Un libro con: Ted Bee

Un libro con Ted Bee

Ted Bee ci ha detto qual è stato il suo ultimo libro letto.

Recentemente abbiamo fatto una lunga intervista con Ted Bee, nella quale, oltre a parlarci della sua musica, non ha mancato di ribadire l’importanza della cultura e del lavoro. Non poteva mancare la domanda sul libro preferito.

Nel corso della nostra chiacchierata in realtà non ci eravamo prefissati di fare un domanda del genere, ma conoscendo meglio Marco Villa, ci è venuto spontaneo chiederglielo. Anche la risposta che ci ha fornito sembrava fatta apposta per questa rubrica, che abbiamo deciso di ripristinare.

Ascoltando i numerosi riferimenti culturali presenti nei tuoi lavori, chi chiedevamo da dove venissero…
«Sembra un po’ da nerd o da babbi, ma io sono una persona molto curiosa. Lo studio rappresenta una delle mie grandi passioni. Io leggo una cifra. Ti farei vedere la mia libreria, ma sembra di voler fare i fighi. Per me è proprio una passione.»

Ci viene spontaneo chiederti: un libro che consiglieresti o l’ultimo libro che hai letto?
«Ti rispondo solo alla seconda domanda e ti dico perché. La domanda il libro che consiglieresti, piuttosto che i tuoi 3 film preferiti o che dischi porteresti su un’isola deserta, sono quelle domande a cui oggi risponderei in una maniera. Se me lo richiedi tra una settimana ti dico un’altra roba. Però ti dico, l’ultimo libro che ho letto si chiama Il Bandito dell’isola, pubblicato da Milieu Edizioni, che tra l’altro è una casa editrice fighissima. Racconta la storia di Ezio Barbieri, uno storico bandito milanese del dopoguerra. Apparteneva a quella che chiamavano la “Ligera”, la malavita milanese pre-Vallanzasca, anni 40-50. Fondamentalmente è la sua biografia ed è un libro molto bello.»

Ringraziando Ted Bee per il contributo offerto alla nostra rubrica e per averci consigliato un ottimo libro, vi vogliamo segnalare l’uscita su Spotify del suo podcast sui Banditi, originariamente prodotto per 2righe.com.

Ted Bee “è come un cinema vivente, quindi silenzio in sala, senti, senti…”