La lunga strofa di Jay-Z in God Did di Dj Khaled

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Spendiamo un attimo due parole sulla chiacchierata strofa di Jay-Z in God Did, la title track dell’ultimo disco ufficiale di Dj Khaled.

Spoiler: dura quattro minuti.

Jay-Z offre tanti spunti in God Did di Dj Khaled

È uscito God Did, il nuovo album di Dj Khaled, e come ogni volta attira su di sé numerose attenzioni anche solo per i nomi che riesce sempre a chiamare con sé questo personaggio che, probabilmente, oltre alla comunicazione, alla gestione dei rapporti e al coinvolgimento dei suoi figli, fa ben poco.

Visti però gli artisti presenti nei suoi dischi, almeno due ascolti per release sono quasi d’obbligo ma, ahinoi, nelle ultime è veramente arduo trovare materiale memorabile.

In God Did lo è senza dubbio la title track, realizzata assieme a Rick Ross, Lil Wayne, Jay-Z, John Legend e Fridayy, in cui i tre MC sono autori di strofe introspettive, portando sul beat concetti relativi anche al perdono, alla preghiera e alla considerazione che hanno del potere di Dio.

Forse tra i tre è Jigga quello che si differenzia maggiormente e basta sentire come inizia la sua parte per capirlo. Con quel “Hov did” fa subito intendere il parallelismo che fa con la divinità, la centralità della sua persona nella strofa e, soprattutto, nelle decisioni che lo hanno reso uno dei rapper più apprezzati della storia e secondo Forbes l’hip hop’s first billionaire.

Il tutto partendo dal drug dealing, come spesso ci ha ricordato all’interno dei suoi brani, arrivando poi a pubblicare pietre miliari del rap e a collaborare a stretto contatto con artisti come Kanye West e Rihanna, diventanti anch’essi miliardari.

Hov did
Please, Lord forgive me for what the stove did
Nobody touched the billi’ until Hov did
How many billionaires can come from Hov crib?
I count three, me, Ye and Rih
Bron’s a Roc boy, so four, technically
I left the dope game with my record clean
I turned the cocaína into champagne

Ma Jay non è solo rap, è anche business, e in questa strofa lunga quattro minuti si sofferma molto su Monogram – il brand di cannabis da lui fondato nel 2020 – ma anche sull’ironia del fatto di essere partito dalla cocaina per arrivare poi allo champagne, dato che dal 2014 ha acquisito quote della società Sovereign Brands, che controllava all’epoca l’Armand de Brignac.

Insomma, tra paragoni a Dio, resoconti della sua carriera da miliardario, apprezzamenti nei confronti della scena UK e ammissioni di fedeltà nei confronti di Meek Mill – nonostante la sua dipartita dalla Roc Nation – questa lunghissima strofa offre tantissimi spunti di riflessione.

They said they don’t know me internationally, n*ggas on the road did
I see a lot of Hov in Giggs
Me and Meek could never beef, I freed that n*gga from a whole bid

Non sarà la migliore della sua carriera come stiamo leggendo in giro, ma è senza dubbio il motivo principale per ascoltare il God Did, il nuovo album ufficiale di Dj Khaled.