Jelecrois ha rilasciato MVP, il suo primo EP che abbiamo ascoltato in anteprima. La giovane rapper classe 1999 è stata finalista di Nuova Scena, il talent di Netflix, e in poco tempo ha catturato l’attenzione del pubblico.
MVP è stato prodotto da Milano Mobster. È in napoletano, talvolta mischiato ad alcuni termini inglesi e musicalmente ha influenze francesi, della musica rap da club degli anni 2000, del baile funk e del Jersey. Il titolo è rivolto a se stessa, ne parleremo di più nel resto dell’articolo in relazione all’omonimo brano.
Jelecrois si autoproclama MVP
DDA è il pezzo che apre l’EP e tratta dello stile di vita urbano di Jelecrois. Vengono menzionate feste, alcol, lavoro e relazioni interpersonali. L’informalità del testo e gli inglesismi presenti rendono il brano contemporaneo.
Honey descrive invece le esperienze di un gruppo di persone a Milano dove la rapper è stata per la fase finale di Nuova Scena. Il pezzo successivo è Kirikù il cui titolo è probabilmente ispirato dal film Kirikù e la strega Karabà. Il protagonista Kirikù viene sempre messo alla prova dalla strega Karabà e ciò potrebbe rappresentare una lotta interiore o una esteriore con le critiche o con le false amicizie.
MVP prende il nome dall’omonimo brano, un pezzo fresco e ritmato. Fa riferimento al concetto di most valuable player che nello sport è l’atleta più forte, colui che si pensa vinca sempre (o quasi). Questa traccia trasmette sicurezza e autostima e celebra il successo personale della cantante. Come spesso accade nella musica di Jelecrois, le barre sono in napoletano e in inglese e ci sono diversi riferimenti alla cultura hip-hop e alla vita di strada.
Side Day è l’ultimo brano e, come MPV, esprime sicurezza. Il messaggio è affrontare le difficoltà con forza e determinazione per realizzare i propri sogni. La rapper si sente forte come Rocky e ribadisce la sua volontà di raggiungere i propri obiettivi.
Potete ascoltare l’intero EP qui: