressione e ormai, Weezy ci dimostra come lo faccia senza troppo impegno ma con tanta passione, in un momento della sua carriera in cui non ha più nulla da dimostrare ma ancora tanto da dare.

Nas in Walking In The Rain di DMX

Quest’anno Nas è tornato in ottima forma e, oltre ad aver rilasciato il capolavoro King’s Disease 2, ha dimostrato anche di essere ancora in grado di rilasciare strofe di alta qualità nelle canzoni degli altri. In questo caso il compito era difficile e importante perché si tratta di uno dei brani più belli e intensi del primo album postumo del leggendario DMX, scomparso ad aprile. Esco rende omaggio all’amico di lunga data offrendosi come valore aggiunto alla canzone, regalandoci delle liriche emozionanti su un beat da pelle d’oca con una delivery molto intensa e una riflessione sulla vita che solo la versione adulta dell’autore di Illmatic avrebbe potuto dipingere così efficacemente.

Eminem in EPMD 2 di Nas

EPMD 2 è senza dubbio una delle standout track dell’ultimo album di Nas, ma ciò che ha attirato maggiormente i fan dell’hip-hop di tutto il mondo è che questa sia stata la prima collaborazione ufficiale tra due leggende come Nas e Eminem. Qui ovviamente Shady dà il meglio di sé perché finalmente è riuscito a rappare per uno dei suoi idoli ed è evidente come la sua ispirazione sia al massimo. Em rappa per circa due minuti di tutto, utilizzando le sue intricate metafore per una strofa sul Natale ed il suo iconico schema di rime interne per omaggiare i suoi artisti preferiti e i rapper che ci hanno lasciati ultimamente nella parte finale del featuring. In tutta la strofa Eminem gioca molto con i suoi flow switch a cui ci ha abituato nell’ultima parte della sua carriera ed è molto evidente come entrambi gli MCs si divertano a collaborare e a fare ciò che sanno fare meglio.

Q-Tip in Meditate di Damian Lillard

Ogni anno il leggendario Q-Tip ci regala pochi featuring ma di altissimo livello, questo ne è la prova. Tip cavalca un beat ipnotico, come richiesto dal titolo della canzone, e il suo flow e la sua voce si adattano perfettamente all’atmosfera creata dalla canzone creando un prodotto ben riuscito ed elevato grazie a questa strofa incredibile. Ve lo consigliamo fortemente e vi auguriamo buona meditazione…

JID in Scatter Brain di Conway The Machine

JID è senza dubbio uno dei rapper più promettenti della nuova scena, con il suo flow e i suoi testi ha conquistato il panorama hip hop ed è arrivato all’orecchio di J.Cole che l’ha scritturato sotto Dreamville e ha fatto di lui il suo pupillo. In questo brano JID riesce ad attirare l’attenzione più dell’artista principale Conway e più del veterano Ludacris che chiude il pezzo. La strofa di JID è un continuo flow switch sempre sul pezzo con una delivery incredibile ed un testo molto particolare, tutto racchiuso in meno di un minuto di featuring in cui l’artista dà il meglio di sé per creare hype per l’album di Conway, ma soprattutto per i suoi stessi futuri progetti.

Lauryn Hill in Nobody di Nas

Dopo anni di silenzio la leggendaria Ms. Lauryn Hill torna con una strofa rap da pelle d’oca, secondo molti il featuring migliore all’interno di King’s Disease 2 di Nas e una delle strofe migliori dell’anno. In Nobody la Hill riflette sulla sua carriera e la pressione che ha ricevuto negli anni per registrare nuova musica, spiegando i motivi che l’hanno spinta a non dare vita a un sequel del suo unico classico: “I don’t need to turn myself into a parody, I don’t do the s**t you do for popularity, they clearly didn’t understand when I said I get out apparently“. Il suo flow, la pronuncia delle parole e la sua cadenza sono ancora di altissimo livello e questa strofa rientrerà tra le sue migliori di sempre, in una canzone senza tempo.

André 3000 in Life Of The Party di Kanye West

Una strofa emozionante, quello che segna il ritorno sulle scene di Andrè 3000. Il brano è uno dei più intensi di Donda di Kanye West, appartiene alla deluxe dell’album ed era stato leakato dalla radio di Drake poco dopo l’uscita della versione standard dell’album di Ye a settembre. In questa canzone entrambi danno vita a due strofe molto intense, ma Andrè riesce a rubare la scena con la sua  in cui si rivolge direttamente a “miss Donda” (la madre di Kanye a cui l’album è dedicato) chiedendole di parlare con sua madre in paradiso per dirle che suo figlio si sente perso (“Miss Donda, if you see my mother tell her I’m lost“). Qui la metà degli storici Outkast mette a nudo tutte le sue insicurezze in una strofa lento in cui ogni parola ha un peso e, ogni barra che passa, la drammaticità del brano cresce.