«Le critiche ricevute con Milord so che si spegneranno presto» – Intervista a L’Elfo

L'Elfo

L’Elfo ha da poco pubblicato Milord, un EP diverso sotto vari punti di vista dai progetti che lo hanno preceduto e che ha attirato a sé apprezzamenti ma anche critiche.

Ed è proprio questo il fulcro della nostra nuova intervista al rapper catanese, che potete trovare di seguito.

Intervista a L’Elfo tra Milord EP e l’evoluzione della sua carriera

Ciao Elfo! A ridosso dell’uscita del tuo nuovo EP come ti senti?

«Bene! Sono molto contento di aver fatto un progetto particolare e di aver osato così tanto, sono molto soddisfatto di Milord!»

Fin da subito il progetto si è contraddistinto per stile, atmosfere, musiche e testi non così comuni nella tua discografia. Cosa ti ha portato a fare questo cambiamento?

«Io non lo chiamerei “cambiamento”. È semplicemente la prima volta che dedico un progetto intero al provare qualcosa di più sperimentale, anche se nella mia vita ho alla fine sempre sperimentato e “anticipato” tantissime volte, solo che non ero abbastanza conosciuto per farlo sapere in giro. Quindi questa è proprio la prima volta che faccio qualcosa di interamente così particolare».

Dopo aver lavorato per anni a stretto contatto con Funkyman, per questo progetto ti sei affidato esclusivamente ad Angio ed Erre: come ti sei trovato a lavorare con loro? Tornerai ancora a fare dischi interi assieme a Funkyman?

«La scelta di affidare questo progetto ad Angio ed Erre è intanto una scelta stilistica, perché loro sono molto bravi in questo genere “lo-fi”, molto “sad”, quindi mi ha subito colpito la cosa. Con Funkyman ovviamente rimaniamo dei fratelli e anche la coppia vincente che è sempre stata, quindi nessun problema. Anche se un artista, qualunque sia il suo campo, sente talvolta la necessità di staccarsi dal “solito” producer, non perché quel producer non sia valido, ma per cercare nuovi stimoli in nuovi producer o nuove persone».

Ci sono stati apprezzamenti ma anche alcune critiche, forse da chi si aspettava un progetto sulla falsariga di Gipsy Prince o Vangelo II Luka: cosa vuoi rispondere a chi ha accolto non in maniera del tutto positiva questa tua scelta?

«Mah, ti dirò: le critiche che ha subìto Milord non mi toccano minimamente, perché rimango sempre la solita macchina da guerra. Semplicemente, ripeto, ho voluto spingermi oltre facendo qualcosa di più particolare, ma sono sempre io. I pezzi che usciranno nel prossimo disco, e non solo, posso assicurarvi che saranno le solite manate tipiche de L’Elfo! Quindi no problem per le critiche, tanto so che si spegneranno presto».

Pensi che questa modalità di brani sia la più consona per affrontare le varie sfaccettature che ha l’amore?

«Diciamo che è uno di quei progetti che sicuramente non passerà mai in discoteca. Quindi chiaro, è più che altro per chi ha voglia di ascoltare questi discorsi, per chi ha proprio delle sensazioni che vengono da periodi molto introspettivi. Per questo tipo di ascoltatori è sicuramente il progetto giusto, una specie di cofanetto pieno di pensieri e sensazioni».

Visto il tema, una curiosità che tocca molti tuoi fan è: sei innamorato ora?

«No, in questo momento non sono innamorato per nulla! Senza entrare nei dettagli, ovviamente lo sono stato nella mia vita, l’amore spesso è particolare, non so neanche se abbia un metro di paragone! Però sì, nella mia vita sono stato molto preso da certe persone. Attualmente non sono innamorato, non sono neanche fidanzato, quindi se ci sono delle belle ragazze possono anche farsi avanti!»

Un immaginario street ma lato molto sentimentale: seguirà questa direzione la tua carriera più prossima o ci sorprenderai ancora?

«Il fattore street in realtà non mi abbandonerà mai, perché è un tutt’uno con la mia vita, con tutto quello che ho sempre vissuto. Sicuramente ci sarà sempre quell’influenza. Semplicemente, non sento più il bisogno di dimostrare qualcosa in qualche maniera. A parte il fatto che sui social non l’ho mai fatto, anzi ho sempre “dimostrato” nella vita reale, inizia proprio a darmi fastidio il fatto di far capire che vengo dalla strada, perché oggi è talmente satura questa cosa che preferisco farmi vedere l’opposto. Anzi, se la gente pensa che sia un figlio di papà, creo l’effetto sorpresa! Non ho più voglia di dirlo o di farlo capire. Ovviamente nelle canzoni questo aspetto ci sarà sempre, non puoi togliere la piazza dal ragazzo che è cresciuto in quella situazione».

Hai messo Catania sulla mappa: nel 2022 vedi qualcun altro catanese pronto a darti una mano?

«Se proprio devo essere sincero e pignolo, diciamo che porto Catania sulla mappa da prima ancora che il rap a Catania fosse un genere conosciuto. Parlando anche dei Double Damage, ho sempre fatto riferimento alla mia città e ho sempre portato Catania avanti. È stato nel 2017 con Sangue catanese che è iniziato tutto, pezzo che ha creato varie puntate sempre in dialetto catanese, super street, roba che poi ha dato spunto al 95% degli artisti nuovi per fare musica nuova. Chi mi può dare una mano? Sicuramente le nuove leve, ragazzi a cui voglio bene, vedo che si impegnano e di certo possono avere una marcia in più, perché l’unione fa la forza. Che io poi abbia portato Catania nel rap italiano, su quello non ci piove!»

Oltre a Milord, progetti e obiettivi per quest’anno?

«Milord più che un progetto vero e proprio l’ho visto come un qualcosa che volevo fare. Non è un progetto come si suol dire “ufficiale”, infatti è stato presentato come Ep. Ed è un progetto a cui tengo molto, ma le cose ufficiali vere e proprie devono ancora arrivare, quindi occhio vivo! Grazie per questa intervista».

Grazie a te, L’Elfo: potete ascoltare di seguito Milord EP.

Buon ascolto!