Il potere delle rime – Recensione di The Forever Story di JID

JID

Uscito lo scorso 26 agosto, il nuovo progetto di JID, The Forever Story, continua a raccogliere consensi e complimenti da ogni lato dell’industria.

Un album ricco di sfumature e dettagli che sta tenendo occupati migliaia di ascoltatori ancora oggi.

The Forever Story di JID è semplicemente uno dei migliori album dell’anno – Recensione

In un mondo di apparenze e inganni, JID trova la sua realtà in un’industria musicale che vive di marketing più dell’impero Coca Cola, nonostante tutto, questo non ha fermato l’evoluzione di uno dei talenti più eccitanti in giro.

The Forever Story è l’ultimo capitolo di una storia nata ad Atlanta ma che non ha la parola trap nella sceneggiatura. Il nuovo album di JID è sovversivo ed eclettico capace di elevare l’artista padre dell’opera così come ispirare i suoi coetanei.

The Forever Story si distanzia dai precedenti due progetti per diverse ragioni ma non dimentica mai di esserne un seguito. JID non si limita a romanzare il suo ambiente e la sua vita ma mette a microfono gran parte dei protagonisti a prescindere dalla magnitudine del ruolo: dalla figura paterna del suo vecchio allenatore di football nell’introduzione Galaxy passando per parenti e icone, The Forever Story è una storia nata da molteplici vedute.

Liricamente JID cresce nella sua capacità di manipolare flow e pattern di attacco del beat e non perde tempo nel dimostrarlo in Raydar. Per ogni gioco di parole c’è una batteria che picchia forte e per ogni nuovo flow proposto c’è un cambio di beat mostrando un’esperienza che scaccia decisamente il pericolo della noia e della staticità. La padronanza grammaticale e tecnica di JID gli permettono di affrontare i più violenti dei discorsi nel più leggero dei modi, mixandolo a riferimenti di pop culture o di puro e personale umorismo.

with my 9. I’m ike ten Avengers, snap a finger, I could end adventures

Anche se si sono consumati i singoli che hanno anticipato il progetto, brani come Dance Now risplendono di vita nuova in un nuovo contesto logico. Arricchiti con skit e interlude inseriti sempre e solo nei brani e mai come tracce stand alone, alcuni brani nascondono indizi chiave per comprendere il significato del titolo e dell’intera intenzione dietro The Forever Story.

Proprio lo storytelling dell’ultimo album di JID è protagonista, intricato ma dannatamente fruibile così da posizionarci sempre al miglior posto nel teatro di eventi messo su dal rapper di Atlanta. Crack Sandwich ne è un esempio lampante in cui JID strumentalizza la potenza descrittiva del rap per ricordare in fase adulta le memorie passate che l’hanno portato a realizzazioni inedite.

Black man using his mind, It’s a target on your forehead

The Forever Story non è essente di difetti data la grande aspettativa che si auto produce dalla prima traccia. Brani come Can’t Punk Me non sono negativi di per sé ma in un contesto così pregevole come questo perdono di valore e finiscono con il passare in sordina. Fortunatamente il ritmo non cede mai abbastanza da rovinare il groove e la baseline di Surround Sound ripesca una valida alternativa ad un bounce lirico di cui si sentiva la mancanza ai piani alti del mainstream rap.

Nonostante l’intensità dei momenti di dolore, il vero potere è in ciò che succede dopo. JID si fa messaggero e ispiratore della capacità di andare avanti dopo un lutto. La dedica al suo amico Kody porta l’MC a mostrarsi non solo come spalla per la familia dell’amico ma come motivatore in una situazione dove le parole perdono valenza. La clip introduttiva viene direttamente da un autentico audio registrato nel corso del funerale della nonna di JID donando a Kody Blu 31 la purezza e l’autenticità necessaria a renderla una delle canzoni dell’anno.

La famiglia continua a giocare un ruolo fondamentale nella penna di JID, la doppietta Bruddanem e Sistanem ha il compito di mostrare le complesse relazioni tra fratelli e sorelle nel momento in cui si cresce e le strade si fanno più strette e distanti. Nonostante la prima includa una delicata e buona strofa di Lil Durk è l’incredibile Sistanem a tenere alta la qualità dell’impresa, oscurando l’atipica collaborazione con Durk fino a renderla uno dei talloni d’Achille dell’intero progetto. La relazione con la sorella viene descritta da JID in tre lunghe strofe, una complessa esposizione di vita reale dove i connotati come “fratello” e “sorella” non equivalgono necessariamente a serenità e comprensione.

The Forever Story continua a mostrarsi nella sua seconda metà come una tela bianca su cui JID ha saputo trasformare senza pressione la sua creatività in colore. Un delicato e soulful brano d’amore come Can’t Make U Change è il momento ideale per prepararsi al bagaglio lirico di Stars e Just In Time.

La collaborazione con un raro Yasiin Bey ricorda a JID di essere prima di tutto un fan di questa musica con la facoltà di rendere ospiti del suo mondo i suoi più fondamentali idoli. Strofe in cui si cerca la propria voce tra le stelle sempre più abbandonate a sé stesse in un mondo che non ha più tempo ne voglia di alzare la testa. Il tempo d’altra parte è l’unica illusione da sfruttare e artisti come Lil Wayne sono sicuramente tra quelli che più lo hanno saputo plasmare a loro favore. In queste ultime due ottime collaborazioni è possibile notare come subentri la parte da MC competitivo di JID, la potenza di The Forever Story sta proprio nella capacità d contenere ogni lato e abilità dell’artista.

Uno dei temi fondamentali della discografia di JID è la crescita intesa come progressione. È possibile notare come in The Forever Story alcuni argomenti siano tornati accerchiati da interpretazioni aggiornate o spesso completamente inedite dal vecchio The Never Story. Money e Better Days riguardano due temi molto cari a JID ma che col passare del tempo navigano evidentemente in dimensioni diverse della sua mente. Superata la soglia dei 30, JID può fermarsi per riflettere sulla maratona di eventi che ha arricchito i suoi venti. Nel brainstorming nasce Launder Too, ultima traccia per la versione commerciale di The Forever Story ma lontana dall’essere la conclusione della storia.

Con questa premessa duole annotare che il brano finale è 2007, un brano che non è riuscito a trovare posto nella versione ufficiale dell’album per un puro problema di sample. JID ha provveduto al problema, caricando la canzone su YouTube considerandone l’enorme importanza. Possiamo confermare il fondamentale ruolo di 2007 che chiude in un cerchio perfetto questo spettacolare The Forever Story. Un brano lungo che da voce non solo al protagonista del progetto ma come dicevamo prima, anche ai suoi più cari co-protagonisti….

The Forever Story è indubbiamente uno dei progetti dell’anno, una trasversale avventura in una delle menti più geniali del liricismo moderno.

Che siate fan di lunga data o solo ascoltatori curiosi, questo nuovo album di JID è sia un’emozionante proseguo di una storia iniziata tempo fa sia un perfetto biglietto di ingresso per una carriera che siamo sicuri avrà ancora molto da dare.