«Cerco sempre di portare qualcosa di diverso ai miei fan» – Intervista a Mecna

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Il 4 maggio è uscito l’ottavo disco di Mecna, Stupido Amore, per Virgin/Universal. Incuriositi dal dietro le quinte di questo progetto, abbiamo voluto realizzare un’intervista a Mecna, scavando tra il passato, il presente e il futuro del suo percorso artistico.

La nostra intervista a Mecna su Stupido Amore

Stupido Amore nasconde molto di più di quello che la sua copertina e il titolo catchy potrebbero suggerire a uno spettatore superficiale. In un momento in cui in molti dischi urban gli strumenti musicali sembrano esser stati messi quasi totalmente da parte – per fare spazio a campionamenti e suoni più elettronici – l’artista pugliese si è presentato con un disco caratterizzato da una forte presenza di musica suonata.

Da un punto di vista lirico, Mecna si è raccontato nel modo al quale ci ha abituato da più di dieci anni, toccando tasti vicini a tutti noi – amore, amicizia e persino la paura di morire – in un modo sempre diverso, aggiungendo tuttavia anche momenti più spensierati come in Lo dovevi fare con me.

Non di rado si accusano artisti, Mecna compreso, di essere cambiati: sicuramente la musica del rapper ha cambiato diverse vesti nel corso di questi anni – giustamente – ma il nucleo è rimasto sempre lo stesso. Ciò è facilmente riscontrabile in brani come Questi giorni matti, Oceano Adriatico o Canzone da dedicare, tracce il cui unico fine è raccontare e raccontarsi, senza fronzoli.

Abbiamo voluto parlare con Corrado di questo e altri di altri temi, trovate di seguito la nostra conversazione, buona lettura!

 

Domanda di rito: come nasce Stupido amore? Qual è il concept del disco e come hai lavorato al progetto?

«Il disco nasce in studio con Lvnar e Alessandro Cianci, a cui poi si sono uniti Pierfrancesco Pasini e Andrea Dissimile. È stato mai come questa volta un lavoro di gruppo, di band, a cui ognuno ha dato il suo input e la sua visione. Ovviamente l’ultima parola era la mia ma è stato un bellissimo scambio. Il concept del disco anche se il titolo è così esplicito, non è tanto l’amore ma è più quello che l’amore ti fa provare, i pensieri e le riflessioni.»

“Ricordami chi sono e quanto sono cambiato/ anche se non sono cambiato”, “per me non perdere coerenza è la cosa più sacra”: non è la prima volta che parli di questi temi in un disco, come rispondi oggi a chi ti accusa di esser cambiato in peggio, musicalmente o umanamente?

«No umanamente non si permettono, anche perché sono sempre molto carino con tutti. Artisticamente lo posso capire, non lo condivido ma lo posso capire. Chi si affeziona ad un disco, ad un artista, tende a volerlo così per sempre, invece quell’artista poi va avanti con la sua vita, con le sue esperienze, la voglia di confrontarsi con altre contaminazioni musicali. Però so anche che chi ti segue davvero riesce a capire tutte le scelte che faccio e ci trova un senso.»

Come hai scelto i featuring del disco? Avevi già in mente le persone da chiamare mentre stavi sviluppando i brani?

«Più o meno si. Mi piace molto mischiare i mondi musicali nei miei brani perché so che quello che faccio ha un identità abbastanza forte e mi incuriosisce sempre come un altro artista possa entrare nella mia musica.»

In molte biografie di artisti, si riscontra spesso un punto in comune: una volta raggiunto il successo o ottenuti dei risultati significativi, possono sorgere dubbi, incertezze e talvolta persino la depressione, poiché dopo aver realizzato un sogno non è sempre facile capire quali siano gli obiettivi successivi. Il tuo successo è stato come lo avevi immaginato, se lo avevi immaginato?

«Domanda difficile. Io credo di essere soddisfatto del mio percorso ma credo anche che sia normale aspirare sempre a qualcosa di più. Sono in giro da tanto, ho ottenuto risultati per me davvero impensabili, ma guardo anche gli altri e penso che qualcosa in più ci può sempre essere.»

“Respiro l’aria di casa però è lontana e pagherei per ritornare”: Milano è ancora la tua dimensione o pensi ogni tanto di tornare a vivere in Puglia in futuro?

«Milano è ancora la mia dimensione e non so se un giorno tornerò a vivere in Puglia. Mi piacerebbe però andare a vivere più lontano dalla città, in un posto fresco tipo montagna. Il mio sogno sarebbe di andare a vivere in Norvegia, ma devo fare i conti con quello che faccio qui e quindi per ora rimango qui.»

Lo Dovevi Fare Con Me è una hit assoluta: come è nata? Sei pronto ad essere presente su tutte le spiagge italiane quest’estate?

«Non scherziamo, che poi l’etichetta ci crede. Sono contento se c’è qualcuno che la percepisce come hit perchè è nata da una mia idea molto funny, che all’inizio neanche i miei collaboratori appoggiavano. Poi l’abbiamo lavorata, abbiamo chiamato Bais, ha iniziato a convincere tutti fin quando anche Dargen non ci ha messo il bollino. Credo sia perfetto su un pezzo così.»

Mecna e Bais

A proposito di hit, Sanremo sembra essere la tappa naturale nella carriera di un artista: tu ci andresti?

«Si, per la piega che ha preso è un qualcosa che vedrei senza troppi problemi. La difficoltà sarebbe di andare con qualcosa che mi rappresenta al 100%. Il mio sogno sarebbe di andare con un pezzo come Scusa, Canzone da dedicare o Oceano Adriatico che forse non è la cosa più orecchiabile. Quindi vediamo.»

In Questi Giorni Matti mi ha colpito ascoltare come in alcuni punti, tramite un certo uso della voce, sembra che tu voglia trasmettere all’ascoltatore una forte necessità di dire quelle cose: è effettivamente così? Possiamo considerare il titolo un piccolo omaggio al brano di Bassi Maestro?

«Beh, quel pezzo di Bassi, Ape e Zampa è nella mia Top3 dei brani che mi hanno formato, quindi puoi immaginare la risposta. Mi sorprende come nel disco sia uno dei pezzi più apprezzati, mi hanno scritto in tanti. Volevo dare una sensazione di claustrofobia nelle strofe e forse quella seconda strofa, anche grazie al lavoro sulla strumentale, sia proprio l’espressione massima di quello stato d’animo.»

Hai mai avuto paura di perdere l’ispirazione nello scrivere o, ad esempio, di scrivere un brano troppo simile a qualcosa che hai già fatto?

«Si, succede. Per esempio Questi giorni matti per me non è così diverso da altri pezzi che ho fatto recentemente, però a volte è una cosa soggettiva e parlando con gli altri ti accorgi che il confronto su queste cose è essenziale. Molte volte Lvnar o Alessandro mi dicono “guarda, forse questa cosa l’hai/l’abbiamo già fatta, proviamo a farla così” e a volte io li ascolto, a volte me ne frego ma è giusto così.»

La tua musica parla molto di te, ma in alcuni brani scendi ancora più nel profondo, penso ad esempio a Nonostante sia.  Ti sei mai pentito di esserti mostrato tanto vulnerabile? Ti sei mai ritrovato a dover cestinare dei pezzi per questo motivo?

«Si, è vero. Ci sono cose che non ho mai detto a nessuno e che invece su una strumentale mi sono scivolate dalla penna. Poi ho talmente tanto rispetto della magia che si crea quando si scrive, che molte le ho lasciate, anche cose molto personali.»

Che rapporto hai con la tua fan base e come è cambiato negli anni?

«Spero di avere un bel rapporto, provo sempre a dare loro qualcosa di diverso che si tratti di un tour, della promozione e tutto quello che ne deriva. L’idea di associare al preorder del disco uno showcase esclusivo è per esempio una cosa che spero abbiano apprezzato, abbiamo suonato tanti pezzi anche vecchi, che so che piacciono molto e che magari non facevo da tanto, in una dimensione live molto intima, prima dell’uscita di Stupido Amore

Riesci ancora a ritagliarti del tempo per lavorare come grafico?

«È sempre il mio lavoro ed una grande passione, quindi si faccio sempre qualcosa, ma ultimamente anche per i vari impegni c’è meno spazio ovviamente.»

C’è qualche artista giovane in cui ti rispecchi?

«A me piace essere sempre super aggiornato, sono uno di quelli che ascolta sempre le nuove uscite, si informa, va a cercare e scoprire artisti nuovi. Ce ne sono tanti, forse ti direi Thru Collected, mi sembra una realtà super bella.»

Anche se non è la tua stagione potremo vederti su qualche palco quest’estate? Con quale formazione?

«A parte il mio ritorno al MiAmi il 27 Maggio a Milano, quest’estate non suonerò dal vivo. Dopo due estati in tour, è il momento di prendere la rincorsa per il tour nei club di Novembre e Dicembre. Le date sono su mecnamusic.com

Foto di Nicola Braga

Se ancora non l’avete ascoltato, di seguito trovate lo streaming di Stupido Amore, il nuovo album ufficiale di Mecna di cui ci ha parlato in questa intervista.