A tavola con Missy Elliott: The Cookbook compie vent’anni

Era il 4 luglio del 2005 quando Missy Elliott pubblicò The Cookbook, quello che – ancora oggi – è il suo ultimo album in studio. Il progetto non segnò solamente l’inizio di una lunga pausa nella carriera dell’artista, ma anche l’ultima release da parte di una rapper a distinguersi nel game.

Dopo questo disco, avremmo infatti dovuto aspettare qualche anno prima che le donne tornassero a farsi sentire con l’avvento del ciclone Nicki Minaj.

The Cookbook di Missy Elliott usciva il 4 luglio del 2005

Un album in qualche modo storico che il ventesimo anniversario ci permette di recuperare e di apprezzare nelle sue varie sfaccettature. Contrariamente ai suoi lavori precedenti, Missy Elliott non collaborò con Timbaland a tutte le tracce della tracklist: il collega e amico si limitò, infatti, a realizzare il beat delle prime due, Joy e Partytime.

Ai microfoni di MTV, la rapper giustificò la scelta affermando che lei e Timbo, dopo aver lavorato fianco a fianco per anni, non sapevano che fare l’una con l’altro, musicalmente parlando. L’amico ebbe comunque un ruolo nel processo creativo del disco, seppur indiretto, dando consigli sull’evoluzione del progetto stesso:

Avevo già registrato otto canzoni e, dopo averle fatte sentire a Tim, mi ha detto “No, stai andando nella direzione sbagliata. Hai cannato!” Sono tornata in studio per registrarne di nuove e, quando le ha ascoltate, mi fa “Questa è la Missy che le persone ascoltano.”

Alla creazione di The Cookbook parteciparono altri pesi massima della scena come Scott Storch, Bangladesh e i Neptunes. Il risultato? L’album più contemporaneo di Missy Elliott, che – a distanza di venti anni – suona ancora come nuovo. La diversità dei nomi coinvolti nella produzione si riflette inevitabilmente nella veste musicale del progetto, il cui significato trova ulteriore espressione nel titolo stesso e nella copertina.

La scelta del ricettario rimanda al fatto che

Non ci sono due brani nel disco che suonano allo stesso modo. Ogni canzone ha le sue spezie ed erbe. Ogni canzone fa parte di una bella ricetta per un album che spacca.

La raffinata e nostalgica cover restituisce invece il desiderio di Missy di

Riportare la musica alle radici, non solo l’hip-hop, ma anche i nostri antenati. Che fossero sulle rotaie di un treno o stessero cucinando, cantavano sempre.

The Cookbook è una vera e propria esperienza musicale che riesce a mantenere una propria coerenza pur restituendo all’ascoltatore stili diversi e influenze disparate. Difficile incasellarlo in un determinato genere, ma – d’altra parte – è proprio questo il tratto distintivo dell’artistry di Missy Elliott.

Verrete portati sulla pista da ballo da Lose Control – forse la traccia più futuristica dell’intera discografia della rapper, per poi essere stupiti dalle barre di Ciara e Mary J Blige e dalle tinte soul e R&B di Teary Eyed. Non mancheranno poi momenti più goderecci, impreziositi dai folli beat di We Run This, Can’t Stop, Click Clack e Bad Man.

Sempre a MTV, la rapper aveva dichiarato di essersi trovata in un grande spazio creativo durante la registrazione: lo stesso motivo per il quale lo definì come il suo album migliore. Ed è proprio un’artista ispirata a fare da padrona di casa in questo album, che – in questo anniversario – ci ricorda ancora una volta la grandezza di Missy Misdemeanor Elliott.

Reduce dal successo di This Is Not A Test!, la poliedrica artista della Virginia consolidò con The Cookbook la propria legacy, rendendo di fatto immortale la propria posizione all’interno della cultura hip-hop.