THE B.I.G. SLEEP: questo è il titolo dell’edizione del Daily News del 19 marzo 1997, per annunciare al mondo l’omicidio di Notorious BIG.
Ma facciamo un salto indietro nel tempo, per ripercorrere i tragici eventi che hanno visto portarsi via una delle più grandi leggende del panorama hip hop di sempre.
La sera dell’omicidio di Notorious BIG
È sabato 8 marzo 1997, quando, agli Annual Soul Train Awards di Los Angeles, Biggie Smalls sale sul palco per consegnare un premio. Sin da subito, capiamo che il clima è teso quando dalla folla si innalza un coro che inneggia alla West Coast. Giusto per i più distratti, ricordiamo che Tupac veniva ucciso solo qualche mese prima.
Questo episodio non è rilevante di per sè ma è utile da riportare per mettere a fuoco il clima che si respirava nell’ambiente in quel periodo.
Il giorno successivo alla premiazione, Biggie cambia i suoi piani che lo avrebbero visto a Londra e rimane in California, su convincimento anche di Puff, per partecipare al party di Vibe, rivista dedicata all’hip hop. Il party si sarebbe tenuto al Petersen Automotive Museum, dove Biggie si presenta effettivamente poco dopo le 21.00.
Durante la serata e poche ore prima della tragica uccisione di Notorious, nella location costellata da personalità del panorama musicale, si avvicinano a Puff Daddy nientemeno che Duane Keith David, meglio conosciuto alle cronache come Keefe D e suo nipote, Orlando Anderson, entrambi personaggi che abbiamo imparato a conoscere per l’omicidio di Tupac.
Nel mentre, troppa gente all’interno del posto porta i vigili del fuoco a interrompere la festa. Biggie e Puff aspettano prima di uscire, affinchè la gente fosse ormai fuori dal locale e decidono poi di tornare nell’albergo in cui alloggiavano. Biggie sale sulla sua macchina, lato passeggero, con la sua guardia del corpo, nonché conducente, il suo stilista, l’amico Damien D Roc Butler e il rapper Lil’ Cease.
La macchina si posiziona in mezzo ad altre due con a bordo Puff, il responsabile della sicurezza della Bad Boy e il resto dell’entourage. I mezzi si muovono verso Wilshire Boulevard, quando una macchina crea scompiglio, mentre una seconda si affianca alla quella dove c’era su proprio Biggie.
7 colpi fatali
Il guidatore, identificato come un giovane uomo nero, apre il fuoco su Biggie.
Il rapper sarà l’unico a rimanere ferito, in seguito a ben 7 colpi.
Puff scende dal mezzo su cui si trovava per raggiungere subito Biggie, che perde quasi subito conoscenza, mentre la macchina del killer scappa. La drammatica corsa verso il Cedars-Sinai Medical Center sarà inutile. Biggie è già deceduto una volta arrivati sul posto e il disperato tentativo di rianimarlo che si protrae per oltre 20 minuti non ha nessun riscontro positivo.
Ma perché si erano verificati gli eventi di quella notte? E, soprattutto, chi aveva ucciso materialmente The Notorious B.I.G.?
Sospetti e sospettati
Gli unici ad avere visto abbastanza bene l’aggressore da poterne fare un identikit più o meno preciso sono Damien e Lil’ Cease ma il clima delle indagini è quello di smarrimento totale.
Tra i primi indagati della polizia, emergono i profili dei già noti Keefe D e Orlando Anderson, di nuovo, senza però trovare riscontri effettivi.
Un altro sospettato fu poi Suge Knight, coinvolto anche nelle indagini per l’omicidio di Tupac che, però, era dietro le sbarre quando Biggie venne ucciso. L’ipotesi che lo vedeva coinvolto era talmente incalzante che si passò a cercare anche tra i suoi collaboratori e, nonostante piste potenzialmente interessanti sotto questo punto di vista, non venne trovato niente di concreto.
Le indagini, a un certo punto, portarono alla luce il nome di Amir Muhammad che, secondo un ex agente dell’FBI, sarebbe stato pagato proprio da Suge per sparare al rapper.
Nonostante la certezza dell’ex agente, l’uomo è ancora a piede libero.
Un nulla di fatto anche per questa pista.
I retroscena delle indagini e altre teorie dietro l’omicidio di Notorious BIG
Rilevante, comunque, il fatto che le indagini condotte per la dipartita di Biggie, fecero emergere anche diverse situazioni di corruzione tra i corpi di polizia, con accuse di affiliazione alle gang dei Bl0ods, ma per l’omicidio di Notorious BIG niente da fare: l’esecutore materiale non venne mai identificato.
Altra considerazione importante, per quanto ipotesi non accreditata, la scintilla che ha fatto innescare gli avvenimenti che hanno portato alla morte di Biggie Smalls, per molti, è quella su quanto successo ad una nota radio poco prima dei tragici fatti. Notorious, durante una delle ultime comparsate in radio, ha pensato di dare uno spoiler di una traccia del disco con Long Kiss Goodnight, che conteneva più di un riferimento a Tupac.
Considerando quanto successo solo pochi mesi prima allo stesso Tupac, non si esclude che potenzialmente questa potrebbe essere stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso anche se, come per tutte le teorie e le indagini sopra, non si sa la veridicità di quanto detto.
L’uccisione di Biggie rimane dunque un mistero ancora oggi, nonostante i diversi indagati nel corso del tempo e le teoria più disparate, che però non hanno mai portato ad ipotesi fondate o che permettessero di incastrare effettivamente qualcuno grazie a prove certe.
Biggie viene seppellito il 18 marzo nell’Upper East Side, a Manhattan e la sua bara sfila poi nelle strade di Bedford Stuyvesant in cui Biggie era cresciuto.
A soli 24 anni, Biggie si era conquistato il titolo di Re di New York e la schiera di fan e illustri ospiti che lo hanno celebrato durante i suoi funerali ne sono stati la prova.
Questo era True Crime, The Notorious B.I.G. Le leggende non muoiono mai davvero.