Abbiamo raggiunto il leggendario e veterano MC Masta Ace e il grande DJ e producer Marco Polo nel loro hotel di Milano prima del soundcheck per il concerto al Biko Club di quella sera. Il live è avvenuto in occasione del tour europeo per presentare il loro secondo album collaborativo intitolato Richmond Hill, in uscita il 26 gennaio 2024.
Durante il concerto i due hanno performato per più di un’ora e mezza tutte le loro più grandi hit con qualche richiesta del pubblico molto partecipativo e, durante l’intervista che ha preceduto l’evento, i due pesi massimi dell’hip-hop ci hanno parlato del loro nuovo album, del tour, ma anche di leggende come MF DOOM, André 3000, Eminem e Jay-Z.
Vi consigliamo davvero di non perdervela.
Intervista a Masta Ace e Marco Polo, aspettando Richmond Hill
Masta Ace: «Hi, I’ve just finished eating.»
Was it good?
Marco Polo: «He’s vegan.»
Masta Ace: «It was tasty. It’s hard to be vegan in Italy (laughs, ed.).»
Masta Ace: «Ciao, ho appena finito di mangiare.»
Era buono il cibo?
Marco Polo: «Lui è vegano.»
Masta Ace: «Era buono, ma è difficile essere vegani in Italia (ride ndr).»
First off, happy belated birthday Masta! You celebrated it on the 4th of december and you also share it with JAY-Z, the two of you sampled him on the track “Get Shot” from your previous joint album, “A Breukelen Story”, will you ever actually collaborate?
Marco Polo: «Yeah, we scratched him on the track, that’s correct.»
Masta Ace: «Thank you! Even though me and JAY-Z kind of came up in the same circle in New York, I think he’s just too far gone in terms of celebrity status, so it’s hard for somebody like me. Even though he knows me we haven’t interacted for 25 years now. I met him at Big Daddy Kane’s house before he even became JAY-Z and I was more known than him at that time. Now I don’t think that would a collaboration that would make sense for him to do, it would be great for me though!»
Marco Polo: «Yeah, that would be great for everyone!»
Innanzitutto buon compleanno Masta! Lo hai festeggiato lo scorso 4 dicembre e tu lo condividi con JAY-Z: voi due lo avete campionato nel brano Get Shot dal vostro album collaborativo precedente, A Breukelen Story, avremo mai una effettiva collaborazione tra di voi?
Marco Polo: «Sì esatto, lo abbiamo scratchato su quella traccia.»
Masta Ace: «Grazie per gli auguri! Anche se io e JAY-Z siamo quasi nati artisticamente nello stesso circolo di New York, penso che adesso lui sia troppo lontano dalla mia portata in termini di celebrità, perciò sarebbe difficile per me collaborare con lui. Anche se lui mi conosce, non abbiamo avuto interazioni negli ultimi 25 anni. L’ho conosciuto a casa di Big Daddy Kane prima che lui diventasse effettivamente JAY-Z e io ero più conosciuto di lui a quei tempi. Ora non penso che questa collaborazione possa avere senso per lui, però per me sarebbe grandioso!»
Marco Polo: «Sarebbe fantastico per tutti!»
You are an inspiration for him, so I think it would make sense for him and it would be great! Now Marco, I’d like to ask you where does your producer name come from? ‘Cause your birth name is Marco Bruno, so why did you choose this one instead?
Marco Polo: «My real name is Marco, as you said, and it’s a big thing because I like that people know it and call me by my real name. Sometimes people take some crazy artist names and they regret it later in life. Also, a friend of mine and incredible producer, who also worked with Ace, once started calling me Marco Polo before I even had a producer name and it kind of stuck with me. Also the real Marco Polo was from Venice, he went to Asia and brought noodles to Italy that were turned into pasta, there are lots of things in this story that I like. It was an explore, which is what I also do basically when I’m searching for records to sample. So there’s basically a triple and quadruple entendre to the name and how it connects to me, so that’s how it worked.»
Sei un’ispirazione per lui, quindi penso che possa avere senso per lui collaborare con te e sarebbe grande! Ora Marco, vorrei chiederti come hai scelto il tuo nome d’arte, perchè so che il tuo nome all’anagrafe è Marco Bruno, quindi come mai questa scelta?
Marco Polo: «Il mio vero nome è Marco, come hai detto, ed è una grande cosa il fatto che le persone lo sappiano e mi chiamino così anche da producer. A volte gli artisti scelgono strani nomi d’arte di cui poi si pentono più in avanti. Poi, un mio amico e grande producer, che ha anche lavorato con Masta, mi chiamava Marco Polo prima ancora che avessi un nome da produttore ed è rimasto con me da allora. Per di più il vero Marco Polo era di Venezia, è andato in Asia e ha portato in Italia i noodles che poi sono diventati pasta, ci sono molte cose che mi piacciono nella sua storia. È stata una esplorazione la ricerca di questo nome ed è proprio quello che faccio quando cerco canzoni da campionare per i miei brani. C’è quindi una sorta di triplo e quadruplo significato dietro questo nome e la connessione con me, ecco quindi com’è successo.»
I might say it is also linked to the fact that you’re basically half-Italian…
Masta Ace: «You’re half-Italian? (referring to Marco, ed)»
Marco Polo: «You guys tell me, my mother was born in Napoli, my father was born in Calabria, rest in peace. I was born in Canada, but my blood is definitely 100% Italian. I only speak Italian a little bit, I’m definitely more Canadian, but my parents were born here and my family before them of course.»
Potrei dire che probabilmente sia collegato anche al fatto che sei mezzo italiano…
Masta Ace: «Sei mezzo italiano? (riferendosi a Marco, ndr)»
Marco Polo: «Ditemelo voi, mia madre è nata a Napoli, mio padre in Calabria, riposino in pace. Io sono nato in Canada ma il mio sangue è 100% italiano. Parlo solo un po’ di italiano, io sono certamente più canadese, ma i miei genitori, e tutti i parenti prima di loro, sono nati qui.»
You guys have already been here in Italy, do you like it? Have you ever listened to any Italian artists? Marco we obviously know about your album with Ghemon and Bassi and your other connections…
Marco Polo: «Yea, I’ve done an EP with Ghemon and Bassi Maestro called “Per La Mia Gente” or “For My People”, it was amazing! I toured with them all over Italy and actually recently I did a track with Guè on his album, it was with Jadakiss and it’s called “Nicolas Cage”, that was my beat! I worked with other Italian artists like Mistaman, Kiave, Shocca and Unlimited Struggle who are also friends of mine, the whole crew. So I have deep roots in Italy musically and about family. I’ve been here so many times I can’t count, they get annoyed ‘cause I always talk about the food and how I love being here!»
Voi siete già stati qui in Italia, vi piace? Avete ascoltato artisti italiani? Marco sappiamo ovviamente del tuo disco con Ghemon e Bassi e di altre tue connessioni…
Marco Polo: «Sì, l’EP con Ghemon e Bassi Maestro intitolato Per La Mia Gente/ For My People è stato fantastico! Ho anche fatto un tour in tutta Italia con loro e recentemente ho anche prodotto una traccia per Guè sul suo album, quella con Jadakiss intitolata Nicolas Cage, quello era il mio beat! Ho lavorato anche con altri artisti italiani come Mistaman, Kiave, Shocca e gli Unlimited Struggle che sono anche miei amici. Quindi ho radici profonde in Italia sia musicalmente che geneticamente. Sono stato qui così tante volte che non saprei contarle, tutti si stancano di sentirmi parlare continuamente del cibo di qui e di quanto io ami starci!»
You guys collaborated several times in the past for songs, but the first time you made an actual project together was in 2018 with “A Breukelen Story”, why did you choose to do a joint album at that time after so many years of collaboration?
Masta Ace: «We’re both busy guys, I’ve done solo tours and dropped records, he has dropped records too and produced for different people. We always kind of knew that maybe one day we would come together and do a project, but in 2017 it was when we both got free around the same time and I already had some beats from him that I’ve had been holding for a while, so I said to him “Listen, I’m just finishing up my album, are you free?”. He was free and we just started doing records, that’s pretty much how it happened.»
Voi due avete collaborato nel corso degli anni dall’inizio delle vostre carriere a molti singoli insieme, ma la prima volta che avete inciso un effettivo album collaborativo insieme è stata nel 2018 con A Breukelen Story: perchè avete deciso quell’anno per creare un joint album dopo tutto quel tempo?
Masta Ace: «Siamo entrambi molto impegnati, io ho fatto vari tour e ho pubblicato album, lui ha fatto lo stesso e ha prodotto per diversi artisti. Abbiamo sempre saputo che prima o poi probabilmente ci saremmo riuniti a creare un intero progetto, ma nel 2017 ci siamo liberati dei nostri impegni nello stesso periodo e io avevo già qualche suo beat da diverso tempo, quindi gli ho detto “Ascolta, io sto finendo il mio album, sei libero?“. Lui era libero e abbiamo iniziato a fare musica insieme, è andata così.»
You’re coming out with a new joint album that you’ve actually just announced, it’s called “Richmond Hill” and it’s out on the 26th of January 2024. For both of you,it’s one of your first records published after the pandemic, did your approach to music and recording process change after the pandemic?
Masta Ace: «Not the recording process, but for me the writing process has changed. This album was originally supposed to come out in 2020, that was the plan but then all that stuff happened. During 2020 and 2021, there were just so many negative things going around in my head that, if we had done the album back then, I would have been writing about politics, vaccines and all that stuff. It was just good that we had these 2-3 years to let everything calm down so that I could get back to a creative space, ‘cause at that time I was really caught up with what was happening in the world and I think that the album would have been about that. It would have been too dark.»
Voi avete un album collaborativo in uscita che avete recentemente annunciato, si intitola Richmond Hill e sarà pubblicato il 26 gennaio 2024. Per entrambi questo sarà uno dei primi progetti pubblicati dopo la pandemia. Come è cambiato, se è cambiato, il vostro approccio alla musica e il processo di registrazione dopo la pandemia?
Masta Ace: «Per me non è cambiato il processo di registrazione, ma piuttosto quello di scrittura. Quest’album sarebbe dovuto uscire nel 2020, questo era il piano, ma poi è successo tutto quello che sappiamo. Nel 2020 e 2021 c’erano davvero troppi pensieri negativi nella mia testa e, se avessimo fatto l’album in quegli anni, io avrei scritto di politica, vaccini e tutte quelle cose. È stata una scelta giusta aspettare questi 2-3 anni per far calmare le cose affinchè potessi tornare nel giusto spazio creativo, perchè a quei tempi ero così immerso in ciò che stava accadendo nel mondo che probabilmente avrei parlato di quello nell’album. Sarebbe stato troppo cupo.»
Have you already recorded something for this album at that time, then?
Marco Polo: «Yeah, a portion of the album was recorded at that time, we had something, did we? (refers to Masta, ed)»
Masta Ace: «All we had at that itme that made the final cut was maybe one song.»
Marco Polo: «But after things started getting better in the world we locked in and recorded more.»
Quindi avevate già qualcosa di pronto per quest’album ai tempi?
Marco Polo: «Sì, una parte dell’album è stata registrata in quel periodo, avevamo qualcosa o sbaglio? (riferendosi a Masta ndr)»
Masta Ace: «Tutto quello che avevamo e che è arrivata al prodotto finale era forse una canzone.»
Marco Polo: «Ma quando le condizioni del mondo sono migliorate noi ci siamo rinchiusi in studio a registrarne molte altre.»
Conceptually your previous album was about Brooklyn and now the new one is about Richmond Hill in Canada…
Marco Polo: «Yes, conceptually the first album was about me moving to New York to follow my dream and now we’re going backwards with this new album, ‘cause the story we tell here happened before the story told in the previous album. This is were I grew up and it tells not too deep a little bit about my childhood and some troubles I had before Brooklyn, so this went backwards. Richmond Hill is the city I grew up in, near Toronto.»
Il vostro album precedente parlava di Brooklyn e adesso con il nuovo album avete spostato l’attenzione sulla città di Richmond Hill in Canada…
Marco Polo: «Sì, concettualmente il primo album parlava di me che mi trasferivo a New York per seguire il mio sogno e ora stiamo tornando indietro con la storia in questo nuovo album, perchè quello che raccontiamo qui è successo prima di ciò che raccontiamo nel progetto precedente. Qui è dove sono cresciuto e si parla non troppo in profondità, ma in parte, della mia infanzia e di alcuni problemi che ho avuto prima di trasferirmi a Brooklyn, quindi torniamo indietro. Richmond Hill è la cittadina in cui sono cresciuto, vicino Toronto.»
Why did you choose to take a step backwards with this album?
Marco Polo: «I didn’t do any of this, it’s all Masta’s fault (laughs, ed). I would be lying, it’s all his vision and I follow it.»
Masta Ace: «I got to learn more about his life story and I was just like “You know, you have an interesting story that people should hear”. People know about the beats, but he has a very compelling story as a young man, how we got caught up in drugs at a very early age, how he got himself cleaned up and you know, his parents sacrificed everything they had to make sure he was better and well. He hasn’t touched anything for years now.»
Marco Polo: «Now I’ve been sober since I was 16 years old (he is 43 now, ed), between 14 and 16 years old I was highly addicted and my parents spent a lot of money to send me to rehab, it was crazy. I don’t usually talk about these things.»
Masta Ace: «That’s why I pointed that out in the album, because now when we do these interviews we get the chance to talk about it and I think it could help some people out there, ‘cause his story is very inspiring.»
Perchè avete scelto di fare un passo indietro con quest’album?
Marco Polo: «Io non ho fatto nulla del genere, è stata tutta un’idea di Masta (ride ndr). Mentirei se non dicessi che è tutta una sua visione e io la seguo.»
Masta Ace: «Ho avuto modo di approfondire molto la storia della sua vita ed ero tipo “Sai, tu hai una storia interessante che le persone dovrebbero conoscere“. Le persone di lui conoscono solo le basi musicali ma non sanno la sua intensa storia da giovane, di come si è avvicinato al mondo delle droghe pesanti da giovanissimo, di come si è poi subito ripulito e sai, i suoi genitori hanno sacrificato tutto per fare in modo che il figlio stesse bene. Ora non tocca nulla da anni.»
Marco Polo: «Sono sobrio da quando ho 16 anni (ne ha 43 adesso ndr), tra i 14 e i 16 anni sono diventato pesantemente dipendente e i miei genitori hanno speso tantissimi soldi per mandarmi in riabilitazione, è stato assurdo. Di solito non parlo di questa cosa.»
Masta Ace: «Per questo ne ho parlato nell’album, ora che facciamo queste interviste abbiamo anche la possibilità di parlarne e io spero che questo possa aiutare qualcuno lì fuori, perchè la sua storia ispira davvero.»
Of course… The most recent single published from the album is “Life Music”, why did you pick this one?
Marco Polo: «Well, the choice is connected to everything we’ve just talked about, but also probably to some experiencies our brother Stricklin, featured on the song, has had these past few years, and Ace of course.»
Masta Ace: «It just felt like the right record. When we listened to the whole records down, it just sounded like the obvious choice, this had to be the next single. I wrote that entire song while I was in Barbados with my wife, I was taking the bus from where we were staying downtown and I was just looking at all the poverty, people walking on the streets, people on the bus who were just getting to work. In that moment that beat in my headphones was playing, playing and playing and the words came to me from watching the environment, the struggles of the people in Barbados, you know, women carrying the grocery bags to get home and feed the family. All that made me want to write a record about life, there are so many records about death, shooting, killing, drug taking, so why not making a record that’s brighter and lighter? That’s why I wrote that.»
Ma certo… Il singolo più recente estratto dall’album è Life Music, perchè avete scelto questo?
Marco Polo: «Beh, la scelta è connessa a tutto ciò di cui abbiamo appena parlato, ad alcune esperienze che nostro fratello Stricklin, anche lui un featuring del brano, ha avuto negli ultimi anni, e anche a quelle di Ace ovviamente.»
Masta Ace: «Sentivamo che fosse il brano giusto. Quando abbiamo ascoltato tutto l’album abbiamo pensato che quella fosse la scelta più ovvia, doveva essere il prossimo singolo. Ho scritto l’intera canzone quando ero nelle Barbados con mia moglie, stavo prendendo il bus da dove alloggiavamo in centro città e mi sono fermato a guardare tutta quella povertà, le persone che camminavano per la strada, le persone sul bus che stavano andando a lavoro. In quel momento il beat della canzone stava continuando a suonare in loop nelle mie cuffie e le parole mi sono arrivate dalla vista dell’ambiente intorno a me, i problemi delle persone delle Barbados, sai, le donne che portano le buste della spesa per andare a casa e sfamare le famiglie. Tutto quello mi ha dato la volontà di scrivere una canzone sulla vita, ci sono molti brani sulla morte, le sparatorie, gli omicidi, la droga, quindi perchè non fare un brano più positivo e leggero? Ecco perchè l’ho scritto.»
Let’s have some thoughts about hip-hop on its 50th birthday. Do you like how the genre has evolved through time? Do you like its status right now?
Masta Ace: «For me hip-hop is still continuing to go through changes as it has always been. There are periods in which music goes in a direction and everybody chases that, this thing has been going on since the beginning. There are talented artists out there that put out good music, it’s really up to the fans to figure out what that good music is, go out and find it. Back in the States people relied so much on the radio and, whatever was played on the radio, that’s what they think hip-hop is. I always try to challenge the listeners in the States to go out and find the rest of the music, ‘cause there’s a lot more out there.»
Marco Polo: «For me it’s like having a child, even though I don’t have children. It’s going to be years in which you’re very close, years in which you don’t understand what they’re going through and you don’t feel connected, but it’s still your baby, still family. There might be times in which I don’t really feel connected to what’s going on, but it always seems to come back to the part that I love, so I try to embrace it. Whatever is happening is happening and you just kind of roll with it, I think there are so many good artists making music right now, they just might not be at the forefront, like Ace said, but you have to look for them since they’re not being pushed. Since I started, my favourite producers and MCs are never the most popular ones. That’s just how I feel.»
Parliamo dell’hip-hop al suo 50esimo compleanno. Vi piace l’evoluzione del genere con il passare del tempo? Apprezzate il suo status adesso?
Masta Ace: «Per me l’hip-hop continua a cambiare e ad evolversi come ha sempre fatto. Ci sono periodi in cui la musica va verso una direzione e tutti la seguono, è stato così fin dall’inizio. Ci sono artisti di talento che pubblicano buona musica, sta ai fan capire qual è questa musica e andare a scoprirla. Negli Stati Uniti, specialmente in passato, le persone ascoltavano molta radio e credevano che, qualunque cosa passasse in radio, fosse il vero hip-hop. Io cerco sempre di spronare gli ascoltatori a scoprire il resto della musica, perchè ce n’è tanta lì fuori.»
Marco Polo: «Per me è come avere un bambino, anche se non ne ho. Ci saranno anni in cui siamo molto vicini, anni in cui non capisco che fase sta attraversando e non ci sentiamo connessi, ma è pur sempre il mio bambino, è sempre famiglia. Ci possono essere volte in cui non mi sento molto connesso a ciò che sta accadendo, ma sembra che poi si torni sempre alla parte che amo, quindi cerco di attaccarmi ad essa. Tutto ciò che deve succedere succede e ti fai trasportare, penso che ci siano tanti bravi artisti che fanno buona musica lì fuori, solo che non sono in risalto, devi cercarli tu dato che non sono spinti. Da quando ho iniziato, i miei produttori e rappers preferiti non sono mai stati i più popolari. Ma questo è solo ciò che sento io.»
Masta, back in 2012 you did an entire album using MF DOOM beats, I’d like to hear your thoughts on him three years after his unfortunate passing, where you guys friends?
Masta Ace: «We were definitely cool, friends would be a strong word, because I never ate at his house, he never ate at my house or we never ate at a restaurant together. But now, talking about life, we had mutual respect for each others’ creativity, we kind of came up in the same era to a certain extent, I think we were like-minded in terms of trying to be a little bit different than anybody else who was out there, he was more extreme in this though. I think we just connected on those levels and hearing about his passing was definitely sad, we hoped it was a mistake and he was just sick, but we got the hard news and, when it was confirmed, we were like “Hip-hop doesn’t even realize what has lost”. The majority of fans in the States didn’t even know his music, one of my good friends, who is a big DJ on a radio station, didn’t know about his music when I talked to him about it after DOOM’s passing and I was like “Man, this is what you need to listen to!”, he came back to me a few weeks later and was like “Yo, I didn’t even know man…” and he’s on the radio, like he spins records all the time. He’s a popular DJ and all of a sudden he starts to play DOOM songs in his mix. Some artists have to die to be recognized, which is terrible, I hate that.»
Masta, tu nel 2012 hai pubblicato un intero album in cui rappavi su dei beat di MF DOOM, Vorrei sapere cosa pensi dopo tre anni dalla sua sfortunata dipartita, eravate amici?
Masta Ace: «Avevamo sicuramente un buon rapporto, “amici” sarebbe una parola forte, perchè non ho mai pranzato a casa sua, lui non ha mai pranzato a casa mia e non siamo mai stati al ristorante insieme. Ma ora, parlando della vita, avevamo certamente un rispetto reciproco della nostra creatività, siamo esplosi musicalmente più o meno nello stesso periodo sotto un certo aspetto, penso che fossimo molto simili mentalmente nella nostra volontà di distinguerci dagli altri artisti, lui è stato molto più estremo in questo però. Eravamo connessi su questi livelli e apprendere della sua dipartita è stato molto triste, all’inizio speravamo che fosse un errore e che fosse solo malato, ma poi abbiamo avuto la conferma della brutta notizia ed eravamo tipo “L’hip-hop non si rende conto di cosa ha perso“. La maggior parte dei fan negli Stati Uniti non conosceva nemmeno la sua musica: un mio caro amico, che è anche un importante DJ in una stazione radio, non sapeva nulla della sua musica quando un giorno gliene ho parlato poco dopo la scomparsa di MF DOOM e gli ho detto “Amico, devi assolutamente ascoltarlo!”, dopo qualche settimana è tornato da me dicendomi “Amico, non avevo idea…” e lui è in radio, riproduce brani continuamente. Così grazie a me questo DJ molto popolare ha iniziato a mettere in radio brani di DOOM da un giorno all’altro. Alcuni artisti devono morire per ottenere il riconoscimento che meritano, è terribile, odio quando succede.»
Did you guys hear about his passing before it was announced or just like everybody else?
Marco Polo: «Maybe like a day or two before, it wasn’t weeks before it was announced.»
And Masta, you chose to make an entire album using his beats, how did you come up with this idea?
Masta Ace: «It was organic, I was riding with a friend of mine on his car and he was playing me these beats, I was like “What is this?”. I wasn’t that familiar with his catalogue at that time, plus it was like 100 beats or something. He was like “These are MF DOOM beats.” and I was like “I’ve never heard half of these.”, so he said “I’ll make you a CD.”, so he burned a CD with 60 of those beats and for the next couple months I was just driving around my car playing the instrumentals. I don’t like listening to radio so I played DOOM beats. After driving around with them for a couple of months I started getting ideas, rhymes came to me naturally over certain beats and I said “Imma do a mixtape, I’m just going to take a couple of these beats, write some verses and put it out for free.”. Fat Beats, the label, found out that that was my plan and said “Wait, we won’t give them away for free, let’s make a real project.”, so they’re the ones who kind of thought me into making that a real official album and it wasn’t until that moment that I decided to do it. At that time I was still struggling with the loss of my mother, so I decided to make the project about her.»
Voi avete appreso la notizia prima degli altri o quando è stata annunciata?
Marco Polo: «Forse uno o due giorni prima, ma non settimane prima dell’annuncio pubblico.»
Ma Masta, tu hai scelto di fare un intero progetto rappando sulle sue basi, com’è nata questa idea?
Masta Ace: «È stato naturale, un giorno ero con un mio amico nella sua macchina e lui stava mettendo queste basi, io ero tipo “Che cos’è?”. Neanch’io conoscevo bene il suo catalogo a quei tempi, per di più erano circa 100 basi. Lui mi ha detto “Sono basi di MF DOOM.” e io ero tipo “Non le ho mai sentite prima.”, allora lui mi ha detto “Ti farò un CD.”. Così ha messo 60 di quelle basi in un CD per me e ho passato i successivi due mesi a girare in macchina ascoltando queste tracce strumentali. Non mi piace ascoltare la radio, quindi ho ascoltato le tracce di DOOM. Dopo aver guidato con questo sottofondo per due mesi ho iniziato ad avere alcune idee, le rime sono arrivate in maniera naturale su certe basi e ho detto “Farò un mixtape, prenderò qualcuna di queste basi, ci scriverò sopra delle strofe e le pubblicherò gratuitamente“. Fat Beats, la mia casa discografica, ha scoperto quale fosse il mio piano e ha detto “Aspetta, non le pubblicheremo gratis, creiamo un vero progetto“, quindi loro mi hanno indirizzato verso questa idea che fino a quel momento non avevo ancora considerato. A quei tempi la perdita di mia madre era ancora recente, quindi ho deciso di dedicare l’intero progetto a lei.»
There’s an unfortunate phenomenon spreading around hip-hop and art in general, which is cancel culture, what do you think about it?
Marco Polo: «I’m just a fan of proof, I’ve seen some people that don’t deserve to be canceled that have been canceled and viceversa, I’m just not a fan of that approach in general. That’s just my thought on it.»
Masta Ace: «I mean, people do things and have backlash, some of them recover from that backlash and some don’t. Social media has created cancel culture, because everyobody has their finger right on the post of whatever’s happening right now. Something happens and we all get messages, we all know it at the same time. It’s really social media that has created that phenomenon to me.»
Marco Polo: «For the record, if someone does something bad, there should be consequences to their actions, but my whole thing is that a lot of these times we don’t know the source of information, is it true or false? If somebody accuses me of something I didn’t do I would hope that people wouldn’t just assume that I was guilty. That’s my problem with that, we don’t really know what’s happening most of the times. Because most of us just reads the headlines and makes a verdict, especially if they don’t like that somebody already, but no one really knows anything. So that’s my approach to whatever I’m reading now, being aware of the source.»
C’è un fenomeno negativo che si sta diffondendo nell’hip-hop e nell’arte in generale, che è quello della cancel culture, che ne pensate?
Marco Polo: «Io sono un sostenitore delle prove, ho visto persone che hanno subito la cancel culture che non lo meritavano e viceversa, non sono un fan di questo approccio. Questo è il mio pensiero.»
Masta Ace: «Voglio dire, le persone compiono certe azioni che hanno ripercussioni, alcune persone riescono a riprendersi da queste ripercussioni e altre no. I social media hanno creato la cancel culture, perchè ormai tutti hanno il dito puntato su qualunque cosa stia accadendo. Appena succede qualcosa tutti riceviamo un messaggio e lo sappiamo tutti nello stesso momento. Sono i social media che hanno creato questo fenomeno per me.»
Marco Polo: «Per la cronaca, se qualcuno fa qualcosa di sbagliato devono esserci conseguenze per quello che ha fatto, ma il mio punto è che molte volte noi non conosciamo la fonte dell’informazione, è vera o falsa? Se qualcuno mi accusa di qualcosa che non ho fatto io spererei che nessuno assuma per partito preso che io sia colpevole. Questo è il mio problema, non sappiamo cosa accade davvero la maggior parte delle volte. Perchè la maggior parte di noi legge il titolo e formula il suo verdetto, soprattutto se l’accusato non ci piace già a priori, ma nessuno conosce davvero la storia dietro. Quindi questo è il mio approccio per ogni cosa che leggo online, essere sicuro della fonte.»
I’ve recently heard a new interview of Andrè 3000 talking about rappers who still rap after their 40s, he stated basically that they should retire because there’s nothing else to rap about after a certain age. Of course I think you don’t agree with it, what do you think about it and about rappers who retire early in their careers?
Masta Ace: «I think the only reason you have to retire is if you really lose the passion for writing songs and bars. Not everybody keeps that passion forever and some people just lose it. He didn’t like the industry, that’s what really disenchanted him, he hated having to put up a certain appearance, look a certain way, dress a certain way, drive a certain car… He just wanted to be completely away from all of it. If it was up to him he would just be a name and not a celebrity.»
Marco Polo: «But I also think that part of the statement is not being able to connect to the youth and I think that’s a misconception too. You don’t necessarily have to connect to the youth, you can connect to a more mature audience. He’s a brilliant artist, besides his joke about colonoscopy (laughs, ed), he has a lot of things I’m sure he could talk about that would be really cool to listen to as he grows. If you just aim to connect to a 19-year-old as a person in your early 50s I feel what you say, but I think he still has a lot to share if he wants to.»
Masta Ace: «See, the problem is that Outkast was a big radio duo. He doesn’t even probably realize that there’s an existence outside radio, that’s pretty okay. He has fans all around the world, so he doesn’t even have to have another record on the radio, he could still just tour the world for the next 20 years. But because he’s in that industry, he thinks that he’s not gonna get rid of it while doing this.»
Marco Polo: «Hip-hop is the only genre that’s labeled a young men’s game, which is not the case anymore. Every other genre has room for all types of ages. Hip-hop has great artists regardless of the age, he’s proof of that (referring to Masta, ed), not saying you’re old, buddy (they laugh, ed).»
Recentemente mi sono imbattuto in una nuova intervista di Andrè 3000 in cui parlava di rappare dopo i 40 anni, di base la sua tesi era che i rapper dovrebbero ritirarsi dopo una certa età perchè in teoria non avrebbero più argomenti interessanti di cui parlare. Ovviamente immagino che non siate d’accordo: cosa ne pensate di questo e dei rapper che si ritirano presto nelle loro carriere?
Masta Ace: «Io penso che l’unico vero motivo per cui chiunque voglia ritirarsi sia la perdita di passione per la scrittura di canzoni e barre. Non tutti portano avanti questa passione per sempre e molti la perdono. A lui non piaceva l’industria musicale, lo disincantava, non voleva dare spazio alle apparenze, presentarsi in un certo modo, vestirsi in un certo modo, guidare una certa auto… Voleva solo restare il più lontano possibile da tutto ciò. Fosse stato per lui sarebbe stato solo un nome e non una celebrità.»
Marco Polo: «Io penso che parte di ciò che intendeva fosse connesso al fatto che non riesce più a trovare una connessione con i giovani e questo è anche sbagliato. Non devi necessariamente avvicinarti ai giovani, puoi anche connetterti con un pubblico più maturo. Lui è un artista brillante e, a parte la sua battuta sulla colonoscopia (ride, ndr), sono sicuro che sia pieno di argomenti di cui parlare e sarebbe bello sentirlo mentre cresce. Se il tuo unico obiettivo è quello di connetterti ai ragazzi di 19 anni da uomo di 50 anni, allora lui ha ragione, ma io penso che lui avrebbe ancora molto da dire se volesse.»
Masta Ace: «Vedi, il problema è anche il fatto che gli Outkast fossero un grande gruppo da radio. Lui non sa nemmeno quanta gente sia pronta ad ascoltarlo fuori dalla radio, ma ci sta. Ha così tanti fan intorno al mondo che non avrebbe bisogno di mettere un altro singolo in radio, potrebbe semplicemente fare tour per i prossimi 20 anni. Ma vivendo nell’industria musicale, lui pensa che non possa liberarsi di questo peso.»
Marco Polo: «L’hip-hop è l’unico genere musicale etichettato come un gioco per ragazzini, ma non è più questo il caso. Ogni altro genere ha spazio per tutte le età. L’hip-hop ha grandi artisti in avanti con l’età, lui ne è un esempio (riferendosi a Masta, ndr), non dico che sei vecchio, amico (ridono, ndr).»
Masta, about this, you’re cited by many rappers, also mainstream ones, as one of the main sources of inspiration. There’s a speech made one year ago by Eminem during his introduction ceremony in the Rock & Roll Hall Of Fame in which he pays homage to all his teachers and mentions you too, he also mentions you in a lot of songs especially praising your storytelling abilities. What do you feel when you get so much praise by so many other rappers?
Masta Ace: «It’s great, it’s flattering, it makes you feel like you’re not doing this for nothing. I think that fans think we get a bag of money when we are mentioned by other artists. The fact is that there’s a bunch of artists that I feel the same way as they feel me and we all influence each other. Em says I influenced him but he influenced me in some ways too, that’s the give and take of making music. If we don’t feel inspired we play the album of an artist that inspires us and we end up like “Oh, I know what I want to write about!”, so we feed off each other.»
Marco Polo: «Of course greatness inspires other greatness all the time and this holds for the producers as well.»
Masta, parlando di questo, tu sei citato come una grande fonte di ispirazione da molti rapper del panorama anche mainstream. Circa un anno fa, Eminem ha fatto un discorso per la sua cerimonia di introduzione nella Rock & Roll Hall Of Fame in cui omaggia tutti i suoi maestri e cita anche te, ma ti nomina spesso anche nelle canzoni evidenziando soprattutto le tue abilità nello storytelling. Come ti senti quando ricevi tutti questi complimenti da altri grandi colleghi?
Masta Ace: «È grandioso e mi fa sentire bene, mi fa capire che non faccio questo per niente. Certe volte penso che i fan pensino che ogni volta che veniamo citati da altri rapper noi guadagniamo soldi. Il fatto è che ci sono tanti artisti che mi nominano per cui il rispetto è reciproco, ci influenziamo tutti a vicenda. Em ha detto che io lo influenzo ma anche lui mi influenza sotto molti aspetti, questo è il dare e ricevere nel fare musica. Ogni volta che sentiamo di non avere ispirazione suoniamo un album di un artista che ci ispira e alla fine siamo tipo “Oh, questo è ciò di cui voglio parlare!“, quindi ci aiutiamo a vicenda.»
Marco Polo: «Certamente, la grandezza ispira altra grandezza in ogni campo, anche in quello dei produttori.»
And in fact now we’ll move to the most mainstream question on the topic. Top 5 producers and rappers?
Marco Polo: «It changes everyday, DJ Premier is number one of course, J.Dilla is number two, then Q-Tip, RZA and Pete Rock… I mean, it’s so unfair, there are so many people, but whenever I approach to this question I touch the music I listen to the most, so that’s my yop 5.»
Masta Ace: «This has nothing to do with record-breaking, popularity or record sales, it’s just people who, in my opinion, are some of the best at the craft of writing raps. So I’ll go with Black Thought, Busta Rhymes, Elzhi, Eminem and Nas.»
Marco Polo: «Great top 5, man!»
E infatti adesso ci spostiamo sulla domanda più ovvia in questo campo. Top 5 produttori e rappers?
Marco Polo: «Cambia ogni giorno, DJ Premier è il mio numero uno ovviamente, J.Dilla numero due, poi Q-Tip, RZA e Pete Rock… Però è così difficile, ci sono troppe persone, ma ogni volta che rispondo a questa domanda penso alla musica che ascolto maggiormente, quindi questa è la mia top 5.»
Masta Ace: «La mia non ha nulla a che fare con quelli che fanno record, i più popolari o i più venduti, sono solo le persone che, secondo me, sono tra i migliori nell’arte di scrivere rap. Quindi andrò con Black Thought, Busta Rhymes, Elzhi, Eminem e Nas.»
Marco Polo: «Grande top 5, amico!»
You’re having a concert in Milan for your tour, what can the audience expect from a show of yours?
Masta Ace: «A lot of energy, I like to move around on the stage and use my body, be active. My purpose is to be sweating when the show is over.»
Marco Polo: «The crowd of Biko here in Milan is always loud. When a croud is loud and having fun, it turns that energy up, it’s reciprocal.»
So you’ve already been to the same venue…
Marco Polo: «This might be my fourth time here, I did a show with A-F-R-O, I did possibly two shows with you here (refers to Masta, ed).»
Masta Ace: «Not with me though… Same venue? (referring to Marco, ed)»
Marco Polo: «Yes, the same. You have to see it. You’ll remember when we get there. So it’s a cozy venue but it’s always packed and the energy is always crazy, so we always have a great time! In Italy I have good memories, we don’t come here as much as we do in other places, so I definitely remember our concerts here a bit more.»
Farete tra poche ore un concerto a Milano per il vostro tour. Cosa può aspettarsi il pubblico da un vostro show?
Masta Ace: «Tanta energia, mi piace muovermi sul palco e usare il mio corpo, essere attivo. Il mio obiettivo è essere sudato a fine show.»
Marco Polo: «Il pubblico del Biko qui a Milano è sempre carico. Quando il pubblico è così e si diverte, l’energia è anche più alta, è tutto reciproco.»
Quindi ci siete già stati…
Marco Polo: «Questa potrebbe essere la mia quarta volta, ho fatto uno show con A-F-R-O e probabilmente due con te (riferendosi a Masta ndr).»
Masta Ace: «Non credo con me… Stesso posto? (riferendosi a Marco ndr)»
Marco Polo: «Sì, lo stesso. Devi vederlo. Quando lo vedrai te la ricorderai. È un locale non molto grande, ma è sempre pieno e l’energia è sempre alta, quindi ci divertiamo sempre molto! Ho bei ricordi qui in Italia, non facciamo tanti show qui come in altri Paesi, quindi i concerti qui sono sempre più memorabili.»
To conclude, what are your future projects, either together or separate?
Marco Polo: «Right now we’re definitely focusing on the release of “Richmond Hill”, which is January 26, but you know, if things go as planned, we will work on a third LP together too. Ace has many things going on, he wrote a musical, he’s writing a TV show too, sorry if I’m speaking for you buddy (laughs, ed). I’ve just dropped an album with Torae called “Midnight Run” and we’ll probably do more work, I’m making new interesting sound designs for other hip-hop producers. So we’re both very busy right now, which is great! We’ll see if we pop up on some more major label releases too, who knows.»
Per concludere; quali sono i vostri piani futuri? Sia insieme che soli.
Marco Polo: «Ora ci stiamo sicuramente concentrando sulla pubblicazione del nostro album Richmond Hill, pianificata per il 26 gennaio, se tutto va secondo i piani lavoreremo anche a un terzo disco insieme. Ace ha molte cose in ballo, ha scritto un musical, sta scrivendo uno show televisivo, scusa se parlo per te, amico (ride ndr). Io ho appena pubblicato un album con Torae intitolato Midnight Run e probabilmente faremo altro insieme, sto anche realizzando nuovi design del suono per altri produttori hip-hop. Siamo entrambi molto occupati adesso, che è fantastico! Vedremo se appariremo anche in qualche pubblicazione di grandi case discografiche, chissà.»
Guys, I wish you the best and thank you for your time and kindness!
Marco Polo: «No problem, brother!»
Masta Ace: «Thank you man, bye!»
Vi auguro il meglio e vi ringrazio per il vostro tempo e la vostra gentilezza!
Marco Polo: «Di niente, fratello!»
Masta Ace: «Grazie a te, ciao!»