Eminem sorprende tutti agli Oscar con Lose Yourself

Eminem
Eminem attacca frontalmente l'attuale Presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump, nelle canzoni "Like Home" e "Offended".

Eminem fa esplodere Lose Yourself sul palco degli Oscar.

Correva l’anno 2003, Lose Yourself di Eminem fu la prima canzone Rap a vincere un Oscar e 8 Mile divenne uno dei film sul genere più iconici di sempre.

Ma Marshall non si presentò a quella premiazione, dopo un’incredibile annata in cui The Eminem Show superò qualsiasi record esistente e la soundtrack del suo stesso film era l’unico prodotto musicale a fargli da competizione, ancora una volta Slim Shady era l’unico rivale di Eminem.

Domenica scorsa finalmente qualcosa è accaduto, Lin-Manuel Miranda è salito sul palco per parlare della preziosa relazione tra musica e cinema. Nominando classici Eye of the Tiger e My Heart Will Go On, il creatore di Hamilton ha puntualizzato di come dietro quasi ogni pellicola esiste una grande canzone a sorreggere le sue emozioni. La musica era e rimarrà una componente chiave nel grande cinema.

Quando Eminem e la sua orchestra sono saltati fuori, confusione e sorpresa hanno regnato al Dolby Theatre di L.A. Nessuno se lo aspettava ma la mancata presenza di Em alla cerimonia del 2003 è stata colmata proprio quella sera. Un gesto che ci comunica tanto, in primis l’incredibile immortalità di uno dei classici rap più importanti di sempre e secondo il modus operandi di Marshall Mathers nel 2020.

Il suo ultimo album ha aperto le danze di questo 2020, stracciando come di consueto diversi record nonostante l’artista abbia deciso di ignorare completamente la promo.

Forse è per questo che per molti Em appare impulsivo, critico verso il prossimo e ancora arrabbiato nelle sue canzoni. La sua decisione di far parlare la sua musica e di parlare unicamente NELLA sua musica è diretta, coerente.

Nessun dramma su Twitter o Instagram, nessun video scandalo per TMZ, solo rime e beats in grado ancora nel 2020 di far esplodere centinaia di contenuti su qualsiasi outlet mediatico. Marshall, Paul e il resto del team hanno fatto tesoro di questa rilevanza che va ormai in atto da 20 anni di carriera. Un’attitudine che sta mantenendo calde le carriere di altri portenti del genere come J Cole e Kendrick Lamar.

Artisti che hanno dato il massimo potere ed espressione alla loro arte, un’integrità che permette di spogliarsi da ogni distrazione e fa viaggiare su linee parallele artista e arte.

Solo Variety.com ha avuto l’occasione di scambiare 4 chiacchiere con Em che ha rivelato il motivo della sua assenza alla cerimonia nel 2003.

La performance è stata un successo, ed è diventato l’evento più apprezzato e condiviso dell’intera serata. Buona visione!