Rapologia Charts – I migliori beat del rap italiano del 2022

Mai come negli ultimi anni i produttori e beatmaker stanno riuscendo ad ottenere il giusto risalto all’interno della scena. Siamo ancora forse lontani dal traguardo, però è ormai frequente trovare il nome dell’autore della strumentale ben evidenziato a fianco del rapper (o cantante che sia) e, per questo motivo, tra le varie classifiche di fine 2022 ci pare giusto annoverare anche i migliori beat che il rap italiano ci ha offerto.

Mace, Big Joe e Sick Budd tra gli autori dei beat migliori del rap italiano del 2022

Mace – Victory Lap (Noyz Narcos)

La traccia conclusiva di Virus è una vera e propria manata in faccia da parte di Mace. Un beat potente e graffiante sul quale Noyz mette le cose in chiaro per l’ultima volta all’interno di Virus. La strumentale campiona il brano A child of God (Hard to believe) il primissimo brano di Millie Jackson, cantante soul/R’nB in grado di pubblicare diverse hit nel corso degli anni ’70. Parlando di Millie Jackson, dobbiamo citare un suo brano del 1974, intitolato The Rap, un monologo di oltre 5 minuti, una sorta di preludio all’avvento del rap per come lo conosciamo noi. Questo è sicuramente servito a farla riscoprire dalla scena hip-hop, che spesso l’ha definita come la prima MC donna, citandola, omaggiandola e soprattutto campionando i sui brani, come ha fatto MACE in Victory Lap.

Big Joe – Sangò (Louis Dee)

Sangò è la traccia conclusiva dell’omonimo album di Louis Dee, prodotta da un Big Joe veramente in grazia di Dio. Un beat particolare e raffinato, senza drum ma con un caratteristico pianoforte. L’effetto finale è nostalgico e malinconico perfetto per le parole di Louis Dee, che come sempre mostra affinità con il suo producer. Un’ottima conclusione per il disco, con una delle tracce migliori del progetto.

Sick Budd – Wanda Ferragamo (Lanz Khan)

Sick Budd, già producer di Silent Bob, in questo 2022 ha prodotto interamente il nuovo disco di Lanz Khan. E lo ha fatto egregiamente realizzando beat con un sentore Classic, senza mai suonare vecchio o già sentito. Sempre perfettamente originale e riconoscibile. In particolare il beat che ci è piaciuto di più del progetto è quello di Wanda Ferragamo: particolarmente cupo e intenso, per certi versi ci ricorda la scena newyorkese di fine anni ’90, rivisitata con stile, un po’ sulla falsa riga di quanto fatto da Tyler The Creator ai tempi di Yonkers. Al di là delle impressioni nostre, rimane uno dei beat più potenti di questo 2022.

Sixpm, Junior K – Tutti Hanno Paura (Ernia)

La traccia di apertura di Io non ho paura è una vera e propria perla della musica italiana degli ultimi anni, alla faccia di chi continua a sostenere che nel rap non ci siano veri e propri musicisti. Questo beat è realizzato a 4 mani da due pesi massimi della produzione Made in Italy, ovvero Sixpm e Junior K. Il primo ha prodotto una valanga di musica per Guè, Rose Villain, Jake la Furia, Emis Killa, Mareuego ma anche nel mondo del pop per Jovanotti, Elisa, Benji&Fede. Un artista a tutto tondo che ha dimostrato di avere gusto e stile. Il secondo, Junior K, è parte del roster di BHMG di Sfera Ebbasta, per il quale ha prodotto numerose hit di Famoso, oltre ad aver collaborato con quasi tutta la scena italiana. Due artisti di questo calibro non potevano fallire lavorando insieme e il beat di Tutti hanno paura ne è la prova. La base parte soft accompagnando la voce di Marco Mengoni, per poi crescere mano a mano che il testo di Ernia si fa più intenso. Un ottimo biglietto da visita per quello che sarà il suono di tutto l’album.

Aleaka – Primo Stadio: Separazione (Toni Zeno)

Aleaka è un producer di Torino a cui noi di Rapologia siamo particolarmente affezionati. Il suo suono è assolutamente originale e inedito in Italia. Quest’anno ha realizzato un EP di 3 brani con un talento che sta sbocciando quale Toni Zeno e proprio con Toni Zeno ha in programma di pubblicare un intero disco nel corso del prossimo anno. Il beat che ci è piaciuto di più è quello di Primo Stadio: Separazione, caratterizzato da una prima parte drumless, con una potente sferzata a metà brano per diventare una vera e propria bomba a mano. Se vi piacciono i beat di Aleaka, vi consigliamo di ripescare (oltre ai suoi producer album realizzati negli scorsi anni) il beat-tape 29 Settembre, in cui sono raccolte 12 produzioni inedite.

Night Skinny – Diavolo

Night Skinny è un producer che non occorre presentare. Quest’anno ha pubblicato Botox, uno dei dischi più attesi dell’anno per la quantità e la qualità degli ospiti presenti al suo interno. Eppure il disco nel complesso non ci ha entusiasmato troppo, più per fiacchezza delle strofe che per i beat di Skinny, che anzi ha dimostrato sempre stile e originalità nell’uso di sample, strumenti ed effetti e stile nel confezionare i beat. Uno di quelli che ci è piaciuto maggiormente è Diavolo, nonché una delle tracce più ascoltate del disco. Anche in questo caso, ci concentriamo sulla base e al fantastico uso dei vocali in loop per dare struttura al beat. Il beat stesso cambia ed evolve nel corso del brano, uscendo dallo schema dell’hip hop classico in cui le 4 battute si ripropongono all’infinito. Altri beat degni di nota di questo disco sono indubbiamente Prodotto che campiona No More Sorrow dei Club Dogo (che a sua volta campionava Heat Haze di John Cameron), Per la strada che omaggia Ready of not dei Fugees, le manate in faccia di Millesimati o le qualità da polistrumentista di Skinny che emergono nell’ottimo beat di Così non va.

Mixer T, Stabber – Ciao Baby (Gemitaiz)

Mixer T e Stabber per realizzare questo beat hanno sfruttato il brano Disfruto della cantautrice messicana Carla Morrsison. La struttura del beat ricalca esattamente quello del beat originale, sfruttando anche la voce di Carla che viene opportunamente utilizzata per diventare un ritornello melodico e intimo. Un’ottima prova per i due producer che hanno disegnato questo beat che sembra fatto apposta per il lato più intimo di Gemitaiz.

Tosses – Sandro Pertini (Gionni Gioielli)

Qua ci troviamo davanti a un piccolo capolavoro da parte di Tosses. Un mago dei campionamenti come Tosses ha dovuto superare sé stesso per sorprendere un altro mago dei campionamenti come Gionni Gioielli. In questo caso ha pescato un brano dei Kansas City Express, intitolato In this place del 1975. Un brano ricercato seppur non rarissimo, dato che era già stato campionato da un’altra forte ispirazione di MRGA, ovvero Just Gangsta di Conway (2016), così come dai DVSN e da Crimeapple. Il risultato finale è una delle tracce più iconiche della discografia del Garofano, un testo riflessivo che scorre sopra un beat delicato, senza drum, ottimo per accompagnare anche il Discorso Di Fine Anno di Pertini del 1983, uno dei più intensi della storia italiana, che sopra al tappeto di Tosses ci fa ancora venire la pelle d’oca dopo quasi 40 anni.

2nd Roof, T&O – Outro (senti) (Fabri Fibra)

Per chiudere il disco, Fabri Fibra aveva bisogno di qualcosa di potente ed intenso, per lasciare il segno con il suo disco Caos. Per farlo si è affidato ai fedelissimi 2nd Roof che insieme ai T&O hanno composto un giro di piano sul quale è stato sufficiente solo aggiungere il rullante. Un beat particolare, che ci ha ricordato il sound di Diablo e più in generale del mixtape Faces di Mac Miller, che viene appunto omaggiato anche nel testo del brano. All’intero di un disco che non ha convinto tutti gli ascoltatori, questo beat (insieme al testo intimo che Fibra ci ha ricamato sopra) è un piacevolissimo dessert, che fa comunque venire voglia di rimettere in play l’album. È vero che nessuno fa più gli outro nei dischi, però se questo è il livello, ben vengano!

Trusty – Le Pietre Non Volano (Luchè)

La traccia migliore dell’ultimo disco di Luchè è tale anche grazie allo splendido beat realizzato da DJ Fedele aka Trusty. Francesco Fedele, già collaboratore di CoCo e O’Iank, è un fiero rappresentante del sound napoletano e proprio con questo brano ha avuto la sua consacrazione. Il beat sfrutta nell’intro le voci del brano Treat me right di Pete Bellis & Tommy, un pezzo di Deep House neanche particolarmente famoso. Questo è un innegabile segno che il producer di Luchè ha una vasta conoscenza della musica, anche al di fuori dell’hip-hop del mainstream. Il corpo del beat è comunque realizzato interamente da lui, senza ulteriori sample, ad esclusione delle voci in background. Un ottimo beat arricchito dall’ottimo testo di Luchè e dalla strofa di Marracash.

Come anticipato, questa è solo una selezione di alcuni dei migliori beat del rap italiano nel 2022: secondo te quali altri sono stati memorabili?

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