Tedua, Guè – Scala Di Milano (testo)

Tedua

Testo di Scala Di Milano di Tedua e Guè.

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Leggi il testo di Scala Di Milano di Tedua e Guè

E mi ritrovo ubriaco in questo locale di Milano
Ripudio questa fama, prova a cambiarmi nel profondo
Ho azzerato l’ego per cercare di essere più umano
Ma come questo bicchiere sono pieno fino all’orlo

Ogni sforzo invano rende chiaro il mio percorso
Guido un deltaplano che va al pronto soccorso
L’orgoglio è troppo avaro, non sopporta mai il confronto
Mi conforta ma confondo questa gioia col denaro

È una troia che non amo
Stavo nel blocco senza un soldo bucato buttato nell’isolato
Isolato dal mondo estraneo alle vicende dell’alto borgo
Ero sporco, era un sogno che si è realizzato

Pazzo, la mia vita del c*zzo piena di squilibri
Libri letti da ragazzo in deficit per l’imbarazzo
Col dono mal gеstito di saper parlare
Ma ho imparato a chiavare, picchiarmi е sbarbarmi senza avere un padre

Vita veloce con fra morti per overdose o in prigione
Il peggiore scenario giù il sipario al teatro delle angosce
Ma ho la mano tra le sue cosce e un vestito cucito a mano
Ah, sembro uno dei soprano

La mia scenografa lavora alla Scala di Milano
Puoi beccarmi al Circo Loco o al Blue Note ad ascoltare del soul
Posso ascoltarmi Pino Daniele, queste fighe non hanno stile
Non trovo quella che vada bene

Spero che il cinema italiano torni al successo degli albori
E che i rapper facciano gli scrittori
L’arte nata in strada non ha spazio
Io con i wannabe mi ci sciacquo i c*glioni

Tra i suoni di ambulanze e volanti ero lì
Cristalli, coca, marijuana, MD
Oh, dalle finestre come a dicembre al primo semestre

Tu non lasciarmi solo
Le notti dove piango con i pugni contro al muro allora
Tu non lasciarmi solo, tu non lasciarmi solo

Quando hai sverginato la tua tipa ero lì
Da piccolo a Milano c’era tanta heroine
I cattivi sono sempre stati i miei eroi
Quel bimbo magro guercio tutto strano ero io

Ho visto mio padre schiattare
So che non mi potrò mai mai comprare un Basquiat
Il rimpianto mi si affaccia alla sera
Ancora non ne vale la pena anche quando mi si chiude la vena

Senso di colpa, mi spolpa come un granchio
Fuori Rambo, dentro piango
Intanto è tutto hype, zero cultura
Tento di dare al talento una degna sepoltura

Gli usignoli qui non cantano, ma soffrono
Mi sono sfondato così tanto che soffoco
Guardo un vecchio Scorsese, corto maltese
Bevo porto, non sopporto questa b*tch così scortese, amen

Tra i suoni di ambulanze e volanti ero lì
Cristalli, coca, marijuana, MD
Oh, dalle finestre come a dicembre al primo semestre

Tu non lasciarmi solo
Le notti dove piango con i pugni contro al muro allora
Tu non lasciarmi solo, tu non lasciarmi solo

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