Oyoshe è fuori: A.M.E.N. !

Oyoshe

È il Rap indipendente e maturo. È il Rap del quotidiano e del suo ‘superamento’. Oyoshe esce finalmente con A.M.E.N., anagramma di Al Mondo Esistiamo Noi. Noi, con una normale vita piena di anormalità che troviamo, nel Rap, una chiave di lettura, per comprendere e comprenderci.

A.M.E.N. di Oyoshe: intimismo hardcore

Se vale la regola che vanno ascoltati i dischi, piuttosto che gli artisti, con A.M.E.N. troviamo quello che cerchiamo. Oyoshe, mente e voce che ha partorito questo disco, è presente al punto e nel modo giusto. Il disco parla da sé.

18 tracce (finalmente, aggiungerei, 18 tracce. Checché ne dica chi sostiene che la capacità media d’ascolto si sia dissolta, causa l’iper-stimolazione del web, ndr) legate, da un filo invisibile. Non in maniera coerente e se vogliamo un po’ troppo rigida di un Concept-album, ma fluida. Come i tempi esigono.

In A.M.E.N. troviamo l’ Hip-Hop a 360 gradi. Il Boom-bap dei Novanta ri-attualizzato, e coerente con i tempi. C’è una produzione incredibile – che, forse, strizza un po’ troppo l’occhio al gusto dei Type Beat, ma, tant’è… – e c’è un uso dosato del dialetto. Napoletano, nel caso di Oyoshe, il dialetto perfetto per la musicalità del Rap. Che tutta Itali riconosce, e, ammettiamolo, invidia.

Ci sono featuring perfetti. C’è Speaker Cenzou (!) e Kiave – che, mi sia concessa una piccola digressione personale, per chi è cresciuto con 7 Respiri, è sempre un piacere ritrovare su un beat – nella traccia Sempre un Me, con i cuts di Dj Snifta (presente anche in Fuggiremo, e Pitt e Fuje, pezzo sul writing!) tratti da Above The Clouds dei GangStarr (“Experience is the best teacher“), contenuta in Moment of Truth.

C’è Dope One, altro mito dell’Undeground napoletano, amico e fonte d’ispirazione per il Rap di Oyoshe, che con Copywrite, from Columbus, Ohio, a rappresentare un continuum con la patria di questa Cultura, co-firmano Busy.

C’è Lucariello, conosciuto sì per Nuje vulimme ‘na speranza insieme a Ntò, colonna sonora di Gomorra; ma, soprattutto, rapper attivo dagli anni 90, dal Clan Vesuvio, che offre una strofa incredibile in In verità. Ecco, in che senso, il disco riesce a parlare in autonomia.

Quanto mi manca essere leggero

Ora, i detrattori penseranno ad un disco ‘pesante’, fatto di liriche assurde sì ma ossessive, ed estenuanti. Ammesso e non concesso che questo sia ‘sbagliato’ – se il termine ‘sbagliato’ sia concesso, nella musica… – non è assolutamente così.

A.M.E.N. è un disco attuale, che affronta l’attualità (come in Bestie, singolo d’annuncio del quale abbiamo già parlato) con le sue stesse armi. Che il chilling – come in Fiamme e nei pezzi più napoletani (e più ‘naturali’ e sentiti del disco, T port (“Nun pozz sul’ faticà, agg bisogn r’ammor“) e Par e vulà – e c’è l’avvicinamento a sonorità ‘comprensibili’, come in Resistere.

C’è una volontà di raggiungere un pubblico ‘generale’, senza generalizzare. La necessità di superare certi schemi. Parlare a tutti, per essere capiti. Farsi sentire, più che ascoltare. Ecco dunque emergere pezzi come Disegno e Viaggio (la potenza e la fluidità della terza strofa è magistrale, con un eco che rimanda, a mio avviso, a Parole Liquide di Neffa, dove parole viaggiano in libertà nel flusso): i migliori, a giudizio dello scrivente.

Ho deciso di fare i conti con quel bambino, tornare a credere alle sue avventure e alla sua sete di scoperte. Rinunciare per un momento a tutto quello che si è accumulato nel tempo, buttare via il libretto delle sitruzioni della vita, e provare a recuperare tutto quello che ho perso…tutto quello che ognuno di noi sta perdendo, crescendo, perché non gli resta più attenzione…

La musica traduce il silenzio

C’è tutto questo in A.M.E.N. di Oyoshe. C’è un disco che sa parlarti, perché è nato dalla penna di chi sa ascoltare quello che ha intorno, e tradurlo in musica. E nonostante l’ovvio pessimismo sul futuro, che si avvicina minaccioso, ci sarà sempre chi saprà raccontarci il presente.

“Così è, così sia, così sarà”.