Nas e Hit Boy incantano l’Hip-Hop con Magic

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Dopo aver analizzato ogni aspetto di King’s Disease ed essere rimasti profondamente colpiti dall’incredibile successore, Magic è arrivato con uno scopo ben preciso. La singolare forma espressa da Nas nel celebre brano di KD2 (rare) viene estesa in nove potenti tracce dal sapore vintage.

Magic è l’ennesimo prezioso momento di Nas e Hit-Boy

L’obiettivo di Nas e Hit-Boy sembra essere quello di volere dimostrare la nascita di qualcosa destinato a lasciare un segno non solo nel calendario delle uscite discografiche ma nella storia di entrambi gli artisti.

Se dovessimo scegliere una sola parola che possa descrivere Magic, quest’ultima sarebbe indubbiamente reazione. Sono le reazioni ai primi due lavori il motore dietro i nuovi brani ed è la reazione di Nas e Hit-Boy a tutto ciò che è seguito a fare da benzina al tutto.

Speechless è un’introduzione forte, dark e dannatamente Hip-Hop. Lo stato con cui Nas ha lasciato i suoi fan e i più cinici dopo i primi due lavori con Hit-Boy è descritto non con lo scopo di narrare i loro momenti ma di metaforizzarli così che l’MC newyorkese possa dare inizio alle portentose danze di questo ultimo lavoro.

The bounce back the greatest feeling, when they thought that you was finished, leave em speechless

Consapevole della fortuna di poter non solo visionare ma anche ricatturare la fiamma della sua passione per il genere che gli ha cambiato la vita, Nas esplode di nuovo davanti al microfono.

I’m twenty-one years past the 27 Club, it’s like I went back into my past and then I sped It up

I momenti che incontriamo in Magic sono minori in scala a quelli dei precedenti due progetti ma non per questo mancano della stessa magia (scusate il gioco di parole).

In Meet Joe Black Nas si lascia coinvolgere dalla grinta scaturita dall’aspetto competitivo del Rap, facendo ritornare in lui un lato che alcuni fan aspettavano di risentire con ansia.

dangerous corners, you better pray that tomorrow arrives, rap Sugar Ray Robinson, nothin’ sweet, y’all too out of shape to even box with me

Non crediamo che la clip audio di Soulja Boy riveli il destinatario del proiettile lirico di Nas ma pensiamo che serva a catturare un momento storico, quello di fine anni 2000 in cui la carriera di Nas veniva predata da media e colleghi per le sue forti dichiarazioni.

Essere veterani ha i suoi pregi quando si parla di esperienze e storia, quella di Nas è una carriera che ha toccato la Golden Age, visto rinascere dalle ceneri un genere per poi conquistare il mondo intero.

Nas sa cos’è il brutto nel mondo, ma anche per lui le pareti che circondano la nostra società oggi sono più sporche che mai. Pandemie, omicidi che stanno portando via le vite dei più giovani e personalità nere che cambiano il mondo per poi lasciarci.

Ugly è ricca di versi taglienti, momenti lirici che catturano questa nuova versione del mondo dagli occhi di uno dei più grandi. Il ritornello minimale non deve distrarci dal fatto che questo brano è una delle bandiere tematiche di Magic.

It’s ugly outside, they say beauty is in the eye of the beholder

Faremmo un crimine a non menzionare abbastanza Hit-Boy tra queste righe. Se i primi due progetti abbiano senza dubbio mostrato la sua versatilità, qui viene esaltato il lavoro e lo studio effettuato dal produttore negli ultimi anni. Studiando giganti come Pete Rock, DJ Premier e altri, Hit è rinato donando alla sua carriera un boost inaspettato e paurosamente sorprendente. Si può tranquillamente mettere in parallelo la seconda gioventù artistica di Nasir Jones alla crescita musicale del produttore.

40-16 Building è l’esempio perfetto di quello che stiamo scrivendo, il campionamento di Nas Is Like è una dedica ben mirata da parte di Hit, un I got this manifestato in un beat dalle tinte boom bap ma che può essere mixato nelle playlist moderne senza pensarci due volte.

Nonostante Nas abbia già evidentemente contribuito a cambiare la concezione di Rap come Il genere dei giovani, quest’ultimi rimangono il futuro e quindi la parte più importante.

Hollywood Gangsta inizia con un saluto a chi New York City la sta rianimando con strofe incredibili e progetti rilevanti. Nasir non si limita a fare shout-out ai più giovani ma l’intero carico lirico di Hollywood Gangsta è plasmato dalla saggezza acquisita dal MC e la sua longeva carriera. Il concept del brano è talmente incastrato bene alla successiva Wu for the Children che con il giusto beat-switch sarebbe potuta essere una mega traccia.

Nas regala echi lirici alle leggendarie parole di Old Dirty Bastard in un brano completamente dedicato alle nuove generazioni. Nonostante l’incredibile carriera, rimangono nella mente della leggenda di Queensbridge momenti mancati e forti ripensamenti.

I shoulda had Grammy’s when Ol’ Dirty said “Wu for the children, shoulda did that remix verse on Gimme the Loot for Biggie

Un brano in bilico tra pensieri rivolti al passato e azioni elaborate nel presente, in cui Nas parla anche dei suoi fan più devoti, tra i più attivi nella scena rap con i loro vogliamo il vecchio Nas!. L’ironia è che proprio Nas sembra essere diventato uno dei più consistenti della sua generazione e Magic non solo indica che gli ultimi due progetti con Hit-Boy non erano un singolare momento, ma come rivelato in Ugly, qualcosa di nuovo è già in arrivo.

Dopo i precedenti due brani rivolti alle generazioni più recenti, con Wave Gods arriva il momento di condividere il microfono con uno di loro. La scelta di A$AP Rocky appare sensata e ci eccita non poco considerando che l’artista dopo Testing sembra essere tornato a delle radici sonore e geografiche che non vediamo l’ora di ascoltare integralmente in un probabile nuovo album.

La catena di congiunzione è data dalla presenza di DJ Premier, un momento incredibile in cui la Grande Mela compare davanti ai nostri occhi grazie a ciò che ascoltiamo. Non è un attimo catturato dai gloriosi anni 90’ ma qualcosa in più: un ideale dimostrazione che il passato può dimostrarsi un validissimo strumento di ispirazione e non solo un ripetitivo termine di paragone.

Nonostante Wave Gods non sia il più robusto dei brani di Magic liricamente parlando, presenta un prezioso momento per tutti e 4 gli artisti coinvolti.

È alla fine di questo breve e intenso ascolto che otteniamo il meglio, il climax esplode nelle nostre orecchie con The Truth e Dedicated. Un brain storming che potrebbe anticipare i momenti che ci attendono in King’s Disease III. La prima prende di mira il più astratto e manipolato dei termini: la verità, mentre il secondo, (fiore all’occhiello dell’intero progetto) manifesta in un quadro sonoro e artistico la devozione di Nas nei confronti della sua primaria missione nella vita: fare musica.

Nonostante la contenuta durata di Magic, Nas fa di ogni secondo un momento fondamentale per esprimere al meglio la sua poesia. Hit-Boy è anche qui la seconda star del progetto, stavolta ancora più capace di mostrare al pubblico il proprio rispetto e tributo ai sound che lo hanno preceduto e hanno dato i natali al prezioso e leggendario collega.

Magic è stato il progetto perfetto per chiudere il 2021 e rimane l’apripista perfetto per un 2022 che siamo sicuri sarà ricco di sorprese per Nas e Hit-Boy.

Pure magic, no tricks.