Capo Plaza pubblica Hustle Mixtape vol 2

Capo Plaza

Dopo nove mesi dal suo annuncio al Forum, Capo Plaza ha ufficialmente pubblicato Hustle Mixtape Vol. 2, il sequel tanto atteso di quello che, per molti, è stato il suo progetto più completo. È riuscito a mantenere il livello del primo capitolo? Parliamone insieme.

Hustle Mixtape Vol 2 di Capo Plaza ha dei momenti alti ma non abbastanza per superare il Vol 1

Capo Plaza, nel 2022, ci aveva regalato un tape crudo, diretto, impregnato di sonorità drill e poggiato su delle buone basi rap: dopo tanti tentativi di emulare i successi del 2018, è stato come se avesse voluto seriamente rimettersi in gioco, uscendo più del solito dalla zona di comfort. Le produzioni erano in buona parte di matrice europea, il che donava a tutto il progetto una spinta in più (hustle, del resto, vuol dire proprio questo).

Cosa cambia in questo nuovo progetto? Purtroppo, molti aspetti e componenti che si erano invece rivelati vincenti tre anni fa.

Capo osa troppo poco con la scrittura

Come avevamo già anticipato parlando di Larry Hoover (uno dei due pezzi usciti prima del disco), la penna ci Capo Plaza fatica (spesso) a staccarsi da tutti quei temi e cliché che, se ripetuti in ogni singolo brano, stancano molto facilmente. Soldi, droghe, belle macchine, vita sopra le righe: se da una parte ricordano il genere della trap 2016-2018, dall’altra non sono assolutamente il materiale adatto su cui fondare un intero album (o un’intera identità artistica).

Scrive Capo in Cup + Ghiaccio (feat. Tony Boy):

Montagne ma sono contanti
Ma sono guadagni, tu no non guadagni
Seduto sul trono che conti perdenti, la prendi o la vendi
E se questo è un sogno baby non svegliarmi

O ancora in Non basta mai (una traccia molto promettente per la produzione e per la collaborazione di Bresh e Tony Effe):

Dimmi te
Dopo ‘sta bottiglia scendi, ce ne andiamo dal privé
Fumando la vita, è pieno il posacenere
L’ho fatto di nuovo, damn
Sembra il paradiso, ma è una camera d’hotel, yea

Oh my God
Sono un tipo timido, ma posso fare “bang”
Sembra tutto brutto, ma poi, sì, è arrivata lei
E parlo in dialetto e non capiscono lo slang
Non capisci who I am, yea

In moltissimi pezzi Capo parte a bomba, con un bel flow, con una scrittura che sembra promettere bene, per poi sfociare nella seconda parte dei brani nella stessa identica formula che usa da anni.

Tracce come Caramel Nasco e Muoio Hustle ne sono il perfetto esempio.

Cosa funziona in questo mixtape?

Ci sono vari aspetti, però, che rendono questo progetto valido: prima di tutto le produzioni. AVA si rivela, di nuovo, un produttore di altissimo livello, capace di spaziare nell’universo sonoro della drill e della trap in maniera assolutamente unica: l’atmosfera durante l’ascolto è elettrizzante, trascinante e questo soprattutto per le basi dei pezzi.

Non solo: alcuni punti molto alti vengono toccati da Capo Plaza stesso che, in alcuni momenti del tape, riesce a dare il meglio di sé. I pezzi che forse rispondono maggiormente a questa idea sono senza dubbio Trappala e Floyd Mayweather (feat. Nerissima Serpe e Papa V).

In entrambi i casi si toccano punti davvero alti di flow e vibes, che ricordano buona parte delle tracce nel Volume 1.

Forse è proprio questo il grande difetto di questo progetto: sono troppo pochi i momenti in cui Plaza fa qualcosa in più rispetto a ciò che ha già provato di saper fare. In un mercato come quello musicale italiano (in cui comunque lui rimane un colosso) non serve, a nostro parere, limitarsi a fare ciò che si sa fare bene da anni. Bisogna spingere, provare, non mandarle a dire e sputare rime nuove e pungenti sul microfono.

In Hustle Mixtape, che rimane un prodotto da non buttare via, questo non è accaduto. Ma, detto ciò, siamo sicuri che Capo Plaza abbia ancora tanto da dire, e non possiamo che goderci questo tape mentre aspettiamo un nuovo capitolo di questa sorprendente e chiaroscurale carriera: