Dennis Daughter è il mixtape di debutto di Lola Brooke

Lola Brooke ha debuttato ufficialmente con Dennis Daughter. Il mixtape segna il primo progetto musicale della rapper newyorkese, attiva sulla scena già da qualche anno.

Il disco è uscito questa notte per la Arista Records, una divisione di Sony che all’inizio di quest’anno ha deciso di investire sull’artista garantendole un contratto discografico.

Bryson Tiller e French Montana ospiti di Lola Brooke in Dennis Daughter

Con questo titolo, l’artista ha reso omaggio al padre, con la cui scomparsa prematura ha dovuto fare i conti fin da giovanissima. La figura paterna risulta, infatti, essere dominante al centro della narrazione del mixtape.

Lola apre con Intro (2023 Flow), con la quale non solo ci offre uno spaccato del percorso fatto fino ad ora, ma continua anche una serie di freestyle inaugurata nel 2017. La tracklist ci offre poi diversi altri banger tra i quali si distingue sicuramente Don’t Get Me Started sulle cui note la rapper si alterna con Coi Leray e Nija.

Il video di questa potenziale hit ci catapulta direttamente nelle strade della Grande Mela, dove troviamo le due artiste sfrecciare a bordo di quad e motocross.

Lola Brooke torna poi a mostrare la propria umanità e vulnerabilità con Vacant Heart e Dear Dennis. Con la prima, la rapper parla di relazioni personali, del rapporto con la fama e con la difficoltà di con conciliare la vita pubblica con quella privata. La seconda, invece, si conferma come una delle prove migliori della discografia dell’artista.

Al centro rimane il rapporto con il padre, rovinato dalle sue dipendenze e dalla sua incapacità di dimostrare costanza. Non manca un ricordo della nonna, che morendo ha privato Lola di un altro grande supporto.

“My moms told me ‘bout the episodes and the DV’s (Uh-huh)/Then you turnt and got the nerve to put your hands on me?/But it’s cool, I ain’t gon’ trip (Nah)/I know that you a addict, your emotions gon’ flip (Huh)/I’m targetin’ my blessings and I’m never gon’ miss/I appreciate you for the ups and downs, that turned me to a honest b*tch”

In chiusura di Dennis Daughter troviamo il remix di Don’t Play With It con Latto e God Bless All The Rappers. Con quest’ultimo brano, Lola ci restituisce un’ottima prova: una riflessione sull’industria musicale a tutto tondo, nella quale gli artisti – e specialmente i rapper – devono sopravvivere. Nella seconda strofa, l’artista ricorda i tanti colleghi scomparsi a causa della violenza.

“How could you kill Pop Smoke (Huh?) How could you kill PnB? (Huh?)/How could you kill Chinx Drugz, King Von, MO3?/How could you kill Drakeo the Ruler?/Should be worried how they lose you/XXX, Nipsey, both died from a shooter/They say the most dangerous job is for the rappers/We don’t never see it comin’, we use strategies for after/That s**t backwards, God bless all the rappers”

Senza dubbio, il mixtape di debutto di Lola Brooke stupisce. La rapper ci aveva abituato ad una certa immagine di sé, rivelatasi essere solamente una delle sfaccettature della sua arte. Musicalmente, Dennis Daughter pesca a piene mani dalla scena drill newyorkese per arricchirsi di influenze r&b e più old-school. Liricamente, l’artista è al centro così come lo sono le sue esperienze di vita.

Il primo sforzo discografico di Lola farà sicuramente al caso vostro se siete alla ricerca di qualcosa di autentico. Buon ascolto!