1989 pubblica il nuovo singolo: Canzone Per Me

1989
Foto di Eliana Giaccheri

Se la ‘Gente odia la gente’, e nessuno fa niente per niente, ecco che 1989, rapper cassinese che nell’anno appena trascorso ha fatto uscire un disco veramente ‘da paura’ (non trovo un aggettivo altrettanto adeguato), è fuori con un nuovo singolo, prodotto da Squarta e Gabbo, un inno per ogni insicuro/insoddisfatto, gran parte di voi/Noi: Canzone per me.

1989: canzone per me è la canzone per tutti (noi)

Se la Gente odia la gente, e nessuno fa niente per niente, ecco che 1989, rapper cassinese che nell’anno appena trascorso ha fatto uscire un disco veramente ‘da paura’ (non trovo un aggettivo altrettanto adeguato), è fuori con un nuovo singolo, prodotto da Squarta e Gabbo, un inno per ogni insicuro/insoddisfatto, gran parte di voi/Noi: Canzone per me.

Canzone per me è la canzone per tutti (noi)

Sono 1989., e sono nato nel 1989. Il mio nome d’arte è una dichiarazione: sono l’ennesimo numero, in un mondo di numeri. Sono nato nell’ultimo anno prima dell’era contemporanea, sono nato quando è stato abbattuto il muro che divideva l’Europa.

Si presenta così, 1989, ai lettori di Rapologia. Numero, in un mondo di numeri. Un altro – l’ennesimo – in un mondo dominato dalla presenza passiva, e dall’ossessione dell’esserci. Contraddizione tra le contraddizioni, nato nell’anno del Muro abbattuto, per abbatterne altri.

Per farlo ha scelto la musica. Per chi segue l’Underground italiano, lo fa da un po’. Per chi vorrebbe dire mille cose, ma non riesce a farlo. Il pregio di 1989 – evidente in Gente che odia la gente, il suo album – è la capacità di essere (cosa non scontata) un MC: una cassa di risonanza, per chi non ha voce.

Programmaticamente, Canzone per me è questo, vuole essere questo. Manifesto, evergreen, slogan. Contro il menefreghismo, la partecipazione. Contro l’annullamento, l’accettazione di sé.

Canzone per me – singolo realizzato grazie al patrocinio della Regione Lazio, in quanto 1989 è stato il vincitore del concorso LAZIOSound, creato appositamente per i giovani musicisti – è una sorta di ‘lato B’ di Gente che odia la gente: Tanto cupo e distopico il secondo quanto allegra e ‘riconciliante’ la prima.

A riprova delle mille sfumature di ognuno, anche dei più cupi e apparentemente disillusi, dalla vita e le sue faccende. Nell’attesa di nuove produzioni – magari con il suo progetto parallelo, i famigerati Pippo Baudo Lost in Space – possiamo goderci e ascoltarci questo pezzo, intimista e liberatorio, per chi ha bisogno di una canzone per sé.

E vorrei scrivere altre mille cose. Ma non riesco a farlo. Tutte queste parole ci hanno reso deboli. E allora smetto di scrivere. E riascolto questa Canzone per me.

Grazie, 1989. Una musica – e una Cultura – alternativa, possono esistere, e coesistere in un Mercato dominato dal nulla, e dal vuoto. Continuare a sperare – e a produrre – resta la nostra linfa vitale. Grazie.