Un Jesto disilluso ci presenta Samsara

Jesto

Allo scadere di questo 2022 Jesto si presenta con un nuovo album Samsara.

Un disco che arriva forse inatteso che riporta l’attenzione sul rapper che non sentivamo in un lavoro completo ormai da un paio d’anni.

Jesto in Samsara si racconta tutto

Jesto sceglie le ultime ore di quest’anno per rilasciare il suo nuovo lavoro dopo un periodo di pausa rispetto a quel 2019/2020 che lo aveva visto autore di cinque diversi lavori: Indiejesto, Supershallo 4, Mamma ho ingoiato l’autotune 4 e 5 e LCKDWN con Dj Dust.

Il rapper classe ’82 ci presente un lavoro con un volto e un focus molto precisi. Samsara è il disco di un artista cinico, disilluso, stanco della realtà che lo circonda e che si sente sempre più isolato. In ogni pezzo ci racconta del fastidio e del male di vivere che prova nella nostra società, della sensazione di isolamento, anche “autoimposta” che sta provando. Non ci sono momenti di svago, non ci sono filler, ogni brano è fuoco e ci porta a provare ciò che Jesto sente.

Il rapper sente di essere cambiato, anche in maniera cinica, ma non rifiuta questo cambiamento anzi lo abbraccia e ne va orgoglioso perché questo cambiamento è stato voluto e cercato.

C’è pochissima redenzione nelle parole di Jesto, forse quello che si sente maggiormente ascoltando Samsara è che nonostante lo schifo provato la voglia rimane la stessa, quella di poter continuare a reagire grazie alle rime e alla musica.

Parlando di rime davvero non si può fare nessun appunto, i 39 minuti di durata sono completamente pieni di rime fittissime, incastri e doppi tripli significati: ascoltandolo con attenzione è come se il tempo si dilatasse per dargli la possibilità di dire ancora più parole. Non stiamo certo parlando di strofe con quattro parole qui ma di studio e ricerca fatta con amore e dedizione.

In tutto questo travolgente fiume di parole forse si rischia di far passare in secondo piano le produzioni. Queste ultime, prodotte da Pankees, hanno un sapore molto classico e danno un ottimo supporto al testo. Tra le altre citiamo la produzione di Tutto Scorre con quel pianoforte scordato o distorto che ha subito attirato l’attenzione.

Che dire, un album molto interessante, certo non sarà il disco per le feste ma c’è molto dentro e dietro ogni barra e vi invitiamo a dargli un’ascolto.

È Jesto!? si però da un angolo differente.

Buon anno!