A più di due anni dal suo ultimo album You Can’t Kill Me, 070 Shake è tornata con il suo terzo album Petrichor, un progetto che parla della bellezza del cambiamento.
Il titolo, in italiano “petricore”, richiama il profumo della terra bagnata dalla pioggia: un simbolo che si adatta perfettamente a un album che, pur non essendo puramente rap, trasmette forza e potenza.
Petrichor è il nuovo album di 070 Shake
Il sound di Petrichor spazia dal rap all’R&B, passando attraverso il pop elettronico e quello psichedelico. Tutti questi generi diversi hanno contribuito alla creazione di un album in cui ogni traccia è una sorpresa. Questa eterogeneità è particolarmente evidente in Lungs dove la techno incontra l’organo.
Nell’album ci sono anche altri pezzi che mettono in mostra la diversità che lo contraddistingue. Un esempio è Winter Baby / New Jersey Blues il cui sound inizialmente ricorda il Natale ma poi improvvisamente subisce un twist verso la musica anni ’60. La sperimentazione continua di Shake è evidente anche nella sua versione di Song to the Siren di Tim Buckley in cui è accompagnata da Courtney Love. In Petrichor ci sono anche altre collaborazioni: Into Your Garden con JT e Never Let Us Fade con Cam.
Ciò che rende Petrichor particolare è proprio l’equilibrio tra la sperimentazione continua e la coerenza artistica di Shake. Nonostante il tono spesso malinconico dei pezzi, l’album si conclude con Love, brano in cui l’artista racconta di essere certa che l’amore esiste.
Your company is enough
Love exists, love exists and it’s coming home to me
Love is you
Found the cure to your disease
Con Petrichor 070 Shake conferma di essere una delle artiste più innovative della scena musicale attuale. Quest’album, audace e intimo al tempo stesso, dimostra che, grazie alla sperimentazione e all’unione di generi diversi, Shake è ormai pronta a conquistare un pubblico sempre più vasto.
Potete ascoltare Petrichor qua: