Rapologia Charts – I 10 migliori dischi rap pubblicati in America nel 2023

migliori dischi rap america 2023
Artwork di Mr. peppe Occhipinti

Come di consueto, in queste ultime settimane dell’anno, noi di Rapologia ci siamo nuovamente riuniti per effettuare una riflessione sui migliori dischi rap pubblicati negli Stati Uniti d’America (e Canada) nel corso del 2023.

I 10 migliori dischi rap pubblicati in America nel 2023 seconda la redazione

Anche questa volta è stato difficile lasciare fuori alcuni progetti molto validi, ma siamo più che orgogliosi di questa nostra selezione. Dieci album frutto di una semplice votazione interna e condivisa con voi per poter rivivere in un colpo solo il meglio (o parte) di questa annata.

Li trovate perciò in questa nostra personale raccolta, frutto di una semplice votazione interna e condivisa con voi per poter rivivere un po’ ciò che la scena statunitense è riuscita a donarci durante questi lunghi dodici mesi.

Consapevoli di aver escluso alcuni ottimi progetti – consultabili nella sezione Menzioni in calce all’articolo – vi lasciamo ai 10 migliori dischi rap pubblicati negli Stati Uniti d’America nel 2023 seconda la redazione di Rapologia, messi in ordine sparso.

Nas, Hit-Boy – Magic 3

Il punto fondamentale della progressione nel Rap viene dal dono della scoperta, la sensazione che si ha quando si va incontro per la prima volta ad un nuovo artista, un nuovo tape o un nuovo trend. Muoversi da veterano in un panorama con queste leggi non scritte è come camminare su un campo minato, un passo falso è l’ultima cosa che la gente ricorderà di te, è il tuo corpo dilaniato dall’esplosione o sopravvivi ma sarai ugualmente ignorato persino da chi in primis ti ha posto in quella situazione. Così Nas cambia completamente strada saltando il percorso accidentale per mostrare al mondo del rap un nuovo modo di farlo, non da un punto di vista sonoro o tecnico ma filosofico. La run iniziata nel 2020 con Hit-Boy si conclude con Magic 3, un susseguirsi di progetti uniti dal mantra della passione per le rime e dei beats, qualcosa che è andato avanti in parallelo ad una pandemia, l’avvento delle hit “da influencer” e un lungo periodo di secca nel panorama mainstream. Nonostante tutto, ogni progetto mette a nudo un lato della leggenda di New York inedito persino per chi ha seguito la sua carriera col microscopio su genius.com. Magic 3 suona come un grand finale: un susseguirsi di storie (Based On True Events) introspezione (Sitting With My Thoughts) e atmosfere (Japanese Soul Bar), il pacchetto più completo che Nas abbia mai donato ai suoi fan in almeno 10 anni.

Brani consigliati: TSK, I Love This Feeling, Based On True Events, Sitting With My Thoughts, Never Die

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Travis Scott – Utopia

Negli ultimi anni il nome di Travis Scott è stato associato a terribili headline e al hype più smisurato a cui questo genere abbia mai assistito. UTOPIA arriva dopo tutto questo e non è solo il grido della visione viscerale di un artista capace di creare labirinti sonori la cui uscita è diversa in base a chi lo ascolta ma un vero e proprio momento culturale diluito in mesi con valigette segrete e billboard misteriosi. Che sia il picchiante ritmo di HYAENA o le riflessive sinfonie di MY EYES, l’artista di Houston ha buttato giù gli incubi del suo ASTROWORLD per ricostruire dalle ceneri la sua Utopia. Le melodie lasciano il segno e i beat riprendono la parabola di Kanye instaurata 10 anni fa con Yeezus proprio sotto influenza di un giovanissimo Scott. Un omaggio che continua con la rielaborazione di alcune demo lasciate in sospeso dalle caotiche session di DONDA del 2020. Travis Scott riesce ancora una volta a sorprenderci nella risposta alla domanda “ma come suonerà ora ?” e a far esprimere il meglio dagli ospiti scelti (la strofa di SZA regna ancora nei nostri sogni). L’esperienza visiva con i suoi numerosi artwork e un intero lungometraggio ai piedi del Vesuvio è tanto fondamentale quanto i beat meticolosamente scelti. Anche se UTOPIA non vi ha convinto, riprendetelo una volta che le acque nel mondo di Travis si saranno calmate. Avrà sicuramente qualcosa da dirvi.

Brani consigliati: Thank God, God’s Country, Delresto, Circus Maximus, Telekinesis

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Killer Mike – Michael

Il veterano Killer Mike torna dopo diversi anni con un album da solista. Michael, il nuovo progetto che porta il nome all’anagrafe dell’artista, è il disco più introspettivo di Killer Mike e, probabilmente, il suo migliore fin’ora. Finalmente il grande rapper riceve il riconoscimento che merita grazie a questo progetto pieno di barre, hit fenomenali e collaborazioni di ogni tipo, andiamo infatti da Young Thug all’amico El-P, per arrivare ad André 3000, Future, Ty Dolla Sign, Cee-Lo Green e 6LACK tra i tanti. Michael è stato nominato per un Grammy Award, potrebbe essere davvero l’anno di Killer Mike?

Brani consigliati: Down By Law, Nrich, Scientists & Engineers, Don’t Let The Devil, Exit 9

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Earl Sweatshirt, The Alchemist – Voir Dire

Dopo aver collaborato in passato in diverse tracce, senza mai progredire verso un progetto congiunto, Earl Swearshirt e The Alchemist hanno consolidato la loro partnership in uno dei lavori più interessanti dell’anno, Voir Dire. L’alchimista delle produzioni, anziché trasformare piombo in oro, ormai da anni taglia, cuce e trasforma samples in loop vocali, rendendoli ipnotici e gradevoli. Anche per Voir Dire non ha perso occasione di costruire un suono retto da campioni suggestivi e ricercati, come Stay On The Good Side di Ralph Graham in Vin Skully. Munito di languide chitarre e tastiere jazz, The Alchemist rende i 27 minuti d’album assolutamente evocativi. Sentimentale in Heat Check e disteso in Mancala. Earl, dal canto suo, è ben adattato. Noto per uno stile di rap prolisso e verboso, il rapper californiano si lascia andare con battute introspettive che creano momenti straordinari. Infatti Voir Dire letteralmente significa ‘dire la verità’: è una locuzione che si usa negli USA per definire il processo di scelta dei membri di una giuria, per accertarne la competenza e la sincerità. Riassumendo, Voir dire è un disco semplice, elegante e sincero.

Brani consigliati: 100 High Street, Heat Check, Mancala, 27 Braids, Sirius Blac

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 JPEGMAFIA, Danny Brown – Scaring the Hoes

Ai vertici di tutte le classifiche di fine anno, Scaring the Hoes soffre inspiegabilmente di una sindrome che gli impedisce di accedere al primo posto: tutti davano per scontato che un tape in combo tra Jpegmafia e Danny Brown sarebbe stato fenomenale. E così è sicuramente stato, ma la portata della sperimentazione accompagnata dalla risonanza del duo è da tenere bene a mente. Le produzioni di Peggy sono stupefacenti, stravaganti, basti ascoltare i deliri elettroatipici di Lean Beef Patty e Fentanyl Tester, che vanno di mano in mano con le soluzioni estetiche monumentali della title track o di Burfict! Il progetto inoltre manifesta a parole ciò che espande musicalmente: la fedeltà a un’idea di rap che smuove sonorità contemporanee e emotive, trascinandosi sempre dietro volentieri il bagaglio socio-economico e storico del genere e delle personalità degli artisti, tanto che più di qualche affezionato dell’old school comincia a prendere in simpatia Peggy e Danny.

Brani consigliati: Lean Beef Patty, Fentanyl Tester, Steppa Pig

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Lil Wayne, 2 Chainz – Welcome 2 Collegrove

Il concept album sequel di Collegrove è uno degli innumerevoli joint album pubblicati quest’anno nel panorama rap. Questo disco supera il precedente in quantità e qualità di tracce, i due rapper riescono sempre a fare uscire il meglio dall’altro quando registrano insieme e Collegrove 2 ne è la prova. Dopo un’attesa durata circa 6 anni, questo potente sequel ci ha regalato svariate hit, barre e flow fenomenali da parte di entrambi, una storia con un concept ben curato ed interludi narrati da 50 Cent che scandiscono i ritmi del progetto. I featuring presenti sono Fabolous, Rick Ross, 21 Savage, Benny The Butcher e molti altri. Un altro album collaborativo imperdibile!

Brani consigliati: G6, Big Diamonds, Long Story Short, P.P.A., Oprah & Gayle, Moonlight

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Nas, Hit-Boy – Magic 2

Accolto dalle recensioni più fredde dei 6 progetti usciti, Magic 2 è caduto vittima della maratona di Nas e Hit-Boy. Non tutto è perduto però. La seconda magia di Nas e Hit-Boy può avere ancora un effetto su di noi specialmente da un punto di vista sonoro. Nonostante Nas rimi come sempre ad altissimi livelli, è chiara la sua intenzione di voler tenere i temi più caldi per il capitolo successivo. Hit-Boy approfitta del momento di relax della penna del suo collega scagionando sample atipici, drums affogate in un atmosfera caratteristica che può farsi largo nei nostri cuori nonostante l’affollata quantità di materiale che ci è stato dato. Non avrà il sapore della New York dei 90s di Magic 1 o delle storie magistralmente narrate in King’s Disease 2, nonostante questo, Magic 2 merita di essere ripreso in seconda sede, una magia nascosta dai grandi numero, è pur sempre magia.

Brani consigliati: Abracadabra, Office Hours, Black Magic, Motion, Pistols On Your Album Cover

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Westside Gunn – And Then You Pray For Me

Pubblicato post-Utopia, And then you pray for me del leader dei Griselda marca un punto focale (e possibilmente terminale) della sua carriera da rapper. Westside Gunn, che non ha mai ricevuto troppi stream, ha deciso di giocarsi il sequel dell’apprezzato Pray for Paris alla luce di una rinnovata popolarità con un album lungo, muscoloso, abilmente diretto, ma che pare meno concentrato di uscite precedenti, cavalcando l’argine fangoso tra trap alla Tay Keith e tracce cerbero tipiche del trio di Buffalo. Inevitabile quindi raggiungere highlight commoventi come Kitchen Lights e Mamas PrimeTime, quanto accorgersi che alla lunga anche la cadenza morbosa di Westside può ammalarsi di beat trap standard e conviene alternare featuring e beat switch per mantenere la corsa. And then you pray for me non sarà la sua opera magna, ma rimane un’ottima aggiunta al catalogo eccentrico e inimitabile di Westside Gunn.

Brani consigliati: Kitchen Lights, Mamas PrimeTim, Flygod 2x, Kostas

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Russ – Santiago

Russ è una vera e propria anomalia della scena musicale internazionale. Un artista complesso e atipico, che anche in questo 2023 si è confermato alla grande con il suo ultimo album Santiago. Russ è un artista indipendente al 100% e come tale si comporta. Le sue release non seguono per forza le logiche del mercato ma sono frutto della sua libertà artistica, di cui James Russel Vitale si fa vanto. Anche quest’anno ha pubblicato diversi singoli oltre a Santiago che risulta essere il suo sedicesimo studio album a partire dal 2011. Un artista incredibilmente produttivo e intimo, che in ogni progetto riesce a mettere una fetta di sé stesso. Il pubblico apprezza il suo approccio alla musica ed il suo stile, composto di linee melodiche morbide accoppiate al rap vero e proprio. Anche Santiago non si smentisce e rimane costante ai precedenti lavori di Russ, sia nella forma che nei contenuti, dimostrandosi essere un disco molto intimo e ricco di contenuti, in grado di esprimete l’artista (che scrive e produce) appieno. Nonostante non abbia raggiunto i successi commerciali di There’s really a wolf, Zoo o Shake the snow globe, l’album Santiago è stato molto apprezzato dal pubblico di Russ e anche da noi di Rapologia, che per questa ragione lo abbiamo inserito nella lista dei migliori progetti del 2023.

Brani consigliati: Smooth, I Love You Boy, Enough, Oasis, Tunnel Vision

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Danny Brown – Quaranta

Il disco da ultraquarantenne di Danny Brown è costellato di domande e di incertezze, antro scivoloso e soffocante che tenta di spiegarsi dopo le abbuffate psichedeliche di XXX e Atrocity Exhibition, ma pure di Scaring the Hoes. L’urlo nasale del rapper di Detroit è dietro le quinte, le produzioni galleggiano su bassi densi, la stessa foto in copertina trasuda serietà, sobrietà. Quaranta marcia nel solco di uknowhatimsayin’ aggiungendo scetticismo sulla carriera da rapper, frenata dall’età, trainata dal sogno, forzata da debiti e dipendenza, che in sintesi sembra l’unica alternativa di un personaggio in realtà poliedrico; un po’ come la stessa tendenza di Danny a congegnare tracce scoordinate, implosive come Tantor e Jenn’s Terrific Vacation, quando magari vorrebbe sciogliersi nel brodo sobbollente di Down wit it e Shakedown, un rapper comico e maturo, ma che sfolgora nell’irrequietezza.

Brani consigliati: Quaranta, Tantor, Jenn’s Terrific Vacation, Down wit it

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Oltre i dischi appena citati, abbiamo il dovere di menzionare altri progetti che hanno fortunatamente puntato sulle rime in questo 2023 del rap americano:

E per voi, quali sono i migliori dischi rap pubblicati in America in questo 2023?

Classifica dei 10 migliori dischi rap pubblicati in Italia nel 2022
a cura dello staff di Rapologia

Grafica di Mr. Peppe Occhipinti.