20 anni da 8 Mile, la soundtrack che cambiò l’Hip-Hop

Eminem 8 Mile soundtrack

Il 2022 è stato senz’altro un anno di celebrazioni per il rapper di Detroit. Eminem ha festeggiato i venti anni di The Eminem Show, le hit della seconda parte della sua carriera con Curtain Call 2 e in queste settimane si celebrano 20 anni dall’uscita del film 8 Mile e della sua soundtrack.

Passati lo scorso 17 ottobre la soglia dei 50 anni e in procinto di essere inserito nella Rock N Roll Hall of Fame, ci uniamo ancora una volta ai festeggiamenti discutendo il comparto sonoro della pellicola 8 Mile e del perché rimane così importante per la carriera di Eminem e per il genere HipHop.

8 Mile e la sua soundtrack: la storia di un classico di Eminem

Il Multitasking secondo Slim Shady

Estate 2002. Durante le riprese del video musicale per Cleanin’ Out Of My Closet Eminem fa un piccolo ma significativo regalo ai suoi colleghi. Un primo ascolto nella sua privatissima Range Rover del nuovo inedito che trainerà il film di prossima uscita, 8 Mile.

La canzone manda in estasi tutti al primo ascolto e Paul Rosenberg (manager e amico di Eminem) e Em sono entusiasti del da farsi dei mesi successivi. Lose Yourself è stata scritta in un magistrale momento di multitasking da parte di Marshall Mathers. Impegnato nelle riprese della pellicola che cambierà la sua carriera per sempre, Eminem ritagliava il proprio tempo tra una scena e l’altra per raccogliere idee e rime con al servizio una roulotte da scena deliberata unicamente all’uso musicale.

La soundtrack per 8 Mile è un momento fondamentale per la carriera di Eminem e per l’Hip-Hop in generale. Permise al mondo di affacciarsi nel più profondo lato del rap usando come cavallo di Troia il rapper più famoso del pianeta.

L’inclusione di nomi come Jay-Z, Nas, Gang Starr, Rakim e tanti altri era il testamento di una mossa tanto potente sul lato commerciale quanto su quello culturale. A differenza di diverse soundtrack il cui obiettivo vira unicamente a potenziare la notorietà del film associato, quella di 8 Mile è stata costruita intorno (e nel) al film con la maggior parte dei brani che parlava del film o per il film.

Ci sono due falsi miti che girano riguardo la pellicola e la sua soundtrack: il primo è che sia una biografia di Eminem e il secondo è che Lose Yourself sia unicamente la voce del protagonista B-Rabbit.

Nel primo caso la confusione è comprensibile per chi scruta da lontano considerando che i voluti parallelismi tra gli eventi che hanno portato Eminem a diventare uno dei più grandi MC del 21esimo secolo e i sentimenti e azioni di B-Rabbit sono forti e tutt’altro che celati. Quasi ogni elemento o personaggio in 8 Mile rappresenta un tassello fondamentale nell’evoluzione di Marshall come persona e Eminem come artista.

Mekhi Phifer (Future nel film) per esempio volge il ruolo del compianto Proof (amico e fondatore dei D12), un personaggio conosciuto e rispettato da tutti in città con una fiducia costante nei confronti delle capacità di Rabbit, un poetico parallelo con quello che Proof ha significato per Eminem negli anni 90.

Il luogo dove si svolgono le battaglie rap, lo “Shelter” è profondamente ispirato al ormai chiuso Hip Hop Shop. Lo Shop è stato una vera e propria mecca per il genere a Detroit, nato come un negozio di abbigliamento urban, il locale ospitava gare di freestyle dove si sono fatti avanti nomi del calibro di Elzhi, Slum Village, D12 e lo stesso Eminem.

Per lo Shelter il luogo scelto per girare è stato il St. Andrew’s Hall, una celebre venue per concerti. Eminem e il suo manager Paul Rosenberg hanno provato ad acquistare il locale nel 2007 come riportato dal Detroit Free Press per gestirne l’organizzazione e le potenzialità ma per diversi motivi l’affare non è andato a buon fine.

Nonostante i riferimenti, 8 Mile rimane una storia di fantasia ispirata al sentimento di rivalsa, una storia americana uscita al momento giusto considerando la condizione statunitense post-2001.

Lose Yourself racchiude la magia di questi parallelismi presentando le strofe iniziali come uno storytelling scritto dalla frustrazione di Jimmy Rabbit per confluire in maniera cinematografica nella vita di Eminem. Un brano leggendario che ha donato al genere un momento tanto potente quanto speranzoso, una dimostrazione di dove l’Hip-Hop può arrivare senza sacrificarne la formula.

And there’ no movie, there’s no Mekhi Phifer, this is my life.

Come dicevamo prima non è Lose Yourself il brano voce di Jimmy Rabbit ma la title track 8 Mile. Un brano dal beat caratteristico, vibrante come le grigie strade della stessa strada rappresentata nel film e intenso quanto i sentimenti scaturiti dai continui fallimenti nella vita di Jimmy. 8 Mile è la sottovalutata traccia oscurata dal titano Lose Yourself ma non per questo meno potente e significativa.

Nel corso del film, le melodie del beat riempiono spesso l’atmosfera mostrando Jimmy in differenti momenti di creatività. Nulla è a caso considerando che l’intero brano è scritto dal punto di vista del protagonista in maniera così dettagliata da farlo quasi apparire come una versione audiolibro della sceneggiatura del film.

La qualità che traspare dai tre inediti di Eminem contenuti nella soundtrack è direttamente parallela alla sua volontà di rendere questo film significativo per la sua carriera quanto i suoi album. Lose Yourself e Rabbit Run fanno dei parallelismi tra Rabbit e Marshall la loro forza, mentre 8 Mile racconta vividamente i sentimenti che una pellicola visiva può lasciarsi facilmente sfuggire.

Il lavoro svolto da Eminem nel 2002 è stata un’incredibile impresa che ha partorito quantità e qualità con il classico The Eminem Show (registrato durante le riprese del film), la soundtrack e il film stesso. Se a tutto questo consideriamo anche il lavoro svolto per la Shady Records e il fatto che Shady abbia scritto di mano sua ogni rima sputata nel film, non c’è da meravigliarsi che i problemi di Marshall Mathers con i farmaci siano iniziati proprio in questo periodo.

Preparare il mondo al Big Bang

Ad inizio 2002 nel bel mezzo degli ultimi mesi di ripresa, Eminem viene in possesso del tape Guess Who’s Back? di un “certo” 50 Cent. L’amore per il suo flow e il suo stile porteranno a mesi di progettazione per poi annunciare la firma Shady Records/Aftermath lo stesso giorno dell’uscita di The Eminem Show.

Con Obie Trice ancora in attesa della sua occasione e 50 che alimentava le strade con la sua rivoluzionaria formula di mixtape, il film 8 Mile era il palcoscenico perfetto per far brillare le due future star.

I brani dei due artisti contenuti nella soundtrack brillano alle orecchie degli ascoltatori. Love Me propone un’insolita e malinconica danza della vittoria in cui i due soldati Shady Records lasciano trasparire le loro personalità insieme al loro boss.

Anche se Obie finirà con presentare uno dei migliori album della label un anno dopo, è 50 Cent il secondo protagonista di 8 Mile. Il suo contributo alle melodie di Rap Game, all’aggressività di Places To Go e la prima hit Wanksta avvisano il mondo intero e la scena musicale dell’arrivo di qualcosa di grosso.

Eminem regala il più grande palco che 50 potesse mai desiderare dopo l’incidente del 2000, e quest’ultimo prende l’occasione nel migliore dei modi.

Nonostante l’inserimento dei suoi inediti nel film musicale evento del 2002, 50 inizia immediatamente a sfruttare il suo nuovo contratto chiudendosi in studio con Em e Dre quella stessa estate. La soundtrack di 8 Mile è l’antipasto essenziale a Get Rich Or Dye Tryin’ che sarebbe uscito poco dopo l’enorme impatto della pellicola.

Non solo Rap

Anche se ogni elemento di 8 Mile rimandi all’Hip-Hop, due brani contenuti nella soundtrack si allontanano dal genere per proporre un interessante e differente take sulle vicende di Rabbit.

Time of My Life scritta dalla leggendaria Macy Gray (che abbiamo intervistato da poco!) si discosta dalle sfumature dark del resto dei brani per ispirarsi alle relazioni di Jimmy, le amicizie e gli amori focalizzandosi sul valore della vita a prescindere degli innumerevoli ostacoli.

Eminem permette al gruppo di Tyrun Manning (che nel film interpreta Janeane) di brillare nel synth pop di Wasting My Time. Un brano che chiude la breve parentesi no-rap di 8 Mile e che fa da sfondo agli affari sentimentali di Jimmy nella pellicola.

Celebrare l’Hip-Hop

Nonostante l’incredibile ruolo che la soundtrack di 8 Mile ha giocato nella carriera di Eminem, è conoscere l’Hip-Hop nella sua interezza a spingerci verso differenti orizzonti di apprezzamento per questa fatica targata Shady Records.

Il 2002 vedeva l’Hip-Hop in un momento di transizione tra l’aftermath dello storico beef di Jay-Z e Nas e l’arrivo di alternative sonore al genere portata da iconici album come Nellyville e al fresco sound dei Clipse coi Neptunes in Lord Willin’. Molti artisti confermavano la loro posizione nella scena, Xzibit con Man vs. Machine, Eve con Eve-Olution altri invece continuavano la loro scalata nella parte giusta della storia come i The Roots con l’iconico Phrenology e Jay-Z con il suo scala-classifiche The Blueprint 2.

8 Mile arrivava a fine anno presentando in tracklist alcuni dei nomi più importanti nel presente dell’epoca e negli albori del genere. Ignorando le continue tensioni tra i due, Eminem produsse la sua seconda collaborazione con Jay-Z in 8 Miles & Runnin insieme a Freeway mentre chiese a Nas di includere la brutale diss track Wanna Be Me, ancora oggi non chiara se rivolta verso lo stesso Jigga o Cormega. Entrambi gli acerrimi rivali sono finiti sullo stesso album in nome del genere, un evento significativo considerato l’anno.

Anche Xzibit viveva i migliori momenti della sua carriera con il masterpiece Restless, X era un membro della famiglia Shady/Aftermath seppur non relegato da alcun contratto. La sua comparsa in 8 Mile e Spit Shine gli vanterà un boost di notorietà non indifferente negli anni successivi.

Fin dalle session di Devil’s Night, Denaun Porter dei D12 ha iniziato una collaborazione lavorativa con Dr. Dre per il progetto Detox. Diversi beat hanno trovato casa proprio in 8 Mile, la più celebre è la tecnicissima R.A.K.I.M., unico brano solista rilasciato dal God MC durante il suo soggiorno in Aftermath Records. Chiudono la lista Young Zee, membro degli Outsiderz nonché amico storico di Eminem e i leggendari Gang Starr con Battle.

La soundtrack di 8 Mile, oltre a contenere la prima canzone Hip-Hop della storia a vincere l’Oscar e ad anticipare il fenomeno 50 Cent, rappresenta anche una valida bibbia del genere Hip-Hop per chi volesse fare il proprio ingresso dalla porta principale.

Nonostante il budget hollywoodiano, Eminem e il suo team hanno puntato a rimanere nel genere che gli ha cambiato la vita, omaggiando le leggende del passato e celebrando i miti del futuro.

Sembra che Eminem non abbia mai dimenticato delle sue origini considerando che il primo contatto con il genere lo ha avuto agli inizi degli anni 80 proprio grazie ad una soundtrack. La prima canzone rap ascoltata da Shady fu proprio Reckless di Ice-T contenuta nella colonna sonora del film Breakin. Fu suo zio Ronnie a mostrargli la cassetta e il film, cambiando per sempre la vita del giovane di Detroit.

Conclusione e bonus track della soundtrack di 8 Mile

Dopo 20 anni sono ancora diverse le leggende che girano intorno alla soundtrack di 8 Mile, alcune più credibili di altre. In un primo momento il team di Eminem pare abbia optato per far confluire alcuni dei classici di The Eminem Show con la soundtrack, Cleanin’ Out My Closet è stata la primissima canzone ad apparire nel trailer di presentazione della pellicola. Probabilmente la scelta è stata scartata in vista della ispirante dedizione di Eminem nel creare un album interamente di inediti per il film.

Nel corso della registrazione delle tracce, i D12 stavano decidendo il futuro della loro carriera dopo il vertiginoso successo di Devil Nights. Pare che nel brainstorming creativo, Dr. Dre abbia proposto al gruppo il beat di In Da Club e che loro avessero potenzialmente preso in considerazione di usarlo proprio per 8 Mile. In tal caso questa piccola decisione avrebbe cambiato il corso della storia da diversi punti di vista.

I più esperti sapranno che esiste una rara versione della soundtrack con un disco supplementare. Un piccolo EP contenente il classico freestyle di 50 Cent sul beat di ‘Till I Collapse, uno showcase di artisti Aftermath tra cui Brooklyn, Joe Beast e Shaunta e lo scarto da TES Stimulate.

Il brano più significativo rimane forse Rap Name, quello stesso singolo di cui il mondo ha potuto indirettamente goderne uno snippet all’inizio di Without Me. Il brano di Obie Trice prodotto da Eminem doveva essere il cavallo di battaglia della nuova scuderia Shady Records ma visto gli scarsi risultati e l’avvento di 50 Cent, Obie ha dovuto farsi da parte almeno fino a metà 2003 dove sarebbe poi saltato fuori con l’incredibile Cheers.

Insomma, la soundtrack di 8 Mile ha tanto da dire quanto il film a cui è associata. Un momento storico in cui il rap era totalmente risorto dalle ceneri lasciate alla fine degli anni 90 per ripartire e riconquistare il mondo.

I always believed that a lot of kids would be able to relate to my story, the story of the underdog. The underdog who wins.

– Eminem

Il film in Italia sarebbe arrivato solo a marzo 2003 ma la soundtrack aveva ormai invaso i nostri canali da mesi.

Così si concludeva la premiere del film in quel di Detroit: