Emis Killa, Rizzo – Viscerale (testo)

Emis Killa

Testo di Viscerale di Emis Killa e Rizzo.

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Ah

Spero che tutto ciò finisca ma senza alcun ricatto
Che il tempo ti rapisca senza chiedermi un riscatto
Questa notte è così fredda, che sembra il tuo ritratto
Il mondo fuori da sto letto sembra sempre così astratto

Invece tu mi resti in testa  come musica triste
Che non entusiasma chi la vive, ma solo chi assiste
Buone intenzioni miste a narcisismo, che follia
Quelle volte in cui vorrei guardarti dentro, però c’è foschia

Quando fai la stronza sei più mia del solito
Siamo abbracciati come fossimo davanti alla finе del mondo
E so che quest’amorе è tossico, ma è necessario
Un male provvisorio nel sistema immunitario

Casa mia è un penitenziario e spero tu mi scriva
Ma sei così brutale, pianeta freddo e inospitale
Nel tuo sguardo c’è silenzio ma si capisce uguale
Prima o poi finisce male tutto ciò che è viscerale

Siamo lontani ora che il cielo si è fatto brutto su di me
Mischio la nostalgia al veleno, ma tanto è tutto inutile
Sono due settimane che ‘ste mura parlano di te
Ne bevo un altro per dimenticare, ma fa ancora male
Ah

Dimmi a che pensi e cosa senti
Perché non sono bravo a interpretare i sentimenti
E siamo belli anche così, ma dovremmo invertire i tempi
Comportarci da adulti e amarci come adolescenti

Il mondo ci vuole coscienti e forse tu lo sei a tuo modo
Che ti ricordi tutto, ogni parola fuori luogo
Ed io che non ricordo niente di quel viaggio alle Seychelles
Perché mentre tu guardavi il panorama, io guardavo te

E ho fatto conoscenza con le tue paure
Ne ho preso le misure per capirle tutte
E tu non eri preparata a certe sfumature
Alle cose più brutte, alle sciagure

Come una nave che affonda senza scialuppe
Mentre dai risposte ai dubbi io sento il vuoto
Ossitocine in calo ed io mi ammalo in questo gioco
Tu hai paura dell’ignoto ed ancora non sai
Che non sarò con te fino alla fine sarò con te anche dopo

Siamo lontani ora che il cielo si è fatto brutto su di me
Mischio la nostalgia al veleno, ma tanto è tutto inutile
Sono due settimane che ‘ste mura parlano di te
Ne bevo un altro per dimenticare, ma fa ancora male

In questa stanza ci rivedo te
È come se non fossi mai andata via
Anche se amarci era difficile, impossibile
Ma sono sette giorni che ‘ste mura parlano di te
Provo a ignorarle come fosse normale, ma fa ancora male

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Foto in copertina a cura di Marco Manigrasso.