Visino Bianco, nome d’arte di arte Matteo Nava, è un nuovissimo rapper italiano classe 2001, originario di Cinisello Balsamo. I suoi progetti, dal 2023 ad oggi, sono interessanti e offrono alcuni spunti sul tema della crescita artistica. Capiamo insieme.
Visino Bianco è uno degli emergenti da monitorare nei prossimi anni
Il suo primo progetto è un EP dal titolo Il Principe della Nebbia: in ogni singola traccia si sente che il rapper ha qualcosa da dire e (ciò che è più importante) lo dice bene. Alcuni dei pezzi in questo disco non sembrano neanche lontanamente scritti da un’emergente al suo esordio: il flow, la penna e le produzioni suonano tutt’altro che amatoriali ma anzi, scavano a fondo nell’anima di Visino presentandoci fin da subito elementi complessi su cui poter rappare sul serio.
Immagine crude, grigie, riferite a un passato non troppo lontano in cui droga e povertà amplificavano i vuoti affettivi. Strofe così taglienti che ci fanno rendere conto di star davanti a una scrittura che, per quanto in parte acerba, è più che promettente: si tratta quasi di una certezza.
Prendiamo per esempio la splendida strofa in Meglio Giorni:
Mentre provo a riempire il frigo, casa mia è un buco di m*rda ma
C’ho sempre qualche amico, per un bro sempre attivo
Fumavamo canne presi male quando ho dovuto lasciare il cane, Nico
Me lo ricordo, zi’, non era un bel periodo, no
Per lei soffrivo, niente favole a Natale
Ad Amsterdam con quattro pasti in tasca
Funghi nella pancia, però meno male
Chiamo Bobby che è da solo perché un vero frate
Ci saranno mеglio giorni, penso a non mollare, dubito
Consapevolezza, talento, attitudine: tutti gli ingredienti per sfornare un inizio di carriera davvero notevole. Da citare anche una buona melodia nei ritornelli e in alcune strofe, come nella pungente X Causa Sua. Questo aspetto è da tenere bene a mente, perché sarà uno dei punti su cui ci sarà da soffermarsi per il suo secondo EP, Portando il peso.
Portando il Peso, un cambio di rotta
Questo secondo progetto esce a metà del 2025 e risulta essere un evidente cambio di rotta rispetto al suo predecessore. In primo luogo la penna e la lucidità nel raccontarsi rimangono e migliorano notevolmente: dopo due anni dall’esordio Visino si ritrova ad affrontare nuove problematiche, ad avere nuove esigenze artistiche.
In un pezzo dalla grande intensità e autocritica come Artista vero parla della sua nuova situazione da giovane promessa, di cui coglie e sviscera tutti i lati dolci-amaro come il peso delle aspettative, l’impatto che il rap ha sulla sua vita sentimentale, la responsabilità di essere un rapper.
Come l’ultimo agosto in casa con i pezzi giganti
Come la faccia da c*zzo dei tuoi amici pettinati
Io non posso permettermi di buttare parole
Ora che valgono soldi che prima usavo per g e narcotici
Il grande elefante nella stanza di questo progetto è la parte melodica di Visino Bianco: se in Principe della Nebbia la melodia era nella media e non intaccava (ma anzi innalzava) le strofe rap, qui prende il sopravvento una musicalità che ricorda, per alcuni versi, quella di 18K (con cui per altro collabora nella traccia scapigliato). Quando canta in queste tracce, il nostro emergente perde (a nostro parere) un po’ della magia del suo esordio, allineandosi a molti altri nella scena.
Questo sicuramente va iscritto in una naturale crescita musicale in originalità e identità artistica, per la quale il rap inizia a convivere con altri generi e contaminazioni: una scelta audace che funziona però solo in alcune tracce, e non in tutte (di contro al primo EP in cui non c’erano pezzi trascurabili).
Per quanto lo apprezziamo decisamente di più quando rappa sul serio riguardo la grigia e fredda realtà in cui vive, è decisamente stimolante il nuovo approccio al sound: innovativo e fresco, che riesce a creare quell’originalità distintiva che lo distacca dal resto della scena emergente.
Non perdetevi Visino Bianco, perché la sua evoluzione e la sua carriera sono solo iniziate.


