Big Joe ha pubblicato un progetto solista di strumentali inedite, Astronauta Vol 3, che chiude presumibilmente la trilogia dal titolo medesimo.
Astronauta Vol 3 è un attestato di bravura di Big Joe
Spulciando sul sito di Rapologia vien fuori un articolo di qualche tempo fa, in cui si accennava all’uscita, molto vicina, del terzo capitolo della saga Astronauta. Da allora son passati tre anni, e tante produzioni nel mezzo. Ora finalmente, dopo questa lunga gestazione, Big Joe ha pubblicato Astronauta Vol 3.
Il progetto, considerato nella sua interezza, è sempre stato, oltre che impeccabile musicalmente, una proiezione dell’intimità del suo creatore. Infatti il suono, che col tempo si è sicuramente affinato ed evoluto, di pari passo con l’esperienza acquisita da Jojo, ha sempre trasmesso una velata malinconia.
C’è un sentimento comune tra tutte le strumentali del disco, una connessione.
Tipicamente, quando agli artisti viene chiesto come sia nato un disco o come siano stati scelti i brani che lo costituiscono, questi dicono che, tra i tanti pezzi realizzati, ad un certo punto ne emergono alcuni che si parlano tra di loro, che hanno un filo che li lega. Forse questo non sarà accaduto nella creazione di Astronauta Vol 3, o forse sì, sta di fatto che il risultato è un album coeso e coerente.
Come astronauti, noi ci immergiamo in questo viaggio itinerante ideato da Big Joe, tra suoni delicati e rilassanti, dal soul e jazz ad un principio di dance elettronica, come in Zion, che ricorda vagamente il progetto North Of Loreto, oltre ovviamente alle drums caratteristiche dell’hip hop.
Fanno eccezione alle sole strumentali le voci dell’amico Louis Dee, con cui stringe da tempo una solida collaborazione, e di Serena Brancale, incarnazione della black music nel panorama nazionale, presenti in alcuni interludi.
È un album che allieta, rilassa, emoziona, tiene compagnia.
Ascoltatelo al link qui sotto.