Ensi e Nerone si intercambiano alla grande in Brava Gente – Recensione

Ensi Nerone Brava gente

Entrambi assenti con un album solista dall’ultimo anno della scorsa decade, Ensi e Nerone hanno unito le forze per una fatica collaborativa, Brava gente.

Due nomi simili per ciò che rappresentano nella scena, simili nel loro asset artistico e affini l’uno nel modo di rappare dell’altro, appaiono in una cover pseudo-scorsesiana dall’immaginario del tutto italo-gangster, per un disco zeppo di autocelebrazioni sulle loro performance al mic, che si scambiano per 12 tracce.

La strada verso Brava Gente

Per fare una citazione: “Ti piace il rap? / Di brutto / Anche quello italiano? / Eh già, di brutto”, allora sicuramente sarai informato sull’uscita del nuovo disco collaborativo di Ensi e Nerone.

Il duo pochi giorni prima della pubblicazione del loro disco, Brava gente, aveva collezionato un placement significativo aprendo lo splendido disco di DJ Shocca, Sacrosanto, in una spavalda traccia dove si autoproclamavano Shaq & LeBron.

Quando si parla di questi due artisti, nella testa degli ascoltatori non può che spuntare in testa la parola freestyle. Stiamo parlando di due artigiani dell’improvvisazione che hanno messo la testa fuori dalla tana, a tratti limitante, dell’etichetta di “freestyler”, per implementare al loro volto un’idea di rapper a 360 gradi, restando tuttavia fortemente connessi all’immaginario collettivo degli improvvisatori.

Dei king sul palco del freestyle e dei rapper rispettati nelle incisioni di lavori ufficiali: la loro riluttanza alle hit, nel senso più commerciale del termine, sicuramente gli ha fornito uno status diverso da quello che si potrebbe etichettare ad altri rapper partiti dal contesto del freestyle come Emis Killa, Nitro, o (per estremizzare parecchio) un Fedez. Ensi e Nerone continuano a viaggiare con un piede nell’underground, e un piede nella scena un po’ più mainstream, senza mai sbilanciarsi troppo tra i due mondi, e risultando credibili in ambi i lati.

In un ambiente dove questi due mondi, fin troppo spesso, si sono trovati a lanciarsi sassi a vicenda, Ensi e Nerone sono riusciti a bazzicare per la maggior parte della loro carriera sulla linea di confine ricevendo il rispetto da ambe le fazioni. Il loro da farsi al microfono in questo ha sicuramente giocato la sua parte.

Brava Gente di Ensi e Nerone: il contenuto del disco – Recensione

L’apripista del disco King Kong vs Godzilla sembra avere proprio l’intento di mettere in chiaro questo fin da subito, per quello che è forse il momento più piacevole del progetto. Un classico pezzo di intercambio di barre su barre, senza ritornelli, su un beat paradigmatico (vagamente rimembrante Otis di Kanye e Jay-Z) che lascia spazio ai due rapper di darci sotto con le punchline per cui il loro nome come artisti ha preso il valore che ha.

Noi piacciamo a tutti come Vasco e Liga / Cazzo e figa, italiano, ti sorpasso in fila
La scena rap-trap ita, frate’, si è rattrappita / Questo fa la mia partita, ma non rappa mica

La durata delle tracce del disco per la grande maggioranza si mantiene sotto i 3 minuti e le collaborazioni sono minimizzate in 5 tracce su 12. Tuttavia i featuring, sebbene radi nella tracklist, sono abbastanza larghi nella lista di nomi. La traccia Six pack in questo gioca un ruolo importante: un’energica, rockeggiante, quasi-posse track, in cui il duo condivide il beat con una lista stellare comprendente Fabri Fibra, Nitro, Jake La Furia e Gemitaiz.

Tra i vari nomi, si fa spazio l’aggressiva strofa di Nitro, che sicuramente ha trovato una certa affinità con la produzione vicina al suo mondo musicale. In R2R appare Salmo, che in Brava gente ha vestito anche gli abiti da producer, in Domino compare Speranza, e in Hey Mama la giovane cantante prodotta da Salmo, Shari.

Le tematiche del disco ridondano tra le più classiche autocelebrazioni da freestyle sulle proprie capacità al microfono, mantenendosi nella comfort zone dei due rapper, con qualche rara eccezione. Per esemplificare il tema cardine si possono citare brani come Domino o Cuban Link. Per quanto riguarda le tracce che giocano d’eccezione al predominante autocompiacersi, ci sono le riflessive Quando nessuno guarda, che si basa sui rimugini della solitudine, Tagli come Sorrisi, dove il duo si perde in un flusso di coscienza sulla loro perseveranza d’animo post-traumi (probabilmente il momento più sentito del disco) e la latin lover track Un minuto.

Per la maggiore parte, il sound del disco si discosta dal rap boom bap, per una ritmica basata su bassi pesanti, sporadiche 808, flow insistenti e qualche alternativa melodia schizofrenica. Le produzioni sono state curate da svariati nomi, tra cui 2ndRoof, 2P & Adma, 6ixpm, Andy The Hitmaker, Big Joe, Crookers, Don Joe, Luciennn, il sopracitato Salmo, Sine, Strage e Verano.

Considerando che il disco è stato firmato non solo “Ensi e Nerone”, ma anche con l’aggiuntivo nome del duo Brava Gente, potrebbe trattarsi di un episodio che lascia le porte aperte ad altre puntate: staremo a vedere.

Nel frattempo Brava Gente è fuori. Ascoltatelo