“Rarely do you see the Phoenix rise from the ashes“, così Pusha T apriva la sua strofa nell’epica conclusione del suo ultimo It’s Almost Dry, l’evocativa I Pray For You profetizzava questo giorno. Insieme a Use This Gospel e Punch Bowl, I fratelli Thornton hanno più volte lasciato tremare la scena facendo presagire un ritorno ai vecchi vizi. Finalmente dopo tanti anni possiamo dirlo, i Clipse sono qui; non solo con un nuovo singolo Ace Trumpets ma con un album Let God Sort Em Out che invaderà il mercato il prossimo 11 luglio.
Completamente prodotto da Pharrell Williams e registrato nella sede centrale di Louis Vuitton a Parigi dove quest’ultimo dirige l’iconico brand già da diversi anni, il progetto rappresenta una reunion fraterna oltre che professionale.
Pusha non ha mai perso la speranza per questo giorno, sin dalla sua acclamata avventura solista iniziata subito dopo il controverso Til the Casket Drops, il rapper di Virginia Beach ha celebrato le doti liriche del fratello, dichiarando in diverse sedi che tutto ciò di cui avevano bisogno i Clipse per tornare è proprio il focus di quest’ultimo. Il percorso spirituale e cristiano di Malice lo ha condotto ad un cambio di nome (-> No Malice) ed a progetti solisti completamente diversi da quelli offerti da King Push per Good Music ma proprio per questo Let God Sort Em Out potrebbe rappresentare un’opera dualista impattante.
Il nuovo album dei Clipse Let God Sort Em Out arriva l’11 luglio
Perché è importante il ritorno dei Clipse?
È ovvio che per i più giovani i Clipse non rappresentino altro che un’ospitata occasionale del fratello di Pusha T in uno dei suoi progetti e vedremo se il pubblico da conquistare farà parte di questo rollout. Nonostante ciò, il rabbit hole in cui si finisce quando si approfondisce il duo è tra i più intriganti e profondi che la storia del rap possa offrire.
Dalla leggenda metropolitana di Exclusive Audio Footage, all’innovazione minimalista di Lord Willin’ passando per il classico senza tempo Hell Hath No Fury e finendo con il declino di Til the Casket Drops: il catalogo dei Clipse presenta una storia con una verticalità che aspetta solo di essere espansa.
Sin dal loro arrivo sulla scena i fratelli Thornton hanno lasciato un segno in ogni era del genere, Da hit come Grindin’ in cui si riscrivevano le regole delle instant-banger in un’era pre-In Da Club agli statement culturali di collaborazioni pop come Like I Love You di Justin Timberlake.
La crudezza e l’ottusa percezione nel trattare ogni album come un prodotto di haute couture hip-hop da non inquinare sono costati cari al duo che prima di regalare il secondo leggendario album sono dovuti passare per numerosi scontri con diverse label. Questo non ha mai fermato i Clipse ma li ha solo dato l’opportunità di brillare sulle correnti sonore che andavano all’epoca con la serie di mixtape We Got It 4 Cheap.
Parallelamente al testamento lirico dei Clipse, Pharrell Williams e Chad Hugo hanno tenuto testa ad ogni incastro e curato il palco sonoro evolvendosi a loro volta negli anni. Mentre regalavo hit ad ogni artista immaginabile, i Neptunes offrivano la propria essenzialità artistica a Pusha e Malice, rimanendo così in costante connessione con la loro Virginia Beach. La discografia dei Clipse è l’università di Pharrell Williams e Chad Hugo, in questi progetti è possibile apprezzarne l’evoluzione e l’innovazione. Producendo ogni singolo loro lavoro, il leggendario duo di producer ha plasmato la loro aurea di origine urban rendendola poi fenomeno mondiale.
Nel 2009 si spegne il sogno, l’arresto del manager dei Clipse, Anthony Gonzales, ha rappresentato uno dei casi più celebri nella storia dell’hip-hop e delle sue radici con la strada. 32 anni di prigione per aver gestito un traffico di droga del valore di 20 milioni di dollari ma scontati solo 8 e mezzo grazie ad una sospettabile collaborazione con le autorità, soggetto di S.N.I.T.C.H., celebre brano di Pusha T del 2013.
La libertà non ha permesso a Gonzales di riconnettersi con il suo gruppo di colleghi dato che con un intero libro e diverse dichiarazioni controverse, l’ex manager ha solo dato fuoco alla penna di Pusha T in brani come Brambleton.
Malice nel frattempo ha rivalutato la sua vita, allontanandosi dall’edonismo di una carriera che a finito col portare solo ad un insopportabile ansia e paura di perdere sé stesso e la propria libertà. L’ultimo album dei Clipse Til the Casket Drops, vedeva un Pharrell distratto, un Malice esausto e un Pusha T pronto ad aprire un nuovo capitolo nella sua vita.
Così dopo 15 anni Let God Sort Em Out ha il compito di riprendere in mano un’iconica legacy e celebrare la ritrovata connessione artistica dei due rapper.
Il ritorno ufficiale dei Clipse con Ace Trumpets
Il dualismo che i fratelli MCs hanno portato alla scena nei primi anni del 2000, mostrerà sicuramente una rinnovata rappresentazione tra la visione cruda e nichilista di Pusha e quella consequenziale e spirituale di Malice. Ma lo yin e yang lirico del duo pare non sarà la sola firma sul progetto, tra le collaborazioni Kendrick Lamar brillerà con una strofa che sta preparando da mesi e John Legend canterà le sue melodie per bilanciare l’altra parte della bilancia.
Nelle ultime sfilate per presentare le sue recenti collezioni Louis Vuitton, Pharrell non ha perso tempo a misurare le reazioni del pubblico alla musica a cui stava lavorando ponendola come sfondo sonoro alla passerella. Il progetto sembra essere stato curato nei minimi dettagli con un roll out cauto e sensato, fregandosene delle leggi del mercato odierne.
L’artwork del progetto è curato da Brian Donnelly (KAWS) con cui il duo ha coltivato un’amicizia lunga decadi grazie all’eccentrica visione in bilico tra la cultura postmoderna e quella urban, vero e proprio testamento visivo dei Neptunes e dei Clipse nel corso degli anni.
Il ritorno dei Clipse, Let God Sort Em Out uscirà il prossimo 11 luglio per Roc Nation.
Di seguito, il primo singolo del nuovo album ufficiale dei Clipse: Ace Trumpets.