Con questa trilogia Rancore ci regala un antipasto ricchissimo di Xenoverso

Rancore

Soltanto qualche giorno fa Rancore ci informava piacevolmente dell’uscita del suo prossimo album, prevista per il 15 aprile 2022: il titolo XENOVERSO rappresenta una sorta di universo immaginario all’interno del quale il rapper ha effettuato una serie di viaggi nel tempo.

Durante questi numerosi viaggi il rapper romano ha reperito diverse informazioni e vissuto varie esperienze, da cui hanno origine i brani contenuti dell’album.

L’antipasto di Xenoverso di Rancore

Di tutto ciò nella nottata di giovedì Rancore ci ha servito sul piatto un ricchissimo antipasto. Si tratta di 3 singoli, che rappresentano pertanto una trilogia anticipatrice di Xenoverso, più uno skit, dal titolo CRONOSURFISTI, che ci guida nella comprensione dei testi dei 3 brani.

I 3 brani sono tutti prodotti dalla vincente accoppiata Jano-Meiden e confermano la suprema abilità di rancore come cantastorie.

Nello skit, dunque, a conferma di quanto brevemente anticipato riguardo al concept dell’album, Rancore viene raffigurato come un messaggero proveniente dal futuro, incaricato di far recapitare alcune lettere a dei destinatari specifici.

“Mh. Quali lettеre dobbiamo portare adesso? Abbiamo tre lettere da consegnare in tre epoche diverse. Più nello specifico: la prima è del 2036, la seconda del 2048 e la terza del 2100”

Lontano 2036: La grande guerra

Nel primo brano troviamo quale mittente un soldato e quale destinatario una donna. Il contesto ahimè non è piacevole, in quanto trattasi di un’ipotetica terza mondiale nell’appunto lontano 2036, alla quale il soldato ha dovuto partecipare dovendo dire addio alla sua amata.

Guerra che verrà descritta in questo brano e le cui conseguenze verranno evidenziate nei due successivi. Una grande guerra che ci conduce lontano fino ad arrivare dove siamo nati e da dove siamo partiti.

Questa qui è la Grande Guerra, è immensa, dove dire sì, dire no, è marginale
Quando dentro hai la Grande Guerra, è immensa, la più grande guerra che si può immaginare

Molto interessante è il confronto, all’interno della prima strofa, tra la guerra vera e propria, quella che si combatte con armi e missili, e la guerra interna, quella che combattiamo contro di noi. Due tipologie di guerra diverse, ma che nella traccia si intersecano tra loro.

La guerra interna, quella psicologica è considerata da Rancore la più devastante e la più difficile da affrontare, in quanto si tratta di sconfiggere un nemico difficile da localizzare.

Lo stesso Rancore da sempre è stato molto interessato all’argomento della salute mentale (nell’ultimo album, in particolare alla traccia DEPRESSISSIMO) e non manca di lasciarne traccia anche in questa canzone.

Agosto X 2048: Il pezzo più personale?

La seconda traccia consiste in una lettera scritta da un padre al figlio. Sono passati ben 12 anni dalla grande guerra. Come rivelatoci nello skit, durante il dopoguerra del 2048 si è reso necessario inviare dei netturbini in orbita per raccogliere le scorie e impedire che precipitino sulla terra. Uno di questi netturbini è proprio il padre autore della lettera.

La canzone, nonostante il beat abbastanza movimentato, è avvolta da un sapore malinconico, a causa della necessaria separazione tra padre e figlio, avvenuta quando egli aveva soltanto 8 anni. La malinconia esplode nel ritornello in cui Rancore ripete continuamente la parola lacrime. Le lacrime versate dal figlio per l’abbandono del padre. Lacrime che rappresentano sia le scorie che precipitano sulla terra come il dolore provato dal figlio.

Era una bella poesia il “X agosto”, a costo di farmi rimanere me la ripetevi
Non eravamo più complici e mi dicevi sarei finito male, come le rondini
Ricordo molto poco dei fatti tranne che a tratti non trattenevi le
Lacrime su lacrime su lacrime

Degna di nota è sicuramente la citazione al X Agosto di Pascoli, poesia che si inserisce perfettamente nella narrazione di Rancore, in quanto tratta della morte del padre. Componimento che viene citato più e più volte nel corso del traccia.

D’altronde lo stesso Rancore ha vissuto il trauma e il conseguente dolore per la morte prematura del padre, avvenuta quando il rapper aveva 15 anni. Motivo per cui riteniamo che questa sia la traccia maggiormente sentita a livello emotivo dall’artista romano.

Rispetto alla precedente traccia, qui infatti il rapporto d’amore tra padre e figlio è trattato con maggiore incisività e profondità rispetto alla narrazione del futuristico contesto del 2048 in cui ambientata la canzone. L’autore quindi probabilmente si identifica egli stesso con il figlio a cui è destinata la lettera.

Chissà magari consciamente o inconsciamente, Rancore ha voluto scrivere e quindi rivivere il trauma della morte del padre. Ma aveva bisogno di una dimensione alternativa rispetto a quella reale, in cui poter trattare il tema con maggiore lucidità. Dimensione che gli è stata fornita dallo Xenoverso.

Arakno 2100: E’ tempo di rivoluzione

Sono passati ben 52 anni dal X agosto 2048 e 64 dalla grande guerra. Ci troviamo davanti ad un scenario cybermitologico. L’atmosfera della terra è totalmente inquinata dalla presenza di piogge acide che causano allucinazioni.  Il protagonista della lettera, o meglio del racconto, è anonimo. Non ci sono destinatari specifici. I destinatari probabilmente siamo tutti noi.

È tempo di rivoluzione, per sovvertire l’ordine maligno che si è imposto da tempo e consentire al bene di prevalere. Il destino dell’umanità è nelle mani di Arakno, non un umano bensì un droide realizzato dagli uomini e cresciuto da essi stessi lontano dal male.

Questa è la vita di Arakno Boy
Lui conosceva il segreto del ragno
Venne protetto dal male, cresciuto da umani che lo sapevano amare
Non era adatto tra i supereroi, finché poi
Fece una rete ed aprì uno spiraglio
Contro la rete del grande telaio, il grande telaio

Arakno è dunque il supereroe stilizzato da Rancore. Un supereroe nato quasi per caso. Colui che gli consente di poter sfogare il suo istinto di ribellione, mediante una rivoluzione che liberi l’umanità. Con questa traccia l’artista romano sfoggia al meglio la sua attitudine aggressiva da hardcore rap.

Arakno dunque rappresenta la speranza di salvezza per l’uomo, al pari di come lo fu secondo la tradizione biblica Gesù. Questa similitudine è fortemente voluta dallo stesso Rancore che nel ritornello definisce Arakno figlio dell’uomo pronto all’attacco .

Entrambe le figure, Gesù e Arakno, condividono infatti questa doppia natura. In parte umana, in parte sovraumana. Nel primo caso divina e nel secondo caso quasi sovrannaturale, in quanto prodotto dell’intelligenza artificiale che gli consente di travalicare i limiti umani.  Il richiamo alla figura di Dio è tra l’altro presente anche in altre tracce della discografia Rancore. Tra queste, LO SPAZZACAMINO e DEPRESSISSIMO.

Trilogia: un ricchissimo antipasto in attesa del nuovo album di Rancore

Questa trilogia, servitaci dunque da Rancore quale antipasto del nuovo album Xenoverso, ha avuto quale ovvio risultato quello di aumentare la nostra fame. Non vediamo l’ora di poter divorare l’album per intero.

Certamente l’album si presenta come un collage di lettere o racconti provenienti da mittenti immaginari. Eppure, siamo certi che Rancore utilizzerà l’espediente del cantastorie per approfondire temi a lui cari e vicende personali, facendo assumere ad altri personaggi le vesti dei protagonisti.

In conclusione, non possiamo che sottolineare come Il contesto in cui sono ambientate le tre vicende è particolarmente tragico e bellicoso. Un contesto in cui Rancore intende approfondire sentimenti umani. Come l’amore tra due innamorati. L’amore tra padre e figlio e la rabbia conseguente all’abbandono. La speranza e la voglia di ribellione e rivoluzione.

Non sappiamo se ci sarà un lieto fine o meno, come non sappiamo se Arakno 2100 sarà l’ultima traccia e se la rivoluzione avrà esito positivo. Per rispondere a tutto ciò non ci resta che aspettare l’uscita dell’album, gustandoci il ricchissimo antipasto regalatoci da Rancore.