De La Soul Is NOT Dead: dopo 36 anni, spaccano ancora live sul palco!

Abbiamo avuto la fortuna di assistere al live bolognese del tour dei De La Soul presso il Sequoie Music Park. È stata una vera e propria festa, un tripudio di rap che ci ha fatto capire che l’hip-hop ed i De La Soul non sono assolutamente morti!

De La Soul e Talib Kweli sullo stesso palco, per ribadire ancora una volta la passione per la Cultura Hip-Hop

Ogni volta che ci capita di partecipare ad eventi live di artisti con un grande passato, veniamo colti legittimamente da alcuni dubbi. Saranno ancora all’altezza? Avranno ancora energia per tenere il palco? Riusciranno ad entrare in empatia con il pubblico?

Obiettivamente sono domande legittime quando si ha a che fare con artisti che hanno avuto il loro momento di maggiore successo commerciale oltre 35 anni fa. Abbiamo sempre paura di rovinare l’ottima immagine che abbiamo nella mente dei loro primi dischi, quelli che abbiamo consumato quando approcciandoci al rap, siamo andati a riscoprire i classici.

Questi erano esattamente i nostri pensieri, prima di dirigerci al Sequoie Music Park per il live dei De La Soul.

Siamo arrivati molto in anticipo alla serata, proprio per poter vivere appieno questa venue sulla quale avevamo alte aspettative e per catturare al meglio l’umore del pubblico. Proprio il pubblico da subito ci ha stupito. Abbiamo trovato persone di ogni età, che creavano un contesto molto eterogeneo. Molti over 50 eleganti probabilmente cresciuti con 3 Feet High & Rising, ma anche ragazzini, “rappettoni” con i baggy come nei ’90 e ragazze che avevano solo voglia di prendersi bene.

De La Soul: il live al Sequoie Music Park di Bologna

L’apertura della serata è stata affidata ad una garanzia dell’hip-hop italiano. Un personaggio che non ha bisogno di presentazioni, che alla scena ha dato molto e molto continua a offrire. Stiamo parlando di DJ Gruff, che con il suo DJ Set ha preparato il pubblico al main event della serata. Il suo stile ha fatto breccia negli ascoltatori, che hanno potuto sentire una vera e propria lezione di Hip-Hop che spaziava da Kendrick Lamar a Joe Cassano, arricchita dalla magistrale tecnica di turntablism di Gruffetti.

Gruff per tutto il set ha lasciato parlare la musica, senza intromettersi mai. Ha preso il microfono solo alla fine per ringraziare il pubblico e introdurre i De La Soul.

Il live dei De La Soul è partito con il botto, senza perdite di tempo o inutili introduzioni. Anche in questo caso, la politica è stata quella di lasciar parlare la musica, che noi condividiamo sempre.

Ma i De La Soul, non si limitano alla musica. Il loro live è una vera e propria esperienza a 360°, coinvolgente, travolgente e divertente. Perché l’hip-hop nasce come momento di gioia nei Block Party e loro vogliono ricordarcelo.

Dopo la tragica scomparsa di Trugoy the Dove, l’onere di intrattenere il pubblico spetta quasi totalmente a Posdnuos, dato che Maseo è per lo più impegnato ai piatti. Ma Posdnous nonostante stia per compiere 56 anni, sembra ancora un ragazzino, con energia, voce, fiato e simpatia. Obiettivamente sembra non aver bisogno di nessuno per coinvolgere il pubblico e tenere sempre alto il livello dello show. Eppure per la tournee italiana, si è portato dietro un amico a fargli da “spalla”. Un artista che in realtà, più che una spalla è a sua volta una vera e propria colonna portante dell’hip-hop, ovvero Talib Kweli.

Solo pochi mesi fa avevamo avuto la fortuna di poterlo vedere dal vivo e anche in quell’occasione ne eravamo rimasti folgorati dalla sua bravura al microfono. Ora possiamo aggiungere che oltre ad essere un artista incredibile ha anche un’ottima sintonia con i De La Soul, con i quali è disinvolto come fosse in famiglia.

Il concerto è durato circa un’ora e mezza e per tutto il tempo, non c’è stato un singolo momento in cui sia calata l’energia sul palco. Sempre a 100 all’ora dall’inizio alla fine. Quando (giustamente) è stato necessario riprendere fiato, tutti e 3 gli artisti sul palco si sono dimostrati simpatici, coinvolgenti e pazienti con il pubblico italiano che rinomatamente non ha una grande predisposizione all’inglese. Addirittura abbiamo assistito ad un bagno di folla per Posdnous e ad una sessione di autografi sui dischi e poster dei ragazzi delle prime file. Diciamo, momenti che non ti aspetti ad un live di star dell’hip-hop con oltre 35 anni di carriera alle spalle.

Eppure proprio questi 35 anni di palchi, sono quelli che li hanno formati. Quelli che gli hanno insegnato ad essere dei professionisti esemplari e degli ottimi intrattenitori nonostante il passare delle stagioni e delle mode. D’altronde nulla accade per caso. Nel 1989 con il loro disco di esordio hanno ottenuto un disco di platino (vendendo un milione di copie fisiche!) confrontandosi in una scena super competitiva, in cui erano presenti Beastie Boys, Erik B & Rakim, Ice-T, LL Cool J e tanti altri mostri sacri. Obiettivamente per essere riusciti ad emergere e ad imporsi in quel contesto, non potevano che essere dei fenomeni.

I De La Soul sono la dimostrazione vivente che l’Hip-Hop quando è ben fatto dal vivo, riesce a coinvolgere chiunque, a prescindere dall’età di chi lo esegue e di chi lo ascolta.

Serate come queste ci fanno capire che la Cultura è ancora viva e che non morirà mai. De La Soul Is NOT Dead.