La poetica di MezzoSangue

mezzosangue

Citazioni e riferimenti di un autore complesso

De Anima

“.. anche la vita, come il dramma, è fondata sull’azione, e lo scopo della vita è un’azione e non una condizione. I caratteri determinano la differenza, ma  anche l’azione, la felicità o la sventura..”

Il celebre filosofo Aristotele definiva l’anima come il principio necessario di un corpo naturale che sia strumentalmente predisposto alla vita. In termini pratici, tutto ciò di cui disponiamo, dalla vista all’udito non bastano in quanto presenti nel nostro corpo perché è qualcos’altro che teniamo dentro che ci permette di sentire e di vedere. Bisogna quindi che ogni individuo compia dentro sé il proprio percorso al fine di dare forma e voce a questo qualcosa che, più comunemente, chiamiamo anima.

Ben due anni fa MezzoSangue si apprestava a rilasciare una special track con lo stesso titolo del trattato filosofico prima citato, De Anima”, presentandolo come un brano dal valore inestimabile. Senza dubbio questa traccia avrà un ruolo fondamentale nel suo percorso artistico poiché segnerà indelebilmente un punto di non ritorno nella sua musica, una sorta di scelta selettiva con la quale rischiare di perdere tutto o, d’altro canto, con la possibilità di conquistare un traguardo che va oltre il successo discografico ed economico quale la fiducia. Questa traccia infatti, per motivi di copywright non potrà essere inserita in “Soul of a Supertrump” ma sarà l’inizio di un viaggio molto importante per lui. I riferimenti nel brano sono metafisici, criptici e violenti, un esame di coscienza messo in piazza in un periodo dove facilmente la musica può esser travisata, può perdere il suo valore, può esser data in pasto ad interpretazioni sfuggevoli e taglienti. Nonostante tutto l’artista romano non esita a tradurre in musica la sua persona esponendosi oltremodo in un contesto in cui è molto labile il confine tra essere ed apparire. E forse è proprio questo aspetto che lo rende ad oggi, nonostante l’assenza di una massiccia discografia, uno degli artisti più discussi in Italia, discostandosi persino dalle luci e delle ombre che investono quotidianamente il rap. Questo brano è una dichiarazione di responsabilità da parte dell’artista che spesso, in seguito, verrà accusato di ostentare, di forzare la sua musica, di esser ripetitivo, di peccare tecnicamente e di voler lucrare sullo strumento culturale. Il fatto è che MezzoSangue è nato in un periodo nel quale la musica in Italia era intrisa dalla mediocrità, da crisi di rappresentazioni e dalla grave mancanza di ispirazione autoriale. Non che adesso ne sia florida, ma almeno il treno del business è arrivato anche da noi ad oscurare in parte quelle mancanze.

Waking Life

“… il sogno è il destino”.

Non è però con questa traccia che MezzoSangue ha dimostrato agli ascoltatori, anche a quelli più scettici, come la musica possa essere un mezzo espressivo che vada oltre la gratificazione istantanea o l’intrattenimento. Prima di “De Anima infatti, esiste “Musica Cicatrene“, il mixtape che gli ha permesso di avere una voce in capitolo importante nel rap di oggi. (Chiariamo però che, nel caso specifico, il termine rap è concesso perché simbolo per eccellenza della musica che ha qualcosa da dire, di artisti che hanno delle storie da raccontare. Sviscerare poi cosa è o non è proprio della cultura in sé è un discorso differente). Il tape è una storia che si sviluppa parallelamente, con qualche ovvia deviazione di percorso, a Waking Life, film d’animazione girato in rotoscope del regista indipendente Richard Linklater che, nella sua seppur breve filmografia, si è sempre soffermato su temi importanti come l’esistenza di Dio, il significato della morte o l’importanza dello scorrere del tempo. Non è da meno MezzoSangue, che ne interpreta e traduce a suo modo determinati concetti reinventandoli in musica. La traccia “Esistenzialismo” traspone nel presente il fermento intellettuale che ha caratterizzato il mondo intero nel periodo dopo le due guerre, affermando la centralità dell’uomo nell’individualismo così come nel collettivo. Never Mind è un istant classic, un brano nel quale tantissimi ragazzi si sono immedesimati con un visual in FPS da brivido ed un beat preso in prestito da una traccia semi-sconosciuta altrettanto bella che trovate a questo link qui.  “Shylock” è  una risposta a tutti coloro che affermano che la sua musica manchi di metrica, flow ed incastri sbilanciandosi troppo verso i contenuti. Il tema è il denaro e Shylock è l’avido mercante di Venezia di William Shakespeare, la cui morale viene prevaricata dall’avarizia. All’interno della traccia conclusiva è infine riportato il celebre monologo di Quinto Potere, capolavoro del regista statunitense Sydney Lumet. Un’aspra critica al sistema dello spettacolo ed ai suoi retroscena che lucrano sul cinismo e sulla totale mancanza di sensibilità. Nulla è lasciato al caso.

Soul of a Supertump

“C’è tanta gente infelice che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l’animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo”

Il titolo è ispirato a Christopher McCandless, un viaggiatore statunitense, il quale adottò il nome fittizio di Alexander Supertump, che intraprese nel 1992 un viaggio in totale solitudine esplorando i confini di sé stesso e degli USA sino a giungere nelle terre selvagge dell’Alaska nelle quali morì proprio come era partito, da solo. La sua particolare storia è narrata nel bellissimo film diretto da Sean Penn, Into The Wild, del quale vi consigliamo la visione. Ed è proprio partendo dal nome fittizio di Supertramp che MezzoSangue dà vita al suo progetto nel quale continua ill suo excursus interiore viaggiando all’interno della sua psiche. Un quadro per essere ben compreso deve esser guardato da vicino e non osservato da lontano. Questa è inoltre la volontà demiurgica del viaggiatore che nella title track è ben spiegata. Il disco sviluppa così i suoi concetti tra città fantasma abitata da gente senza anima (Silent Hill) e labirinti nei quali la gente non è consapevole di essere rinchiusa (Circus). La traccia introduttiva “Armonia e Caos” è forse la più esplicativa delle sue intenzioni. Essa è infatti anticipata da un introduzione che riporta i concetti sviluppati dal filosofo tedesco Friedrich Nietzsche ne “La nascita della tragedia dallo spirito della musica” in un monologo presente nel film “Il rosso e il blu”, diretto dall’italiano Giuseppe Piccioni. Questa teoria si basa sulla contraddittoria relazione che vi è tra le divinità Apollo e Dioniso che periodicamente si oppongono e si riconciliano, consci del loro netto contrasto. La prima personifica l’equilibrio, la seconda invece l’enfasi. Così come la musica anche l’uomo è costretto a convivere con la necessità di dover bilanciare costantemente queste due sensazioni, istinto e ragione, che ne regolano la vita nonostante le certezze che egli possiede. Conflitto interiore di cui Mezzosangue si fa coraggiosamente portavoce. Non a caso Benoit Lecomte è il soggetto che decide di raccontare per spiegare meglio quale è il suo effettivo ruolo in questa musica, che tutti coloro che la fanno pensano di avere ma di cui nessuno ne è effettivamente consapevole. Lecomte è un nuotatore francese che, nel 1998, ha attraversato senza alcun tipo di supporto l’Oceano Atlantico a nuoto, infestato notoriamente di insidie e di squali. Lo stesso percorso che MezzoSangue ha deciso di intraprendere tra critici istituzionalizzati, ascoltatori non pronti ed un Paese che stenta a decollare, non riuscendo mai a strapparsi di dosso le sue radici secolari che lo immobilizzano. Tutto questo, da ricordare, è stato regalato agli ascoltatori.

Epilogo

Sono trascorsi ben due anni dalla pubblicazione del suo ultimo progetto che sembra sia stata capito ed apprezzato. Il rischio di esser confuso o mal interpretato purtroppo continua a rimanere tangibile anche per via della musica e dell’industria che continuano senza sosta a mutare, forse rendendo la musica un accessorio di questa tumultuosa crescita. Sono due anni nei quali Mezzosangue è rimasto in silenzio, a lavorare sul disco come da lui annunciato, a fare i conti su quali siano le effettive necessità da soddisfare. Ciò che è certo è che qualsiasi sia il risultato sarà il frutto di un attento studio poiché gli anni sono una dimostrazione di lavoro e sacrificio che poi sono sinonimi di qualità. Bisogna quindi che non si consideri assoluto tutto ciò che riguarda la sua figura ma è necessario riporre fiducia incondizionata ad un artista che ha saputo toccare le coscienze di molte persone, grandi e piccole, per farle risvegliare dal torpore in cui erano state incanalate.

“… e dentro ho due esseri incompiuti, ho ucciso l’uno tra tanti e nutrito l’uno fra tutti.”