L’omicidio di Pop Smoke: quando una vita vale 2.000 dollari – True Crime

Pop Smoke true crime

Com’è morto un ragazzo di appena vent’anni, consacrato come uno dei massimi esponenti della drill? Scopriamo quali sono state la cause che hanno portato all’omicidio di Pop Smoke, avvenuto nel vicino 2020.

Pop Smoke è forse l’artista di cui abbiamo parlato in questa rubrica fino ad ora, ad avere la carriera artistica più breve in assoluto. La cosa stupefacente è che, nonostante questo, sia riuscito ad ottenere grandissimi riconoscimenti come:

  • 2021 – Billboard Music Awards Miglior artista rap
  • 2021 – Billboard Music Awards Miglior album rap
  • 2021 – Grammy Award Candidatura per miglior interpretazione rap solista

ma, anche questa volta, non mancano le controversie che hanno contribuito a caratterizzare la sua brevissima esistenza come le accuse di furto, di spaccio di droga e di possesso di arma da fuoco.

Ripercorriamo ora la vita di Pop Smoke, dai primi passi nell’industria musicale, al successo, fino al suo tragico omicidio.

Come si passa dallo spaccio, alla vetta delle classifiche

È l’estate del 1999 a Brooklyn quando, il 20 luglio, nasce Bashar Barakah Jackson, in arte Pop Smoke. La sua adolescenza è segnata da diversi problemi legati allo spaccio di droga e alla detenzione di arma da fuoco. Quest’ultimo episodio in particolare, lo porterà a scontare due anni agli arresti domiciliari.

Noto per essere diventato uno dei pionieri della drill nella sua città, inizia la carriera artistica nel 2017 realizzando dei remix di brani piuttosto noti, fino ad arrivare a creare musica originale. E il successo per Pop Smoke non tarda ad arrivare…

Soli due anni dopo, nel 2019, Pop Smoke pubblica Welcome To The Party, singolo estratto dal suo primo mixtape Meet The Woo. Il pezzo vedrà un remix prima con Nicki Minaj e poi con Skepta ma saranno tanti altri gli artisti a rivisitare il brano, come: Pusha T, Meek Mill e ASAP Ferg. Basta mettere in play il pezzo per comprendere quanto il sound di Pop Smoke fosse all’avanguardia e perché si sia guadagnato il titolo di uno dei massimi esponente della drill, riuscendo, con questo genere, a dominare le classifiche.

Il debutto nelle chart vero e proprio, arriva pochi mesi più tardi grazie alla collaborazione con Travis Scott in Gatti, singolo che si posiziona al numero 69 della Billboard Hot 100.

Al primo mixtape, segue Meet The Woo 2, ma è a luglio del 2020 che esce il primo album di debutto di Pop Smoke: Shoot for the stars, aim for the moon di cui 50 Cent è stato produttore esecutivo.

Il progetto vola in vetta alla Billboard 200 e tutte le diciannove tracce che compongono il disco si posizionano nella Billboard Hot 100. Un risultato a dir poco incredibile. È proprio con questo progetto che la musica di Pop Smoke si affaccia al panorama internazionale ma l’artista non potrà mai godere in prima persona di questo successo in quanto, a questo punto della storia, già non più in vita

L’omicidio di Pop Smoke: perdere la vita per un Rolex

Pop Smoke muore, infatti, il 19 febbraio dello stesso anno in California, a causa di due proiettili esplosi da un’arma da fuoco. Ma come siamo passati da un successo irrefrenabile, all’omicidio di un altro artista poco più che ventenne? È un mercoledì mattina quando, nella casa di Pop Smoke a Hollywood Hills, fanno irruzione quattro uomini incappucciati: Corey Walker e Keandre Rogers, rispettivamente di diciannove e diciotto anni e altri due ragazzi, uno di diciassette anni e uno di soli quindici anni.

Viene, prima di tutto, da chiedersi come dei perfetti estranei siano venuti a conoscenza di dove l’artista si trovasse la mattina del delitto. Purtroppo, Pop Smoke commette una leggerezza che gli costerà la vita: poche ore prima del suo omicidio, pubblica su Instagram una storia che ritraeva una borsa del noto brand Amiri, con attaccata una targetta che riportava il suo esatto indirizzo. Non è stato difficile, dunque, per dei malintenzionati come i suoi carnefici, scoprire dove si trovasse Pop Smoke quando hanno deciso di rapinarlo.

Sono proprio i soldi, infatti, la causa della morte di Pop Smoke, al quale viene sottratto il Rolex tempestato di diamanti, rivenduto poi per soli 2.000 dollari. Ed è questa la confessione che il quindicenne che ha preso parte alla rapina, fa al suo compagno di cella nel centro di detenzione per minori nel quale si trova, pochi mesi dopo la dipartita di Pop Smoke. L’artista, inizialmente, non aveva posto resistenza, ma quando aveva deciso di provare a fronteggiare i quattro malviventi, era stato preso in pieno da due colpi che hanno portato alla sua morte.

2.000 dollari, dunque, sono la cifra che sembra valere la vita umana al giorno d’oggi, il che fa ancora più rabbia.

Gli ultimi aggiornamenti sulla morte di Pop Smoke: chi l’ha ucciso?

I più recenti sviluppi sul caso di Pop Smoke risalgono proprio a pochi giorni fa (maggio 2023). Il ragazzo allora quindicenne ma che oggi ha 18 anni, pare aver formalmente confessato di essere stato il diretto responsabile della morte di Pop Smoke. Rinchiuso ancora nel penitenziario giovanile, vi rimarrà fino all’età di 25 anni, quando potrà poi affrontare il processo come una persona adulta.

In questo contesto, colpiscono particolarmente le parole del giudice della Corte Superiore della Contea di Los Angeles, al reo confesso, che ben riflettono quanto accaduto a Pop Smoke per mano sua:

Non hai il diritto di togliere la vita a qualcuno. Non hai il diritto di prendere la proprietà di qualcuno.

L’eredità musicale e culturale che Pop Smoke ci ha lasciato

Nonostante la breve attività musicale di Pop Smoke, l’artista ha comunque lasciato un segno indelebile e un’eredità importante. Questo è testimoniato tanto dagli streaming infiniti delle sue canzoni che lo hanno portato a scalare le classifiche, quanto dall’uso dei suoi brani per le numerose proteste per la violenta e ingiusta morte di George Floyd e, tutto questo, nonostante i suoi pezzi non ritraggano tematiche prettamente relative alle discriminazioni o particolarmente inerenti alle circostanze.

Questo era il nostro format di True Crime, oggi dedicato a Pop Smoke, 1999 – 2020: dallo spaccio di droga e possesso di armi da fuoco, fino a diventare uno dei massimi esponenti della drill alla conquista delle classifiche di tutto il mondo.