PIG FEET di Terrace Martin e Denzel Curry ci racconta cosa sta accadendo negli USA

pig feet

PIG FEET è stato pubblicato durante le manifestazioni contro l’uccisione di George Floyd.

Terrace Martin e Denzel Curry non sono stati gli unici a pubblicare brani di denuncia contro le violenze della Polizia e il razzismo sistemico presente negli Usa, ma sono due artisti che si sono sempre molto esposti su queste tematiche e PIG FEET suona quasi come una profezia nel contesto attuale.

Il titolo riprende il nomignolo dispregiativo pig (“maiale”) usato per riferirsi agli agenti, e parla delle prevaricazioni che attuano nei confronti degli afroamericani.

“Someone asked, how do I feel? I told them hurt, fearless, angry, aware and fully ready to protect me, my family & my people at all cost. I got together with Black men that felt the same way and created a work of truth. PIG FEET”

Con queste parole Terrace Martin ha presentato il brano, spiegando che nasce dalla rabbia e dalla voglia di far sentire la propria voce: cambiare le cose per proteggere sè stesso, la sua famiglia e la sua comunità.

Non è la prima volta che le produzioni di Martin veicolano certe tematiche, basti ricordare le collaborazioni in To Pimp A Butterfly di Kendrick Lamar.

“Most of you say there’s no reason to riot but in our defense there’s no reason to be killing my people.”

Un estratto di un più lungo tweet di Denzel Curry, pubblicato durante le manifestazioni. Al di là del concetto espresso, è particolarmente significativo perché egli stesso ha avuto un lutto familiare conseguente ad un’aggressione di Polizia. Treon Johnson, suo fratello, è morto nel 2014 per gravi condizioni di salute dopo essere stato colpito ripetutamente con un taser e spray al peperoncino.

In PIG FEET troviamo anche il sassofono di Kamasi Washinghton, il ritornello del rapper di L.A. G Perico e una strofa di Daylyt (per i meno ferrati, il freestyler con il ragno tatuato sul volto). Al di là del peso della tematica sociale, unito ad un video molto coinvolgente con immagini delle proteste e degli scontri dell’ultima settimana, sarebbe un pezzo meritevole di ascolto anche se parlasse di auto sportive e diamanti. Le rime serrate e veloci, unite ad una strumentale che nelle strofe accompagna e nel bridge dialogo con i rapper, dà l’idea di trovarsi all’interno di una folla che corre per fuggire ad una carica della Polizia.

“Go to jail and get murdered
Murder was the case they gave us
Manipulate the system so the prison could save us, ayy
Nothin’ can save us”

Cosa ne pensate di PIG FEET? La musica, in questi casi, può veicolare un messaggio anche verso chi ha opinioni differenti o solo confermare nelle sue posizioni persone di uno stesso “schieramento”?