«Lavorare su un inedito postumo di Primo Brown è stato un onore e una responsabilità» – Intervista a 3D

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In occasione del lancio del suo ultimo album EMPIRÌA, abbiamo avuto l’opportunità di realizzare un’intervista con 3D, produttore, sound engineer e DJ romano. Legato profondamente al Bunker Studio, 3D ha condiviso con noi il significato dietro il suo nuovo progetto, il processo creativo che lo ha portato alla luce e le collaborazioni che hanno arricchito il suo percorso artistico.

Con tre album all’attivo e numerose collaborazioni con talenti della scena musicale italiana, 3D ci ha raccontato il viaggio che lo ha portato a creare EMPIRÌA e le sfide affrontate lungo il cammino.

EMPIRÌA di 3D: un viaggio musicale tra esperienza e innovazione – Intervista

Ciao 3D, benvenuto su Rapologia. Come ti racconteresti brevemente a chi non ti conosce ancora?

«Ciao a tutti! Sono 3D, produttore, sound engineer e DJ romano. Sono da sempre legato al Bunker Studio, un luogo di incontro e ispirazione per molti artisti del rap capitolino. Nel corso della mia carriera ho pubblicato tre album e collaborato con numerosi talenti del panorama musicale italiano».

Qual è il significato dietro il titolo “EMPIRÌA” e come si riflette nel contenuto dell’album?

«EMPIRÌA rappresenta l’esperienza e la conoscenza acquisita nel tempo. Questo album è un viaggio attraverso la bellezza musicale, esplorando diverse sonorità e collaborazioni che rispecchiano la mia evoluzione artistica».

Puoi raccontarci del processo creativo dietro l’album e cosa ti ha ispirato a creare questo viaggio sonoro?

«Il processo creativo di EMPIRÌA è stato lungo e intenso, frutto di tre anni di lavoro. Mi sono lasciato ispirare dalla mia passione per la musica e dall’obiettivo di creare qualcosa di unico e duraturo. Ogni traccia è stata pensata per trasmettere un’emozione diversa e rappresentare una tappa del mio percorso artistico».

Qual è stata la tua motivazione principale nel coinvolgere specifici artisti ospiti nell’album? C’è qualcuno rimasto fuori che non sei riuscito ad inserire?

«Ho scelto gli artisti ospiti per la loro capacità di aggiungere valore e diversità al progetto. Volevo creare un mix tra veterani del rap e nuovi talenti. Ci sono tanti artisti che avrei voluto includere, ma purtroppo non è stato possibile inserirli tutti».

Tra i brani dell’album, ce n’è uno che senti particolarmente rappresentativo del tuo percorso personale o che ha un significato speciale per te?

«”Fuori controllo” è una traccia molto speciale per me. Lavorare su un inedito postumo di Primo Brown è stato un onore e una responsabilità. Questa canzone cattura l’essenza del mio percorso e rappresenta un omaggio a un grande artista».

E qual è stata la tua esperienza lavorare su un inedito postumo di Primo Brown? Il ritornello poi è clamoroso. Sembra una traccia fatta e finita al giorno d’oggi!

«Lavorare su “Fuori controllo” è stata un’esperienza unica. La voce di Primo Brown, unita a quella di Grandi Numeri, ha creato una traccia potente e attuale. Ho cercato di mantenere l’integrità del pezzo originale, aggiungendo solo piccoli dettagli per renderlo ancora più contemporaneo».

Rimanendo sul tema feat, ci ha gasato molto il singolo con Jesto: rivedervi insieme in quella traccia è stato molto bello e il risultato si sente. Cosa ne pensi di lui come artista e com’è lavorarci insieme in studio?

«Jesto è un artista incredibile, con una grande creatività e una visione unica. Lavorare con lui è sempre un piacere. In studio, è molto collaborativo e aperto alle idee, il che rende il processo creativo molto fluido e divertente».

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C’è una scelta precisa dietro il non dedicarsi nel corso degli ultimi anni a un disco da producer?

«Negli ultimi anni mi sono concentrato su altri progetti e collaborazioni. Sentivo il bisogno di prendermi il tempo necessario per creare qualcosa di veramente significativo e EMPIRÌA è il risultato di questa pausa creativa».

Ci sono sfide o obiettivi specifici che hai affrontato durante la creazione di questo album? Come hai cercato di superarli?

«La sfida più grande è stata mantenere la coerenza artistica dell’album pur lavorando con tanti artisti diversi. Ho cercato di superarla rimanendo fedele alla mia visione e lavorando a stretto contatto con ogni artista per garantire che ogni traccia fosse unica ma in linea con il concept dell’album».

Sei stato sicuramente uno dei nomi caldi del rap italiano in un periodo in cui fare il rap era tutt’altro che redditizio. C’è qualcosa che ti manca di quegli anni? E invece qualcosa che non ti piace dell’industria attuale?

«Mi manca l’energia e l’autenticità di quegli anni. Era un periodo in cui si faceva musica per pura passione. Dell’industria attuale, non mi piace l’eccessiva commercializzazione e la pressione per produrre hit a scapito della qualità artistica».

Sicuramente rispetto a molti colleghi ti sei mosso più a basso profilo a livello pubblico, lasciando parlare la tua musica. C’è una motivazione dietro questo approccio?

«Ho sempre preferito lasciare che la mia musica parlasse per me. Credo che l’arte debba essere al centro dell’attenzione, non l’artista. Questo approccio mi permette di concentrarmi sulla creazione senza distrazioni».

Pensi manchi qualcosa alla scena romana per affermarsi definitivamente o oltre il livello attuale è difficile andare?

«La scena romana è ricca di talento e creatività. Credo che con più coesione e supporto reciproco tra gli artisti, possa raggiungere nuovi livelli di successo e riconoscimento».

Quali sono i tuoi piani per il futuro dopo l’uscita di questo album?

«Dopo l’uscita di EMPIRÌA, voglio continuare a esplorare nuove sonorità e collaborare con altri artisti. Ho in mente diversi progetti, sia come produttore che come sound engineer, e sono entusiasta di vedere dove mi porterà questa nuova fase della mia carriera».