Brain: fuori con il suo nuovo album “Dark Side Of The Brain”

brain

Un anno fa ho iniziato questo lavoro e come al solito è venuto fuori quello che volevo” così Brain annuncia l’uscita del suo nuovo album.

Dark Side Of The Brain” finalmente prende forma ed è disponibile su Spotify, un lavoro iniziato esattamente un anno fa con l’uscita del brano “Abbi Fede” che segnò la strada a una serie di pezzi che puntualmente il rapper bolognese pubblicava ogni mese.

Un viaggio lungo un anno, dove Brain mette tutto se stesso, raccontandoci attraverso la sua musica il percorso di un uomo che ha vissuto drammi e vicissitudini importanti ma che l’hanno reso ancora più forte e consapevole della persona e dell’artista che è diventato.

L’album che esce per Rap Pirata, crew capitana da Inoki Ness, contiene 13 tracce con featuring dello stesso Inoki Ness e Gianni KG.

Introspettivo e viscerale, le rime crude e intense di Brain ci toccano nel profondo e vibrano nell’anima e nel cuore di chi le ascolta; possiamo ammirare il coraggio di un artista e di un uomo che decide di essere vero e leale con il suo pubblico, rendendolo partecipe delle sue sofferenze e dei suoi demoni che cerca di combattere attraverso l’amore per il rap e gli occhi dolci di sua figlia.

Dopo un anno rimpiango poco e volo altoBrain non ha perso la speranza, crede ancora nel valore dell’amore nonostante la fine di un matrimonio durato 10 anni che l’ha segnato molto ma che nonostante tutto gli ha dato ancora più forza e speranza per una vita nuova, fatta di musica e sogni che non smetteranno mai di esistere.

“È stato un anno sulle montagne russe, ma la musica mi accompagna sempre”

L’arte è un percorso esistenziale ed è emozionante ascoltarlo, il suo flow ombroso ma nello stesso tempo accattivante ci trasporta in questo suo mondo oscuro ma che in realtà “splende di luce propria”.

Dark Side Of The Brain” è un diario rappato di un grande artista che si mette a nudo raccontandosi e sfogandosi con molta sincerità e coraggio ma anche con rabbia e obiettività, svelando le proprie paure senza avere paura, perché il dolore può generare le migliori rime.