Piovono barre a grappolo nel mondo Ostile di Wolflow

Wolflow

Ostile è il primo album ufficiale di Wolflow, rapper classe ’92 di Ostia che, per l’occasione, ha voluto sputare sul microfono quanto non gli piaccia gran parte di ciò che trova attorno a sé.

Scopriamolo assieme approfondendo un po’ questo disco.

Il mondo è Ostile per Wolflow ma non solo…

Ognuno affronta la propria esistenza come preferisce, questo è ovvio. C’è chi lo fa spensierato, chi afflitto da mille pensieri. C’è che chi vive per il lavoro e chi lavora per vivere. Insomma, una serie di frasi fatte che però servono a descrivere facilmente un mondo che, da ovunque lo si guardi (eccetto forse rarissimi casi), si mostra a noi come un luogo ostile.

Sono obiettivamente molte le persone che hanno a che fare con le avversità nella vita di ogni giorno. Qualcuno, però, per affrontarle a muso duro decide ogni tanto di dargli forma con rime e beat, come hanno fatto e faranno sempre molti dei migliori MC della storia (sì perché rappare di cose felici dopo un po’ che palle, no?).

Chi non solo lo ha fatto ma ci ha dedicato perfino un disco intero a questa ostilità è proprio Wolflow, che con dieci brani inediti sfoga tutta quella rabbia e negatività che la sua vita di provincia gli mette sul piatto costantemente.

Sotto questo punto di vista abbiamo, quindi, a che fare con un disco bello intenso. C’è spazio, però, per qualcosa di un po’ di più spensierato, anzi speranzoso. Stiamo parlando di 54°, singolo contraddistinto da un beat chill del fedele KoreKane su cui Wolflow se la viaggia liscio. Lo troviamo nel disco ma anche online con tanto di videoclip ufficiale, diretto da Vincenzo Zeno e rappresentativo del mood pezzo:

Ad ogni modo, in ogni traccia del disco c’è quel “questa merda è ostile” che ci riporta con i piedi ben fissati a terra, ricordandoci come sia effettivamente la nostra realtà e come sia anche questo suo rap, contraddistinto da barre, campioni, ritornelli piacevoli come in Fabergé e banger 100% hip-hop come quello chiamato guarda caso come uno del Wu-Tang Clan, Cappadonna.

Scorrendo nella tracklist di Ostile, ci imbattiamo anche in uno storytelling bello crudo. Stiamo parlando di Storia di Un Serial Killer, brano in cui troviamo Wolflow – accompagnato del socio Ripper Mookie – immerso nel racconto di un corpo trovato senza vita in un acquedotto. Una tipologia di brani, questa, non nuova al rapper di Ostia, che, nonostante sia la prima volta che lo presentiamo sulle nostre pagine, è da un po’ che bazzica la scena della provincia romana, con il suo primo progetto (I Sogni di un Bastardo Mixtape) pubblicato ben otto anni fa.

Il tappeto musicale dell’album è per la gran parte realizzato da KoreKane, con sette beat su dieci, mentre i restanti sono prodotti dalla nostra conoscenza Depha Beat, Dj Brush e Nick Belane (bellissima la sua strumentale con cui si chiude il progetto). Lato featuring, invece, abbiamo il già citato Ripper Mookie, Mir e Alfio B, tutti e tre ben coinvolti nelle rispettive tracce.

L’estetica del disco è curata da Danny Wise e se vuoi approfondirla ti basta fare un salto sulla pagina Instagram di Wolflow. Se poi anche tu ti ritrovi in questa rappresentazione Ostile della nostra esistenza, puoi farla risuonare forte in cassa pompandoti il disco fresco fresco di uscita.

Buon ascolto!