Noname è tornata: pubblicato Sundial

Noname J Cole

Cinque anni è durata l’attesa per la pubblicazione di un nuovo album di Noname, ma finalmente il momento è giunto: abbiamo tra le mani il secondo album ufficiale della rapper di Chicago, dal titolo Sundial.

Noname guida la rivoluzione con Sundial

Finalmente è arrivato il secondo album dell’MC di Chicago, poetessa e produttrice Noname. Emersa come 1/3 di Ghetto Sage, ha raggiunto la visibilità nazionale nell’estate del 2016 grazie al suo mixtape di debutto Telefone, ed è salita di livello un paio di anni dopo con l’LP di debutto Room 25.

L’artista che in Self si vantava “La mia figa ha scritto una tesi sul colonialismo”, aveva preoccupato i fan, che iniziavano a non credere alla possibilità che arrivasse un suo nuovo album. La rapper infatti aveva temporaneamente messo in pausa la sua carriera musicale per dedicarsi alla politica rivoluzionaria, all’attivismo della comunità nera e al suo Noname Book Club.

Aveva già mostrato segni di stanchezza a Rolling Stone:

Sto iniziando a essere un po’ meno interessata a fare musica

Ma Sundial, LP di 11 tracce, che presenta ospiti come Billy Woods, Common, Jay Electronica, Ayoni e altri, è arrivato.

Emersa lo scorso decennio insieme a colleghi di Chicago come Chance the Rapper, Saba e Smino, accomunati da un hip-hop con influenze neo soul, Noname, in Black Mirror, apertura del disco col ritmo cadenzato tipico della bossa nova, introduce la sua più recente versione di sé:

She’s a shadow walker, moon stalker, black author
Librarian, contrarian

Noname è stata accusata frequentemente di bastiancontrarismo, per via dei suoi ideali politici e delle critiche agli artisti popolari che considera contribuiscano ai mali capitalisti. Non è da meno in Sundial: Jay-Z, Rihanna, Beyoncé e Kendrick Lamar vengono chiamati in causa per il loro coinvolgimento con il Super Bowl che agli occhi di Noname è un evento che glorifica l’esercito americano.

Ad aumentare ulteriormente il suo status di contrarian, ha incluso anche una strofa ospite in Balloons di Jay Electronica con testi marziali-religiosi. L’annuncio della loro collaborazione ha provocato polemiche, e le sue linee pro-Farrakhan e anti-Zelenskiy risultano necessariamente controverse, ma certamente in linea col desiderio di Noname di scostarsi dal dominio del pensiero principale.

Tanta carne al fuoco per un album che richiede sicuramente un ascolto più attento. Un lavoro che certamente conferma Noname, al fianco di Little Simz, Sa-Roc e Che Noir, tra le artiste rilevanti che compensano l’assenza del genere femminile nel rap.

Sundial lo trovate al link sotto, ascoltatelo e diteci la vostra.